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Cronaca

Lei ha negato di permettergli di andare in mensa

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Lei ha negato di permettergli di andare in mensa

Un agente della Polizia Penitenziaria è stato aggredito da un giovane detenuto nel carcere minorile di Airola (Benevento); per lui 5 giorni di prognosi.

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Un agente della Polizia Penitenziaria è stato picchiato da un detenuto nel carcere minorile di Airola, in provincia di Benevento; a quanto si apprende il giovane, di origini straniere, avrebbe insistentemente chiesto di andare in mensa e, quando gli sarebbe stato negato, si sarebbe scagliato sul poliziotto e lo avrebbe preso a pugni. L’uomo è stato soccorso dai colleghi ed è stato medicato nell’infermeria del carcere; per lui una prognosi di cinque giorni.

A rendere noto l’accaduto i sindacati di Polizia Penitenziaria, che nell’esprimere vicinanza alla vittima, sottolineano la professionalità con cui è stata gestita l’emergenza, risolta riportando la situazione sotto controllo limitando i rischi, e auspicano “l’attuazione dei più opportuni provvedimenti nei confronti di chi si è reso irresponsabile di questa immotivata violenza“. Si legge nella nota firmata da SiNAPPe, OSAPP, UIL PA/PP, USPP, FNS CISL e FSA CNPP:

Ancora una volta ci troviamo a riferire di un’aggressione posta in essere nei confronti di un agente di polizia penitenziaria, da parte di un detenuto, nell’Istituto Penale per Minorenni di Airola. Sempre più spesso assistiamo a eventi di aggressioni ai danni dei poliziotti penitenziari, e con una violenza sempre crescente. Esprimiamo vicinanza al collega con l’auspicio che la Direzione possa valutare una proposta di ricompensa per l’intervento posto in essere dal personale, il quale, nonostante i colpi ricevuti, con professionalità è riuscito a gestire la situazione ridimensionando il rischio e riuscendo ad evitare che altri ristretti o altro personale fossero coinvolti nell’evento.



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Confermata incapacità di intendere e volere: uccise figlio a Torre del Greco

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Confermata incapacità di intendere e volere: uccise figlio a Torre del Greco

Adalgisa Gamba, 42 anni, è una donna del Napoletano che lo scorso gennaio è stata trovata in spiaggia con il cadavere del suo bambino tra le braccia. Attualmente è sotto processo per omicidio e recentemente è stata confermata come incapace di intendere e di volere da una nuova perizia.

Le circostanze del caso

Il caso di Adalgisa Gamba ha scosso l’opinione pubblica per la crudeltà dell’atto commesso. La donna è stata trovata in uno stato di profonda disperazione, con il corpo del figlio senza vita tra le braccia. Le autorità hanno subito preso in consegna la situazione e avviato le indagini per fare chiarezza su quanto accaduto.

Nuova perizia conferma l’incapacità

Dopo un’approfondita analisi psicologica, una nuova perizia ha confermato che Adalgisa Gamba, al momento dell’omicidio, era incapace di intendere e di volere. Questo ha aperto nuovi scenari nel processo in corso, portando a una rivalutazione del caso da parte della magistratura.

La drammatica vicenda di Adalgisa Gamba

La storia di Adalgisa Gamba è estremamente drammatica e ha suscitato molte domande sulla salute mentale della donna e sulle circostanze che l’hanno portata a compiere un gesto così estremo. La nuova perizia psicologica ha gettato ulteriore luce su questa vicenda, aprendo nuove prospettive sulle possibili cause dietro all’accaduto.

Continua a leggere l’articolo per scoprire ulteriori dettagli sulla storia di Adalgisa Gamba e sulle ultime novità emerse dalle indagini e dal processo in corso.

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Aggressione tassisti all’aeroporto Capodichino: 2 arresti

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Aggressione tassisti all’aeroporto Capodichino: 2 arresti

Gli autisti abusivi fanno irruzione all’aeroporto di Capodichino
Un episodio di violenza si è verificato all’aeroporto napoletano di Capodichino, dove alcuni tassisti sono stati aggrediti dagli autisti abusivi. Secondo le indagini, l’obiettivo degli aggressori era quello di allontanare i conducenti regolari per poter avere tutti i clienti per sé.

Le violenze ai danni dei tassisti

I tassisti presenti all’esterno del terminal sono stati vittime di un’aggressione da parte degli autisti abusivi, che hanno cercato di scacciare la concorrenza in modo violento. Questo comportamento criminale ha causato un clima di tensione e paura tra i lavoratori che svolgono regolarmente il servizio di trasporto presso l’aeroporto di Napoli.

