Seguici sui Social

Cronaca

Capodichino bloccato in hotel per passaporto rubato

Pubblicato

il

Capodichino bloccato in hotel per passaporto rubato

Un’operazione di polizia a Napoli ha portato all’arresto di un uomo di 25 anni, di origine siriana, che utilizzava documenti falsi e rubati. L’operazione è scattata a seguito di un controllo effettuato nella zona di Capodichino, dove l’uomo aveva tentato di effettuare il check-in in un hotel utilizzando un passaporto risultato provento di furto.

Il controllo che ha scatenato l’operazione

Il controllo è stato effettuato grazie a un “alert alloggiati” scattato durante le procedure di registrazione dell’hotel. Gli agenti del Commissariato Secondigliano sono intervenuti immediatamente sul posto e hanno individuato il sospettato.

I reati commessi

L’uomo è stato accusato di una serie di reati, tra cui ricettazione, utilizzo fraudolento di documenti validi per l’espatrio, sostituzione di persona e possesso di documenti contraffatti e false dichiarazioni rese a Pubblico Ufficiale.

L’arresto e la misura cautelare

L’uomo è stato arrestato e, dopo solo tre giorni, l’Autorità Giudiziaria ha disposto per lui la misura della custodia cautelare in carcere. L’uomo aveva tentato di ostinare le autorità fornendo le generalità false presenti sul passaporto segnalato, aggravando la sua posizione con l’accusa di false attestazioni sull’identità personale.

La ricostruzione dei fatti

Secondo le prime ricostruzioni e ai successivi accertamenti, il 25enne avrebbe tentato di effettuare il check-in utilizzando un passaporto risultato provento di furto. La situazione si è aggravata quando i poliziotti hanno verificato che il documento riportava dati anagrafici e la fotografia di un’altra persona.

La conclusione

L’operazione di polizia a Napoli ha dimostrato l’importanza dei controlli e della vigilanza nel prevenire e contrastare i reati. L’uomo è stato arrestato e sarà processato per i reati commessi, e l’hotel ha potuto evitare di ospitare un individuo con documenti falsi e rubati.

Fonte

Continua a leggere

Cronaca

Strage di Paupisi, Ocone non curato come doveva

Pubblicato

il

Strage di Paupisi, Ocone non curato come doveva

Introduzione

La storia di Salvatore Ocone, l’uomo che ha commesso un duplice omicidio a Paupisi, ha scosso profondamente la comunità del Sannio. Tuttavia, secondo Serena Romano, presidente dell’associazione dei Familiari dei Sofferenti Psichici “La Rete Sociale” di Benevento, Ocone non può essere semplicemente etichettato come un “mostro”. Piuttosto, egli rappresenta un caso di una persona gravemente malata, privata delle cure necessarie e abbandonata a se stesso.

La denuncia della presidente

Serena Romano contesta fermamente la narrativa che descrive il gesto di Ocone come improvviso e imprevedibile. “È difficile credere che non ci siano state avvisaglie prima di un gesto così estremo. Forse sono state sottovalutate o ignorate”, afferma. La storia clinica di Ocone racconta di un’assistenza lacunosa, con un primo medico che lo visitò a casa solo nel 2010, quando fu aperta la sua cartella al Centro di Salute Mentale di Puglianello. L’ultima volta in cui qualcuno si è assicurato che seguisse la terapia risale a febbraio 2025, dopo di che si è verificato un vuoto assistenziale.

Il sistema sanitario sotto accusa

Romano accusa apertamente il sistema sanitario di non aver garantito il monitoraggio necessario per una persona come Ocone. “La medicina territoriale esiste per casi come questo: non si può lasciar vagare una persona fragile e intervenire solo quando esplode il dramma. I segnali c’erano e dovevano essere raccolti”, sottolinea. La mancanza di un’adeguata assistenza e monitoraggio potrebbe aver contribuito all’escalation degli eventi che hanno portato alla strage di Paupisi.

La necessità di una riflessione

Questa tragedia solleva una serie di questioni importante sul sistema sanitario e sulla gestione dei casi di salute mentale. È fondamentale riflettere sulla necessità di un’assistenza più completa e continua per le persone che soffrono di disturbi psichici, al fine di prevenire che situazioni simili si verifichino in futuro. La presidente dell’associazione “La Rete Sociale” sottolinea l’importanza di una maggiore sensibilità e consapevolezza sulle questioni relative alla salute mentale, per evitare di etichettare Ingiustamente le persone come “mostri” e garantire loro il supporto e le cure di cui hanno bisogno.

