Cronaca
Vela Celeste, otto anni di attesa e tre vite perse: sei funzionari a processo
La Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per sei funzionari del Comune di Napoli per il crollo della Vela Celeste di Scampia, avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 luglio 2024. Le accuse sono pesantissime: disastro colposo, omicidio colposo plurimo e omessa manutenzione. I dipendenti comunali coinvolti nella gestione dell’edilizia pubblica sono chiamati a rispondere del disastro che ha portato alla morte di tre persone e al ferimento di undici, tra cui sette minori.
Le vittime della tragedia sono Roberto Abbruzzo, sua madre Patrizia Della Ragione, e la zia di quest’ultima, Margherita Della Ragione. I loro familiari si sono costituiti parte civile, affiancati dagli undici feriti, pronti a chiedere giustizia per un dramma maturato nel degrado e nell’incuria. L’inerzia istituzionale durata quasi un decennio è l’elemento centrale dell’impianto accusatorio. La Vela Celeste avrebbe dovuto essere evacuata e sgomberata già nel 2015, ma l’ordine di evacuazione emesso il 12 ottobre di quell’anno rimase “lettera morta”.
Il provvedimento, pensato per tutelare la vita degli abitanti, non fu mai eseguito e il complesso continuò a versare in condizioni di degrado urbano e istituzionale. Le carte dell’inchiesta parlano chiaro: già nove anni prima del disastro, la Vela presentava un quadro di degrado che imponeva interventi urgenti, mai realizzati. La tragedia ha innescato una crisi sociale immediata, con circa trecento sfollati che si ritrovarono senza casa e occuparono l’edificio dell’Università Federico II di Scampia per tre settimane.
Nonostante il provvedimento della Procura fosse nell’aria, la formalizzazione della richiesta di rinvio a giudizio ha colto di sorpresa gli indagati, che si dichiarano estranee ai fatti e sono pronte a difendersi. Sostengono di poter dimostrare la propria innocenza nel corso dell’udienza preliminare, che stabilirà se dovranno o meno affrontare il processo. La parola passa ora al G.I.P., che dovrà fissare la data dell’udienza preliminare, dando il via al percorso giudiziario per accertare le responsabilità dietro il crollo che ha segnato un’altra, dolorosa pagina nella storia di Scampia.
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