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Cronaca

Assicurazioni: 3 arresti e 135 indagati per truffe

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Assicurazioni: 3 arresti e 135 indagati per truffe

A Avellino, la Procura ha smantellato un “sistema” di frode assicurativa costruito su incidenti stradali mai avvenuti, con un copione fisso e un cast di attori e testimoni reclutati ad hoc. L’operazione ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 135 persone, con tre ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari. I due presunti cervelli dell’organizzazione, i fratelli Antonello e Massimo Leone, e Giuseppe Graziano, sono finiti ai domiciliari con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata a una serie indeterminata di frodi assicurative.

Secondo gli investigatori, i tre sarebbero i registi di un meccanismo criminale collaudato, che procacciava soggetti disponibili a rivestire la qualità di attori o testimoni nei falsi sinistri, e trovavano anche i veicoli da dichiarare coinvolti e i luoghi dove nasconderli in attesa dei sopralluoghi peritali. Il cast, una volta reclutato, recitava la sua parte, e sono una quarantina i sinistri denunciati e mai realmente accaduti in un solo anno. Le dinamiche erano sempre simili, al punto da insospettire l’Area Antifrode della Cattolica Assicurazioni di Verona.

L’indagine ha fatto emergere un quadro ancor più vasto, con altri sei avvocati e due medici nel mirino della Procura. I legali sono accusati di aver patrocinato i “danneggiati”, presentando alle compagnie le pratiche di risarcimento per sinistri inesistenti, complete di tutta la documentazione necessaria. I due medici avrebbero certificato “il prosieguo e l’aggravamento delle conseguenze derivanti dai sinistri stradali mai avvenuti”, fornendo così il “supporto sanitario” alla macchina delle frodi.

Per i due camici bianchi, tuttavia, il gip non ha ritenuto al momento sufficienti elementi per applicare una misura cautelare. Per tutti gli altri indagati, si apre ora la fase delle difese. Molti di loro sono stati agganciati perché in condizioni di bisogno, attirati dalla promessa di un compenso. Le conseguenze dell’inchiesta non sono solo penali, infatti il gip ha disposto anche il ritiro di 30 patenti di guida, una misura che colpisce direttamente chi ha messo a disposizione la propria vettura o la propria figura per il “copione” del finto incidente.

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