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Cronaca

Napoli: 3 rapine in poche ore, catturato il rapinatore

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Napoli: 3 rapine in poche ore, catturato il rapinatore

Un giovane rapinatore seriale è stato arrestato dopo aver seminato paura tra Napoli ed Ercolano. L’arresto è avvenuto grazie all’articolata indagine condotta dagli agenti del Commissariato Vasto-Arenaccia, in collaborazione con l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e con i Carabinieri della Tenenza di Ercolano.

Una notte di follia

Il 25enne napoletano, già noto alle forze dell’ordine per precedenti di polizia, è stato ritenuto gravemente indiziato di rapina e lesioni personali aggravate. La notte di follia del giovane era iniziata intorno alle 2.40, lungo il primo tratto dell’autostrada A3 Napoli-Salerno, dove aveva fermato uno scooterista, minacciandolo di essere armato di pistola, e lo aveva derubato del motorino e di due telefoni iPhone.

Altri episodi

Poco più tardi, alle 6.50 del mattino, il secondo episodio: vittima un autotrasportatore fermo a fare rifornimento in via Alessandro Volta. Con la stessa modalità intimidatoria, il 25enne avrebbe sferrato un pugno al volto dell’uomo, portandogli via contanti, uno smartphone e due anelli d’oro. Non pago, circa mezz’ora dopo, avrebbe colpito ancora in via Galileo Ferraris, non lontano dal centro di Napoli, aggredendo un’altra persona e rubandole denaro contante.

L’indagine e la svolta delle immagini

A incastrare il presunto rapinatore è stata una minuziosa attività d’indagine, basata sulle descrizioni fornite dalle vittime e sull’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza. Gli investigatori hanno poi effettuato una perquisizione nell’abitazione del 25enne, trovando un paio di scarpe perfettamente compatibili con quelle indossate dal rapinatore nelle immagini riprese la notte dei colpi. Elementi che, insieme alle testimonianze, hanno convinto il G.I.P. del Tribunale di Napoli a emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, su richiesta della Procura partenopea.

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Cronaca

Camorra: Paone rivela equilibri e omicidi

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Camorra: Paone rivela equilibri e omicidi

La Camorra a Napoli: Le Rivelazioni di Raffaele Paone

Raffaele Paone, ex affiliato della Vanella Grassi e ora collaboratore di giustizia, ha fornito informazioni cruciali sulla camorra a Napoli, offrendo uno spaccato prezioso sulle dinamiche della camorra tra Secondigliano, Scampia e San Pietro a Patierno. Le sue dichiarazioni, rese dopo la sua collaborazione con la magistratura iniziata il 31 maggio 2024, hanno un doppio valore: da un lato fotografa la situazione immediatamente precedente all’ascesa del nuovo cartello emergente; dall’altro proviene da un ambiente criminale esterno agli Amato-Pagano, ma pur sempre limitrofo e ben informato.

Il Ruolo dei Cancello e il Giallo sull’Omicidio “Cioppetta”

Il pentito ha indicato Elia Cancello come figura di vertice del clan Amato-Pagano almeno fino al 2016, anno in cui venne sospettato – insieme al fratello Maurizio – dell’omicidio di Francesco Angrisano, detto Cioppetta, elemento apicale della Vanella Grassi e fratello di Gaetano, storico boss del gruppo. Secondo quanto riferito da Paone, il capo della Vanella Grassi gli avrebbe riconosciuto piena libertà operativa nel Lotto G, roccaforte storica del clan, segno di una pace siglata nonostante i sospetti di sangue del passato.

L’Ascesa di “Nanduccio” Cifariello e i Sette Palazzi

Il pentito ha poi tracciato il profilo di Ferdinando Cifariello, detto Nanduccio, ritenuto capo della famiglia omonima e considerato “un pupillo” degli Amato-Pagano, in particolare di Enzo Notturno. Operava nell’area dei Sette Palazzi di Scampia, gestendo il traffico di droga sotto il controllo di Luigi Diano, detto Cicciotto, reggente locale del clan.

La Versione di Rafaniello: Sospetti, Rivalità e Paci Armate

Nei verbali resi il 19 novembre 2024, Paone ha ricordato la propria convinzione che furono i Cancello a uccidere Cioppetta, anche se negli anni i sospetti si spostarono sui Grimaldi. Nonostante i rancori, racconta che, dopo la scarcerazione, Elia Cancello e Gaetano Angrisano si sarebbero ritrovati a tavola insieme, suggellando una tregua che consentiva al primo di muoversi liberamente nel Lotto G.

