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Cronaca

Denunciati due giovani napoletani per truffa con sms falsi

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Denunciati due giovani napoletani per truffa con sms falsi

Una donna di 57 anni di Montecosaro è stata vittima di una truffa via sms, perdendo quasi 10mila euro a causa di due operazioni bancarie fatte in buona fede. Tutto è iniziato lo scorso agosto, quando la vittima ha ricevuto un messaggio apparentemente inviato dalla propria banca, segnalando un bonifico sospetto in uscita dal conto corrente. Il messaggio indicava un numero telefonico da contattare per bloccare l’operazione, e la donna, presa dal panico, ha chiamato e ha trovato una voce calma e convincente che si è spacciata per un operatore dell’istituto di credito.

Seguendo le istruzioni fornite, la 57enne ha effettuato un bonifico “di sicurezza” di circa 5mila euro, credendo di mettere al riparo i propri risparmi. Il giorno successivo, non vedendo l’operazione annullata, la vittima ha ricontattato lo stesso numero e, sempre convinta di parlare con un addetto della banca, è stata indotta a effettuare un secondo bonifico da quasi 5mila euro. Solo dopo aver realizzato di essere stata raggirata, la donna si è rivolta ai carabinieri insieme al compagno.

Grazie a un accurato lavoro investigativo, i militari di Montecosaro sono riusciti a risalire alla Postepay su cui erano confluiti i due bonifici e a individuare i due presunti truffatori. Il 23enne era il titolare della carta, mentre il 22enne lo aveva accompagnato in vari uffici postali di Napoli per ritirare il denaro e ne aveva ricevuto una parte sul proprio conto corrente. Entrambi sono stati denunciati a piede libero per truffa aggravata.

I militari ribadiscono l’importanza di non rispondere mai a sms o telefonate sospette che chiedono di eseguire operazioni bancarie o fornire dati sensibili. “In caso di dubbi”, sottolineano i Carabinieri, “è sempre meglio contattare direttamente la propria banca o recarsi di persona allo sportello. Le frodi digitali stanno diventando sempre più sofisticate, ma la prudenza resta la prima difesa contro i truffatori”. Le indagini proseguono per accertare eventuali collegamenti con altre frodi informatiche di analoga modalità.

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