La lotta contro gli abusivi

Le autorità competenti stanno indagando sull’accaduto e hanno già effettuato due arresti in relazione a queste aggressioni. È fondamentale contrastare con fermezza chiunque cerchi di operare al di fuori delle regole stabilite, mettendo a rischio la sicurezza e la serenità dei cittadini e dei lavoratori onesti.

Solidarietà ai tassisti aggrediti

La comunità locale e le associazioni di categoria manifestano la loro solidarietà ai tassisti aggrediti e chiedono che venga fatta giustizia. È importante che episodi come questo non restino impuniti, per garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso delle regole a tutti coloro che operano nell’ambito del trasporto pubblico.

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Domiciliari per furto, evade e svaligia casa a Ponticelli

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Domiciliari per furto, evade e svaligia casa a Ponticelli

Un uomo di 42 anni di Soccavo è stato arrestato nuovamente per furto, questa volta in un appartamento di Napoli Est. Questo è il secondo arresto per lui in soli tre mesi, dopo essere finito in manette a febbraio a Melito.

La sequela di furti

L’uomo è stato bloccato mentre rubava in un appartamento, confermando la sua attività criminale. Questo episodio si inserisce in una sequenza di furti che lo ha visto coinvolto negli ultimi mesi.

La recidiva e le conseguenze

La recidiva dell’uomo porta ad una serie di conseguenze legali e giudiziarie sempre più gravi. La polizia e i carabinieri sono sempre più vigilanti su soggetti come lui, pronti ad intervenire e ad assicurare alla giustizia chi commette reati.

Rottura del ciclo criminoso

Arresti come quello di questo uomo possono contribuire a interrompere il ciclo criminoso e a garantire maggiore sicurezza ai cittadini. La collaborazione tra le forze dell’ordine e la prontezza nel rispondere a segnalazioni di attività sospette sono fondamentali per contrastare la criminalità.

Conclusioni

In conclusione, è importante che le autorità continuino a vigilare e a intervenire tempestivamente per contrastare il fenomeno dei furti e garantire la sicurezza dei cittadini. La collaborazione tra le forze dell’ordine e la popolazione può fare la differenza nel garantire un ambiente sicuro e protetto per tutti. Questi arresti sono un segnale chiaro che la legge sarà sempre più severa con chi decide di infrangerla.

Continua a leggere su [Fanpage.it](https://www.fanpage.it/napoli/ai-domiciliari-per-furto-in-una-casa-evade-per-svaligiarne-unaltra-a-ponticelli/) per tutti gli aggiornamenti su questo caso.

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Assolto l’amico Fabio Furlan per omicidio di Cristofer Oliva dopo 15 anni di processo

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Assolto l’amico Fabio Furlan per omicidio di Cristofer Oliva dopo 15 anni di processo

La morte di Cristofer Oliva: nessun colpevole identificato dopo 15 anni di processo

Nessun colpevole è stato identificato nella morte del giovane napoletano Cristofer Oliva, del quale non si hanno più notizie dal 2009. Il suo amico Fabio Furlan, inizialmente condannato a 21 anni, è stato oggi assolto dopo 15 anni di processo.

Il caso di Cristofer Oliva

Cristofer Oliva, un giovane napoletano, è scomparso nel 2009 e da allora non si hanno più sue notizie. Il caso ha scosso l’opinione pubblica e ha tenuto banco nei media per anni. Le indagini hanno portato all’arresto dell’amico di Cristofer, Fabio Furlan, che è stato inizialmente condannato a 21 anni di prigione per omicidio.

Assoluzione dopo 15 anni di processo

Dopo un lungo processo durato 15 anni, Fabio Furlan è stato oggi assolto dalle accuse di omicidio di Cristofer Oliva. Le prove a suo carico non sono state ritenute sufficienti per condannarlo e il caso rimane irrisolto. La famiglia di Cristofer Oliva chiede giustizia e spera che un giorno venga fatto luce sulla sua scomparsa.

Per maggiori dettagli sul caso e sull’assoluzione di Fabio Furlan, è possibile continuare a leggere l’articolo originale su Fanpage.it.

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Furto al tabaccaio al Vomero: ladri tagliano saracinesca e rubano denaro e sigarette

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Furto al tabaccaio al Vomero: ladri tagliano saracinesca e rubano denaro e sigarette

Nella notte del 12 maggio, una tabaccheria situata in via Cilea, nel quartiere del Vomero a Napoli, è stata vittima di un furto. Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso l’azione dei ladri mentre tagliavano la saracinesca e rubavano soldi e sigarette.