La Credibilità del Collaboratore

La posizione di Paone è stata ritenuta attendibile dai giudici in più procedimenti. Le sue dichiarazioni, definite “lineari e prive di intenti calunniatori”, sono state già utilizzate in sentenze e ordinanze di rilievo, tra cui la condanna del 2024 per tentata estorsione aggravata e i recenti procedimenti a carico di figure di vertice della Vanella Grassi e dei Licciardi. Gli inquirenti considerano dunque “Rafaniello” una fonte di primo piano, capace di raccontare dall’interno oltre dieci anni di dinamiche criminali.

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Torre Annunziata, arresti per tentato omicidio di nigeriano

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Torre Annunziata, arresti per tentato omicidio di nigeriano

Nuove Svolte nell’Indagine sul Tentato Omicidio a Torre Annunziata

L’inchiesta relativa al tentato omicidio di un cittadino nigeriano, che ha perso molto sangue, si sta estendendo a macchia d’olio nella città di Torre Annunziata. Le circostanze dell’aggressione sono ancora poco chiare e necessitano di ulteriori indagini per essere completamente comprese.

Il Caso e le Indagini

Si allarga l’inchiesta sul tentato omicidio avvenuto poche ore fa a Torre Annunziata, dove un cittadino nigeriano è stato gravemente ferito in circostanze ancora molto oscure. Dopo il fermo di un 39enne di origini marocchine, gravemente indiziato del reato, gli investigatori hanno stretto il cerchio anche attorno a una donna ucraina, accusata di aver partecipato all’aggressione.

La Cattura della Sospettata

Secondo quanto ricostruito dagli agenti del Commissariato di Torre Annunziata, sarebbe stata proprio la visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza a rivelare il ruolo della donna: ripresa mentre prendeva parte all’attacco contro la vittina, per poi allontanarsi rapidamente e rendersi irreperibile. La caccia alla sospettata è durata poche ore, dopodiché i poliziotti sono riusciti a rintracciarla e a bloccarla. La donna è stata quindi sottoposta a fermo di Polizia Giudiziaria e, al termine degli accertamenti di rito, trasferita nella casa circondariale di Napoli Secondigliano, dove resterà in attesa dell’udienza di convalida davanti all’Autorità Giudiziaria.

L’Indagine e le Prossime Mosse

L’indagine, coordinata dalla Procura, resta aperta per chiarire il movente e l’esatta dinamica del violento episodio che ha insanguinato la mattinata oplontina. Nel frattempo, la vittima – un cittadino nigeriano – è ricoverata in ospedale con ferite giudicate gravi. L’inchiesta si sta concentrando sulla ricostruzione dei fatti e sull’identificazione di tutti i responsabili, per assicurare che giustizia sia fatta e che la città possa tornare a vivere senza il timore della violenza.

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Cronaca

Ragazzo di 16 anni denunciato per furto cellulare a Napoli

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Ragazzo di 16 anni denunciato per furto cellulare a Napoli

Nella città di Napoli, un furto è stato recentemente sventato grazie all’intervento tempestivo delle Unità Operative Pronto Intervento sul lungomare di via Caracciolo.Questo episodio dimostra l’efficacia della presenza della polizia nel territorio e la loro capacità di intervenire prontamente in situazioni di emergenza.

La Dinamica del Furto

Il furto è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì, quando un minorenne egiziano di 16 anni ha rubato il cellulare di una donna in via Caracciolo. La vittima ha immediatamente avvisato gli agenti della polizia, che erano presenti nella zona, e ha indicato loro la direzione in cui era fuggito il ladro.

L’Intervento della Polizia

Gli agenti hanno agito con prontezza e hanno rintracciato il sospettato a breve distanza. Durante il fermo, è stato trovato in possesso del cellulare della donna, sottratto pochi minuti prima. Il dispositivo è stato quindi immediatamente restituito alla legittima proprietaria.

Le Conseguenze per il Minorenne

A seguito degli accertamenti, il giovane è stato formalmente denunciato allo stato di libertà per il reato di furto aggravato. Questo episodio conferma l’importanza dell’attività di vigilanza delle Unità Operative Pronto Intervento nel cuore pulsante di Napoli, dove un intervento immediato ha permesso di restituire il maltolto e di deferire alla giustizia l’autore del gesto.

Conclusioni

L’episodio dimostra l’efficacia della collaborazione tra la polizia e i cittadini nella lotta contro la criminalità. La prontezza e l’efficienza degli agenti hanno permesso di sventare il furto e di restituire il maltolto alla vittima. Questo evento è un esempio di come la polizia possa essere efficace nel mantenimento della sicurezza pubblica e nella tutela dei diritti dei cittadini.

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