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Cronaca

Arresto di Antonio Piccirillo per tentata estorsione ai danni di Rita De Crescenzo

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Arresto di Antonio Piccirillo per tentata estorsione ai danni di Rita De Crescenzo

Antonio Piccirillo, noto per la sua aperta opposizione alle attività del padre camorrista Rosario, finisce nuovamente sotto i riflettori: un’accusa di estorsione ha portato al suo arresto. Negli anni precedenti, Antonio si era distinto per aver intrapreso un cammino di legalità, partecipando attivamente ad eventi anticamorra e guadagnandosi un certo rispetto nella comunità. Tuttavia, nuove indagini suggeriscono un coinvolgimento diretto nei meccanismi illeciti del clan.

Dettagli dell’accusa

Le autorità hanno arrestato Antonio e il padre, Rosario Piccirillo, con l’accusa di aver tentato di estorcere denaro dagli ormeggiatori di Mergellina. Secondo gli inquirenti, Antonio, agendo in nome del padre già detenuto, avrebbe minacciato le vittime per ottenere la gestione esclusiva di alcune boe e di personale, imponendo anche il monopolio su diversi natanti destinati al noleggio. Tra gli imprenditori vittime delle estorsioni, c’è anche il marito della popolare tiktoker napoletana, Rita De Crescenzo.

Un passato di speranza

Antonio Piccirillo era conosciuto per la sua partecipazione a iniziative anticamorra. Nel 2019, aveva partecipato attivamente a un sit-in a Napoli organizzato dopo un grave evento di violenza che aveva coinvolto una bambina di quattro anni, Noemi, ferita in un agguato di camorra. Durante questo periodo, Antonio rinnegò pubblicamente le azioni criminali del padre e si lanciò anche in politica nel 2021, candidandosi come consigliere di municipalità nella lista a sostegno dell’ex vicesindaco Alessandra Clemente.

Un appello personale

Nonostante le pesanti accuse, Antonio Piccirillo ha cercato di difendersi pubblicamente sui social media. In un appello su Facebook, ha chiesto il supporto della comunità proclamando la sua innocenza e sottolineando le difficoltà personali legate alla sua famiglia. In un post, Piccirillo ha dichiarato: “ho tante colpe, e mi rendo conto che é facile pensare male, ma vi prego questo tormento non lo merito”. Questo tentativo di ottenere comprensione e supporto sociale mette in luce il tumulto interiore e il contrasto tra la sua immagine pubblica e le attuali accuse.

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Cronaca

Droga e cellulari con i droni nel carcere di Secondigliano, c’era anche chi faceva acquisti online

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Droga e cellulari con i droni nel carcere di Secondigliano, c’era anche chi faceva acquisti online

La Squadra Mobile di Napoli ha arrestato 12 persone, ritenute appartenenti al clan Vanella Grassi, che avevano messo su un sistema di consegne di droga e cellulari nel carcere di Secondigliano. Gli ordini arrivavano dal reparto di Alta Sicurezza.

Immagine di repertorio

Una vasta operazione della Squadra Mobile di Napoli ha portato all’arresto di 12 persone – 10 in carcere, 2 agli arresti domiciliari – ritenute appartenenti al clan Vanella Grassi, che avevano messo in piedi un sistema per introdurre, attraverso droni altamente tecnologici, droga e cellulari all’interno del carcere di Secondigliano. E proprio grazie a un cellulare, secondo gli inquirenti, i carichi e le spedizioni venivano gestite, addirittura da un detenuto, ritenuto esponente di spicco della Vanella Grassi, che si trovava nel reparto di Alta Sicurezza del carcere, quello in cui, appunto, sono ospitati i detenuti condannati per camorra. Stando a quanto appreso dagli inquirenti nel corso dell’attività investigativa, grazie ai cellulari introdotti in carcere, c’era anche chi effettuava ordini su una nota piattaforma di acquisti online.

I cellulari erano tutti intestati a cittadini extracomunitari

L’attività investigativa ha permesso di accertare come il traffico fosse stato organizzato da Nico Grimaldi, ritenuto esponente di spicco del clan, da sua madre Rita Pitirollo e dalla moglie, Addolorata De Falco. Gli ordini dei detenuti arrivavano all’esterno del carcere e, ad autorizzare l’invio dei droni e quindi delle spedizioni era proprio la madre di Grimaldi. Le indagini hanno rivelato che tutti i telefoni e le relative utenze erano intestati a cittadini…

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Cronaca

In auto con hashish e pistola nel cruscotto, due arresti nel Napoletano

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In auto con hashish e pistola nel cruscotto, due arresti nel Napoletano

Due 21enni arrestati a Brusciano, nel Napoletano: in auto hashish e una pistola col colpo in canna nel cruscotto.

Immagine di repertorio

Erano in auto con una pistola nel cruscotto colpo in canna ed hashish: due le persone arrestate a Brusciano dai carabinieri durante un servizio a lungo raggio nelle aree popolari nella provincia di Napoli. Nel dettaglio, i militari dell’Arma attorno alle due di notte hanno notato un’automobile con all’interno due persone: da un controllo, è emerso che entrambi fossero 21enni già noti alle forze dell’ordine, e così sono scattate le prime perquisizioni, che hanno permesso ai carabinieri di rinvenire e sequestrare quattro grammi di hashish, facendo scattare i controlli più approfonditi.

Ed è stato lì che i carabinieri hanno ritrovato nel cruscotto una pistola a tamburo con matricola abrasa e colpo in canna, all’interno del cruscotto. L’arma, subito sequestrata, sarà sottoposta ad accertamenti balistici per verificare se ci sia stato un suo eventuale utilizzo in fatti di sangue o altri delitti. Per i due, invece, è scattato l’arresto e si trovano ora in carcere a disposizione dell’Autorità giudiziaria: dovranno rispondere di detenzione di arma illegale.

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Cronaca

Beve sostanza tossica scambiandola per acqua, avvocato in rianimazione a Nocera Inferiore

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Beve sostanza tossica scambiandola per acqua, avvocato in rianimazione a Nocera Inferiore

L’avvocato 43enne è stato ricoverato in rianimazione all’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore: è grave.

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Beve una sostanza tossica scambiandola per acqua: in rianimazione un avvocato 43enne di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. Il professionista, secondo le prime informazioni, sembra sia rimasto vittima di un terribile disguido. Avrebbe, infatti, ingerito una sostanza caustica, non è chiaro se acida o basica, riportando gravi conseguenze. L’incidente risale al pomeriggio di lunedì 18 novembre 2024.

Avvocato 43enne ricoverato a Nocera Inferiore

Il legale, dopo aver ingerito per sbaglio la sostanza, si sarebbe sentito male. Immediatamente è partita la macchina dei soccorsi. Sul posto è arrivata un’ambulanza del 118 che ha trasportato il ferito d’urgenza presso l’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, per le cure mediche del caso. Qui, il personale sanitario ha deciso per il ricovero nel reparto di rianimazione. Le condizioni della vittima sono considerate serie.

Indagini sulla natura del liquido ingerito

Secondo le prime ricostruzioni, il 43enne avrebbe bevuto un liquido, immaginando, probabilmente, che fosse acqua naturale. Invece, si trattava, sembra, di una sostanza tossica e velenosa, la cui natura non è stata ancora chiarita, forse soda caustica, o un qualche tipo di acido. Subito dopo è stato colto da malore. Quando è arrivato in ospedale, i medici hanno subito capito la gravità della situazione ed hanno deciso, in via precauzionale, il ricovero in rianimazione, dove il legale si trova è attualmente sotto costante e attento monitoraggio.

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