Cronaca
Reti di pedofilia online smantellate: 5 arresti per abusi su minori
GiustiziaInAzione: la rete della pedofilia online viene sbriciolata con 5 arresti in Piemonte
Cinque persone, tra i 30 e i 61 anni, sono state accusate di detenere e diffondere materiali estremamente crudeli, “scambiavano video di violenze sessoali su bambini, anche in tenera età, e materiale pedopornografico particolarmente cruento”. L’operazione, condotta dalla Polizia postale, ha portato all’individuazione di altre cinque persone finite nel registro degli indagati e si è svolta in Piemonte.
La rete sommersa che trafficava nell’orrore è stata smantellata grazie all’inchiesta coordinata dalla Procura di Torino, che ha preso il via dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica (C.O.S.C.) di Torino. Le perquisizioni hanno portato all’arresto in flagranza di quattro persone a Torino e una a Novara, “gli arrestati avevano a disposizione e condividevano attivamente un vasto arsenale di sfruttamento minorile”.
Le indagini hanno documentato la circolazione di file non solo a contenuto pedopornografico, ma anche di video classificabili come “gore”, caratterizzati da violenze efferate. Le vittime, purtroppo, sono bambini piccolissimi. La brutalità dei reati è emersa in modo plateale durante gli arresti: in un caso, all’arrivo della polizia nell’abitazione, “l’indagato era colto in flagrante mentre scambiava online i video degli abusi”.
Le indagini non si fermano qui. Sono ben 22 le posizioni individuate dagli investigatori come meritevoli di approfondimento, per aver scaricato e condiviso immagini e video pedopornografici. A carico di tutti i sospettati è stato sequestrato una mole consistente di dispositivi informatici che verranno ora sottoposti ad analisi forensi per ricostruire l’intera filiera criminale, identificare le vittime e scoprire eventuali complici.
Il sistema di scambio, seppur frammentato in piccoli gruppi, lascia presupporre una rete criminale potenzialmente molto più ampia di quella finora messa a segno. L’operazione dimostra, ancora una volta, come il contrasto alla pedofilia online richieda un costante lavoro in profondità, capace di seguire le tracce digitali fin dentro gli abissi del web. La “realtà è che la pedofilia online è un cancro che deve essere estirpato”, e questo caso dimostra che la giustizia può essere fatta solo con un’impegno costante e una collaborazione tra le forze dell’ordine e la società civile.
