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Cronaca

Camorra: Paone rivela equilibri e omicidi

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Camorra: Paone rivela equilibri e omicidi

La Camorra a Napoli: Le Rivelazioni di Raffaele Paone

Raffaele Paone, ex affiliato della Vanella Grassi e ora collaboratore di giustizia, ha fornito informazioni cruciali sulla camorra a Napoli, offrendo uno spaccato prezioso sulle dinamiche della camorra tra Secondigliano, Scampia e San Pietro a Patierno. Le sue dichiarazioni, rese dopo la sua collaborazione con la magistratura iniziata il 31 maggio 2024, hanno un doppio valore: da un lato fotografa la situazione immediatamente precedente all’ascesa del nuovo cartello emergente; dall’altro proviene da un ambiente criminale esterno agli Amato-Pagano, ma pur sempre limitrofo e ben informato.

Il Ruolo dei Cancello e il Giallo sull’Omicidio “Cioppetta”

Il pentito ha indicato Elia Cancello come figura di vertice del clan Amato-Pagano almeno fino al 2016, anno in cui venne sospettato – insieme al fratello Maurizio – dell’omicidio di Francesco Angrisano, detto Cioppetta, elemento apicale della Vanella Grassi e fratello di Gaetano, storico boss del gruppo. Secondo quanto riferito da Paone, il capo della Vanella Grassi gli avrebbe riconosciuto piena libertà operativa nel Lotto G, roccaforte storica del clan, segno di una pace siglata nonostante i sospetti di sangue del passato.

L’Ascesa di “Nanduccio” Cifariello e i Sette Palazzi

Il pentito ha poi tracciato il profilo di Ferdinando Cifariello, detto Nanduccio, ritenuto capo della famiglia omonima e considerato “un pupillo” degli Amato-Pagano, in particolare di Enzo Notturno. Operava nell’area dei Sette Palazzi di Scampia, gestendo il traffico di droga sotto il controllo di Luigi Diano, detto Cicciotto, reggente locale del clan.

La Versione di Rafaniello: Sospetti, Rivalità e Paci Armate

Nei verbali resi il 19 novembre 2024, Paone ha ricordato la propria convinzione che furono i Cancello a uccidere Cioppetta, anche se negli anni i sospetti si spostarono sui Grimaldi. Nonostante i rancori, racconta che, dopo la scarcerazione, Elia Cancello e Gaetano Angrisano si sarebbero ritrovati a tavola insieme, suggellando una tregua che consentiva al primo di muoversi liberamente nel Lotto G.

La Credibilità del Collaboratore

La posizione di Paone è stata ritenuta attendibile dai giudici in più procedimenti. Le sue dichiarazioni, definite “lineari e prive di intenti calunniatori”, sono state già utilizzate in sentenze e ordinanze di rilievo, tra cui la condanna del 2024 per tentata estorsione aggravata e i recenti procedimenti a carico di figure di vertice della Vanella Grassi e dei Licciardi. Gli inquirenti considerano dunque “Rafaniello” una fonte di primo piano, capace di raccontare dall’interno oltre dieci anni di dinamiche criminali.

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Torre Annunziata, arresti per tentato omicidio di nigeriano

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Torre Annunziata, arresti per tentato omicidio di nigeriano

Nuove Svolte nell’Indagine sul Tentato Omicidio a Torre Annunziata

L’inchiesta relativa al tentato omicidio di un cittadino nigeriano, che ha perso molto sangue, si sta estendendo a macchia d’olio nella città di Torre Annunziata. Le circostanze dell’aggressione sono ancora poco chiare e necessitano di ulteriori indagini per essere completamente comprese.

Il Caso e le Indagini

Si allarga l’inchiesta sul tentato omicidio avvenuto poche ore fa a Torre Annunziata, dove un cittadino nigeriano è stato gravemente ferito in circostanze ancora molto oscure. Dopo il fermo di un 39enne di origini marocchine, gravemente indiziato del reato, gli investigatori hanno stretto il cerchio anche attorno a una donna ucraina, accusata di aver partecipato all’aggressione.

La Cattura della Sospettata

Secondo quanto ricostruito dagli agenti del Commissariato di Torre Annunziata, sarebbe stata proprio la visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza a rivelare il ruolo della donna: ripresa mentre prendeva parte all’attacco contro la vittina, per poi allontanarsi rapidamente e rendersi irreperibile. La caccia alla sospettata è durata poche ore, dopodiché i poliziotti sono riusciti a rintracciarla e a bloccarla. La donna è stata quindi sottoposta a fermo di Polizia Giudiziaria e, al termine degli accertamenti di rito, trasferita nella casa circondariale di Napoli Secondigliano, dove resterà in attesa dell’udienza di convalida davanti all’Autorità Giudiziaria.