Dettagli del furto

Le immagini registrate dalle telecamere mostrano chiaramente come i malviventi abbiano agito con abilità nella manovra per entrare all’interno del locale. Una volta dentro, hanno fatto razzia di diversi prodotti e denaro contante, lasciando dietro di sé solo distruzione e disordine. La polizia locale è al lavoro per identificare i responsabili e fare luce sull’accaduto.

La reazione dei residenti

La notizia del furto nella tabaccheria sul Vomero ha suscitato rabbia e preoccupazione tra i residenti del quartiere, che si sono detti increduli di fronte all’audacia dei ladri. Molti si chiedono come sia possibile che un simile evento possa verificarsi in una zona residenziale come quella del Vomero, solitamente considerata tranquilla e sicura.

L’appello alle autorità

Gli abitanti del quartiere chiedono alle autorità competenti di intensificare i controlli e le misure di sicurezza per evitare che episodi del genere possano ripetersi in futuro. Alcuni si sono detti pronti a organizzare comitati di vigilanza per proteggere le attività commerciali e garantire la sicurezza di tutti i residenti.

Conclusioni

Il furto nella tabaccheria di via Cilea ha scosso la comunità del Vomero, che ora si ritrova unita nel chiedere giustizia e maggiore sicurezza. Le indagini sono in corso e si spera che presto gli autori di questo atto criminale possano essere individuati e puniti. La solidarietà e la determinazione dei residenti sono un segnale forte di quanto sia importante per una comunità difendere il proprio territorio e i propri valori.

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Arrestata a Porta Capuana per lancio bottiglie contro ex-casa

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Arrestata a Porta Capuana per lancio bottiglie contro ex-casa

A Porta Capuana, a Napoli, una donna di 51 anni è stata arrestata dopo aver lanciato bottiglie di vetro contro la casa dell’ex compagno nel tentativo di colpirlo. Nonostante l’intervento dei poliziotti, la donna ha continuato nella sua aggressione nei confronti dell’uomo, che in passato era già stato vittima di episodi simili da parte della stessa aggressiva ex compagna.

La donna arrestata a Porta Capuana

La 51enne è stata fermata e arrestata dalle forze dell’ordine dopo l’ennesimo attacco nei confronti dell’ex compagno. La situazione è stata gestita con tempestività dalla polizia per evitare che la situazione potesse degenerare ulteriormente.

Un passato di violenze

Non è la prima volta che la donna si rende protagonista di gesti violenti nei confronti dell’uomo. Gli attacchi precedenti avevano già destato preoccupazione e condotto alla sua arresto in diverse occasioni. La situazione richiede un intervento tempestivo per garantire la sicurezza della vittima e evitare ulteriori episodi di violenza domestica.

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Fuga con orologi di lusso e gioielli dalla gioielleria “Le Porte di Napoli”

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Fuga con orologi di lusso e gioielli dalla gioielleria “Le Porte di Napoli”

Nella giornata di oggi, lunedì 13 maggio, due individui armati hanno compiuto una rapina in una gioielleria situata all’interno di un centro commerciale. I responsabili sono riusciti a fuggire con orologi di lusso e gioielli di valore. Le forze dell’ordine stanno attualmente indagando sulla vicenda.

Rapina al centro commerciale

La rapina è avvenuta in modo repentino, con i malviventi che hanno fatto irruzione nella gioielleria armati e hanno minacciato il personale e i clienti presenti. La situazione ha generato panico tra le persone presenti nel centro commerciale, che si sono date alla fuga per mettersi in salvo.

Indagini in corso

Al momento gli inquirenti stanno cercando di ricostruire l’accaduto e di identificare i colpevoli di questa audace rapina. Le telecamere di videosorveglianza potrebbero essere fondamentali per risalire all’identità e al percorso di fuga dei ladri.

Appello alle testimonianze

Le forze dell’ordine hanno lanciato un appello alla cittadinanza per ottenere informazioni utili che possano aiutare nell’identificazione e nella cattura dei responsabili. Chiunque abbia visto qualcosa di sospetto o possieda informazioni cruciali è invitato a contattare immediatamente le autorità.

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Incidente al centro commerciale: annullato spettacolo Articolo 31. Area sequestrata.

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Incidente al centro commerciale: annullato spettacolo Articolo 31. Area sequestrata.

Dopo il crollo del controsoffitto al Centro Commerciale Campania di sabato sera, è stato annullato il firmacopie degli Articolo 31. Questo incidente ha scosso la tranquillità degli utenti del centro commerciale e delle persone presenti durante l’accaduto.