Fonte

Continua a leggere

Cronaca

Processo clan Moccia: avvocati in sciopero per 4 giorni

Pubblicato

il

Processo clan Moccia: avvocati in sciopero per 4 giorni

La Giustizia in Bilico: il Maxiprocesso al Clan Moccia

La Camera Penale di Napoli ha annunciato un’astensione dalle udienze per quattro giorni, dal 14 al 17 ottobre, in occasione del maxiprocesso al clan Moccia, uno dei sodalizi più potenti e ramificati della camorra campana. La decisione è stata presa al termine di un’assemblea nel Nuovo Palazzo di Giustizia, con l’approvazione di una delibera firmata dal presidente Marco Muscariello e dal segretario Maurizio Capozzo.

Le Ragioni della Protesta

La protesta degli avvocati penalisti è motivata dall’accelerazione impressa al calendario delle udienze, con tre o quattro appuntamenti settimanali e l’escussione di venti-trenta testimoni al giorno. Un ritmo definito “insostenibile” che rischia di compromettere la qualità del contraddittorio e il diritto a una difesa effettiva. Inoltre, le difficoltà croniche nei colloqui con i detenuti di Poggioreale, dove il sovraffollamento e i vincoli organizzativi rendono complicato per i legali incontrare regolarmente i propri assistiti, hanno contribuito a scatenare la mobilitazione.

Il Contesto: il Nodo delle Scarcerazioni

Il caso si inserisce in un momento particolarmente delicato per la giustizia campana, con polemiche per le scarcerazioni anticipate di boss e gregari di vari clan, dovute a cavilli procedurali, vizi formali o all’impossibilità di rispettare i tempi dei processi. Queste vicende hanno alimentato accuse reciproche tra magistratura e avvocatura, con chi chiede tempi rapidi e processi efficienti per colpire le organizzazioni criminali e chi denuncia la compressione del diritto di difesa come rischio per le stesse garanzie costituzionali.

Un Processo ad Alta Tensione

Il maxiprocesso ai Moccia è già diventato un banco di prova per il sistema giudiziario partenopeo, con una posta in gioco altissima: la necessità di giudicare in tempi ragionevoli una delle cosche più influenti della camorra e il rischio che la foga repressiva finisca per alimentare nuovi ricorsi e ulteriori scarcerazioni. Gli avvocati, con la loro protesta, intendono accendere i riflettori su un nodo cruciale: si può davvero fare un processo giusto a ritmo di catena di montaggio? La risposta a questa domanda potrebbe avere conseguenze importanti per il futuro della giustizia in Campania.

Fonte

Continua a leggere

Cronaca

Torre Annunziata: marocchino accoltella uomo dopo lite

Pubblicato

il

Torre Annunziata: marocchino accoltella uomo dopo lite

Tentato Omicidio a Torre Annunziata: Una Lite in Spiaggia Degenera

Una lite in spiaggia a Torre Annunziata ha preso una tragica svolta questa mattina, sfociando in un tentato omicidio. La violenza è scoppiata in via Colombo, nei pressi dei giardinetti, coinvolgendo due uomini di diverse origini. La Polizia di Stato ha fermato un uomo di 39 anni, di origini marocchine, con l’accusa di aver accoltellato al collo un cittadino nigeriano, che ora lotta per la sua vita.

L’Aggressione e le Indagini

L’aggressione è avvenuta dopo una lite tra i due, avvenuta poche ore prima in spiaggia. La vittima, gravemente ferita, è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale di Castellammare di Stabia, per poi essere trasferita all’ospedale del Mare di Napoli in codice rosso.

Il Fermo del Presunto Aggressore

Gli agenti del Commissariato di Torre Annunziata, dopo un’intensa attività investigativa, hanno rintracciato il presunto aggressore in un ex stabilimento balneare abbandonato, dove aveva trovato rifugio. Il 39enne è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria ed è ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa dell’udienza di convalida.

La Situazione e le Prossime Mosse

La situazione è ancora oscura, ma la Polizia di Stato sta proseguendo le indagini per chiarire i dettagli dell’aggressione e ricostruire gli eventi che hanno portato al tentato omicidio. La comunità di Torre Annunziata è scossa dall’evento e attende con ansia gli sviluppi della vicenda.

L’articolo è stato pubblicato il 3 Ottobre 2025 – 19:51, a cura di Vincenzo Scarpa.

Fonte

Continua a leggere

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.
Per contatti [email protected]