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Cronaca

Ladro in bici a Napoli: 46enne arrestato di notte

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Ladro in bici a Napoli: 46enne arrestato di notte

Un caso di furto originale è stato scoperto nella notte a Napoli, dove i carabinieri della stazione di Capodimonte hanno arrestato un uomo di 46 anni, già noto alle forze dell’ordine, mentre rubava pezzi d’auto e fuggiva su una bicicletta elettrica. L’arresto è avvenuto poco prima delle 2 del mattino, quando i militari hanno notato l’uomo armeggiare vicino a un’auto in sosta nel quartiere San Carlo all’Arena. Il ladro, identificato come Mario Biino, è stato sorpreso mentre sottraeva lo stereo della vettura e successivamente è stato fermato e perquisito.

Dettagli dell’arresto

I carabinieri hanno scoperto che Biino era in possesso di chiavi alterate, un altro impianto stereo e due fanali posteriori di una Fiat 500, rubati poco prima nel quartiere Vomero. La refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari, che hanno espresso sorpresa e incredulità per l’accaduto.

Le conseguenze dell’arresto

Biino è stato arrestato e ora è in attesa di giudizio. L’arresto è stato possibile grazie alla pronta azione dei carabinieri, che hanno sventato il furto e recuperato la refurtiva. Il caso rappresenta un esempio di come la tecnologia, come la bicicletta elettrica, possa essere utilizzata per commettere reati, ma anche di come la vigilanza e l’azione rapida delle forze dell’ordine possano prevenire e risolvere tali casi.

Il contesto del furto

Il quartiere San Carlo all’Arena, dove è avvenuto il furto, è un’area densamente popolata di Napoli, con molte auto in sosta. Il fatto che il ladro abbia utilizzato una bicicletta elettrica per fuggire suggerisce che abbia pianificato il furto con cura, cercando di evitare di essere notato. Tuttavia, la pronta azione dei carabinieri ha sventato i suoi piani e ha portato alla sua cattura.

Articolo pubblicato il 7 Ottobre 2025 – 11:49 – Vincenzo Scarpa

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Barista arrestato per spaccio a Chiaiano

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Barista arrestato per spaccio a Chiaiano

Nella città di Napoli, un giovane di 29 anni, residente a Chiaiano e lavorante come barista, è stato colto in flagrante mentre deteneva droga a fini di spaccio. L’arresto è stato effettuato dai Carabinieri del nucleo operativo della compagnia Vomero, dopo che il giovane è stato fermato in via Leonardi Bianchi a causa di una panne al motorino. Inizialmente, i militari si erano fermati per prestargli soccorso, ma l’odore inconfondibile di marijuana li ha insospettiti e li ha portati a perquisirlo.

L’arresto e la perquisizione

Il giovane, apparentemente insospettabile e senza precedenti, è stato trovato in possesso di diverse dosi di droga nascoste negli slip. Successivamente, durante la perquisizione domiciliare, sono stati ritrovati 80 grammi di marijuana, 40 grammi di hashish già suddivisi in dosi pronte alla vendita, un bilancino di precisione e 770 euro in contanti, che si ritiene siano il provento dell’attività illecita.

La droga e il denaro sequestrati

La quantità di droga sequestrata è considerevole, con 80 grammi di marijuana e 40 grammi di hashish, già pronti per essere venduti. Inoltre, il bilancino di precisione trovato durante la perquisizione suggerisce che il giovane fosse coinvolto in un’attività di spaccio su scala relativamente ampia. I 770 euro in contanti sequestrati sono stati ritentuti come provento dell’attività illecita.

L’esito dell’arresto

Il 29enne è stato arrestato e ora è in attesa di giudizio. L’arresto è il risultato di un’operazione condotta con professionalità e attenzione da parte dei Carabinieri del nucleo operativo della compagnia Vomero. Il caso è un esempio di come la sfortuna e l’odore inconfondibile di marijuana possano portare a conseguenze serie per coloro che si rendono protagonisti di attività illecite.