Crollo al Centro Commerciale Campania

Le immagini del crollo del controsoffitto hanno fatto rapidamente il giro dei social media, suscitando preoccupazione e paura tra i clienti del Centro Commerciale Campania. Il fatto che l’incidente abbia causato l’annullamento del firmacopie degli Articolo 31 ha reso la situazione ancora più grave e ha sollevato domande sulla sicurezza delle strutture del centro commerciale.

Annullato il firmacopia degli Articolo 31

La decisione di annullare l’evento musicale degli Articolo 31 è stata presa per garantire la sicurezza di tutti coloro che frequentano il Centro Commerciale Campania. Le autorità competenti hanno avviato un’indagine per accertare le cause del crollo e verificare eventuali responsabilità nell’incidente.

Conclusioni

In attesa di ulteriori sviluppi sull’incidente, è importante riflettere sull’importanza della sicurezza nelle strutture pubbliche e commerciali. Incidenti come questo mettono in evidenza la necessità di controlli regolari e manutenzione preventiva per evitare situazioni pericolose come il crollo del controsoffitto al Centro Commerciale Campania. Continua a leggere per ricevere gli aggiornamenti su questo incidente e per scoprire come garantire la tua sicurezza quando frequenti luoghi pubblici.

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Operaio Napoli Servizi in coma dopo essere stato colpito da trave: sequestrati area incidente e furgone

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Operaio Napoli Servizi in coma dopo essere stato colpito da trave: sequestrati area incidente e furgone

Un grave incidente lavorativo ha scosso la città di Napoli, con un operaio di Napoli Servizi colpito da una trave alla testa e ora in coma. L’episodio ha portato all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Napoli e a un’indagine interna da parte dell’azienda per ricostruire esattamente cosa sia accaduto.

Inchiesta della Procura di Napoli

Secondo quanto riportato, l’uomo è stato colpito improvvisamente mentre si trovava al lavoro a Ponticelli, causandogli gravi lesioni alla testa che lo hanno portato in fin di vita. La gravità dell’accaduto ha spinto le autorità a intervenire prontamente, avviando un’indagine per stabilire le cause e accertare eventuali responsabilità.

Indagine interna dell’azienda

Parallelamente all’inchiesta della Procura, l’azienda Napoli Servizi ha avviato un’indagine interna per fare luce sull’accaduto e verificare che tutte le norme e le procedure di sicurezza sul lavoro siano state rispettate. La sicurezza dei lavoratori è una priorità assoluta per l’azienda, e qualsiasi violazione delle norme sarà punita con fermezza.

Conclusioni

L’incidente ha scosso profondamente la comunità locale e ha messo in evidenza l’importanza di garantire la massima sicurezza nei luoghi di lavoro. Sia l’indagine della Procura che quella interna dell’azienda sono in corso, con l’obiettivo di fare luce sull’accaduto e assicurare che misure appropriate siano adottate per prevenire situazioni simili in futuro. La speranza è che da questo tragico episodio possano scaturire insegnamenti utili per migliorare ulteriormente la sicurezza sul lavoro.

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Infermiera trascinata all’Ospedale del Mare contro la sua volontà: “Non voleva più aspettare”

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Infermiera trascinata all’Ospedale del Mare contro la sua volontà: “Non voleva più aspettare”

Un paziente trascina un’infermiera all’Ospedale del Mare

Un paziente ha trascinato per i capelli e per diversi metri un’infermiera all’Ospedale del Mare di Napoli perché stanco di aspettare. L’insolito episodio ha sconcertato tutto il personale sanitario presente, creando un forte dibattito sull’aggressività nei confronti del personale medico.

Reazioni nel mondo sanitario

I colleghi dell’infermiera aggredita hanno espresso la propria solidarietà e indignazione per quanto accaduto. La violenza nei confronti degli operatori sanitari è un problema sempre più diffuso, che richiede una presa di posizione netta e delle misure concrete per garantire la sicurezza di chi lavora in ospedale.

L’importanza del rispetto per il personale medico

Episodi come quello accaduto all’Ospedale del Mare evidenziano l’importanza del rispetto nei confronti del personale medico e sanitario. La professione di infermiere è estremamente delicata e richiede grande dedizione e competenza, non può essere oggetto di violenza e aggressioni.

Conclusioni

Questo episodio drammatico ci spinge a riflettere sull’importanza di valorizzare il lavoro degli operatori sanitari e di promuovere una cultura del rispetto e della collaborazione all’interno degli ospedali. È fondamentale garantire un ambiente di lavoro sicuro e protetto per chi ogni giorno si impegna per prendersi cura della salute altrui.

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