L’Indagine e le Prossime Mosse

L’indagine, coordinata dalla Procura, resta aperta per chiarire il movente e l’esatta dinamica del violento episodio che ha insanguinato la mattinata oplontina. Nel frattempo, la vittima – un cittadino nigeriano – è ricoverata in ospedale con ferite giudicate gravi. L’inchiesta si sta concentrando sulla ricostruzione dei fatti e sull’identificazione di tutti i responsabili, per assicurare che giustizia sia fatta e che la città possa tornare a vivere senza il timore della violenza.

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Ragazzo di 16 anni denunciato per furto cellulare a Napoli

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Ragazzo di 16 anni denunciato per furto cellulare a Napoli

Nella città di Napoli, un furto è stato recentemente sventato grazie all’intervento tempestivo delle Unità Operative Pronto Intervento sul lungomare di via Caracciolo.Questo episodio dimostra l’efficacia della presenza della polizia nel territorio e la loro capacità di intervenire prontamente in situazioni di emergenza.

La Dinamica del Furto

Il furto è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì, quando un minorenne egiziano di 16 anni ha rubato il cellulare di una donna in via Caracciolo. La vittima ha immediatamente avvisato gli agenti della polizia, che erano presenti nella zona, e ha indicato loro la direzione in cui era fuggito il ladro.

L’Intervento della Polizia

Gli agenti hanno agito con prontezza e hanno rintracciato il sospettato a breve distanza. Durante il fermo, è stato trovato in possesso del cellulare della donna, sottratto pochi minuti prima. Il dispositivo è stato quindi immediatamente restituito alla legittima proprietaria.

Le Conseguenze per il Minorenne

A seguito degli accertamenti, il giovane è stato formalmente denunciato allo stato di libertà per il reato di furto aggravato. Questo episodio conferma l’importanza dell’attività di vigilanza delle Unità Operative Pronto Intervento nel cuore pulsante di Napoli, dove un intervento immediato ha permesso di restituire il maltolto e di deferire alla giustizia l’autore del gesto.

Conclusioni

L’episodio dimostra l’efficacia della collaborazione tra la polizia e i cittadini nella lotta contro la criminalità. La prontezza e l’efficienza degli agenti hanno permesso di sventare il furto e di restituire il maltolto alla vittima. Questo evento è un esempio di come la polizia possa essere efficace nel mantenimento della sicurezza pubblica e nella tutela dei diritti dei cittadini.

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Capodichino bloccato in hotel per passaporto rubato

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Capodichino bloccato in hotel per passaporto rubato

Un’operazione di polizia a Napoli ha portato all’arresto di un uomo di 25 anni, di origine siriana, che utilizzava documenti falsi e rubati. L’operazione è scattata a seguito di un controllo effettuato nella zona di Capodichino, dove l’uomo aveva tentato di effettuare il check-in in un hotel utilizzando un passaporto risultato provento di furto.

Il controllo che ha scatenato l’operazione

Il controllo è stato effettuato grazie a un “alert alloggiati” scattato durante le procedure di registrazione dell’hotel. Gli agenti del Commissariato Secondigliano sono intervenuti immediatamente sul posto e hanno individuato il sospettato.

I reati commessi

L’uomo è stato accusato di una serie di reati, tra cui ricettazione, utilizzo fraudolento di documenti validi per l’espatrio, sostituzione di persona e possesso di documenti contraffatti e false dichiarazioni rese a Pubblico Ufficiale.

L’arresto e la misura cautelare

L’uomo è stato arrestato e, dopo solo tre giorni, l’Autorità Giudiziaria ha disposto per lui la misura della custodia cautelare in carcere. L’uomo aveva tentato di ostinare le autorità fornendo le generalità false presenti sul passaporto segnalato, aggravando la sua posizione con l’accusa di false attestazioni sull’identità personale.

La ricostruzione dei fatti

Secondo le prime ricostruzioni e ai successivi accertamenti, il 25enne avrebbe tentato di effettuare il check-in utilizzando un passaporto risultato provento di furto. La situazione si è aggravata quando i poliziotti hanno verificato che il documento riportava dati anagrafici e la fotografia di un’altra persona.

La conclusione

L’operazione di polizia a Napoli ha dimostrato l’importanza dei controlli e della vigilanza nel prevenire e contrastare i reati. L’uomo è stato arrestato e sarà processato per i reati commessi, e l’hotel ha potuto evitare di ospitare un individuo con documenti falsi e rubati.

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