Articolo pubblicato il 7 Ottobre 2025 – 11:37 – Vincenzo Scarpa

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Uomo si finge cieco a Castellammare, arrestato con la moglie

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Uomo si finge cieco a Castellammare, arrestato con la moglie

Un caso di truffa aggravata ai danni dello Stato è stato recentemente smascherato dalla Guardia di Finanza di Torre Annunziata, a Castellammare di Stabia. Un uomo, che si presentava come cieco assoluto, è stato scoperto a muoversi senza alcun aiuto in luoghi affollati, prelevare denaro al bancomat e contare il resto con facilità. Questo inganno, durato per vent’anni, gli ha permesso di ricevere una pensione d’invalidità e un’indennità di accompagnamento per oltre 124mila euro.

Le indagini e gli arresti

Le indagini, avviate dopo un sequestro preventivo di beni disposto un anno fa, hanno documentato come il presunto cieco fosse in realtà solo ipovedente e capace di svolgere le normali attività quotidiane. I due coniugi sono stati arrestati in esecuzione di un’ordinanza di arresti domiciliari emessa dal GIP su richiesta della Procura oplontina, con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso ideologico in atti pubblici.

La truffa e le conseguenze

Nonostante il sequestro e i sospetti sulla sua reale condizione, la coppia aveva continuato a presentare documenti medici falsi per confermare lo status di invalidità. Questa truffa, che ha ingannato medici e istituzioni per due decenni, si è conclusa con l’intervento delle Fiamme Gialle, che hanno smascherato il raggiro e portato i responsabili alla luce della giustizia.

L’importanza dell’intervento delle autorità

L’intervento della Guardia di Finanza e della Procura oplontina ha permesso di smascherare una truffa che aveva durato per troppo tempo, causando un danno economico significativo allo Stato. Questo caso sottolinea l’importanza dell’attività di controllo e di indagine svolta dalle autorità, che lavorano per proteggere i cittadini e lo Stato da inganni e truffe.

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Truffe bancarie: banda sgominata a Giugliano e Napoli

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Truffe bancarie: banda sgominata a Giugliano e Napoli

Una rete di truffe informatiche smantellata a Giugliano

Una banda organizzata con base a Giugliano in Campania e Napoli è stata smantellata grazie all’operazione dei Carabinieri, che hanno eseguito undici ordinanze di custodia cautelare. La banda era specializzata in truffe informatiche attraverso lo spoofing bancario, una tecnica che consentiva ai truffatori di presentarsi come funzionari di banca e di ottenere informazioni sensibili dalle vittime.

La tecnica di truffa

I truffatori acquistavano liste di dati sensibili sul Dark Web e selezionavano le vittime in base all’età, privilegiando le persone anziane. Il primo contatto avveniva con messaggi di phishing, corredati da link fasulli che riproducevano fedelmente i siti di banche e istituti di credito. Una volta che la vittima cadeva nella trappola, il truffatore si spacciava per operatore bancario e convinceva la persona a fornire codici, pin e OTP.

L’indagine e il sequestro

L’inchiesta ha permesso di ricostruire 22 episodi di truffa consumata e di bloccarne numerosi altri grazie all’intervento tempestivo dei Carabinieri. Sono stati sequestrati computer, telefoni e dispositivi informatici utilizzati per le operazioni illecite, insieme a denaro contante e orologi di lusso per un valore complessivo superiore ai 150mila euro.

L’ombra delle truffe agli anziani

Le truffe agli anziani rappresentano una delle emergenze più diffuse in Campania. Negli ultimi due anni si è registrato un aumento del 30% dei casi legati allo spoofing e al phishing, con un danno economico che in alcuni episodi ha superato i 100mila euro per singola vittima. Il fenomeno unisce criminalità tradizionale e tecnologia, e sfrutta la fiducia, la solitudine e la paura degli anziani come nuove armi.

La smantellazione di questa rete di truffe informatiche è un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata e nel proteggere i cittadini, in particolare gli anziani, dalle truffe online. È fondamentale aumentare la consapevolezza e l’educazione sulla sicurezza informatica per prevenire simili truffe in futuro.

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