Cronaca Giudiziaria
Saviano sull’affidabilità di Schiavone: vero pentimento o evasione da ergastolo?
Il noto scrittore esperto di camorra, Roberto Saviano, ha espresso dei dubbi sul reale pentimento di Francesco Schiavone Sandokan in una lunga riflessione video pubblicata sul suo profilo Instagram. Schiavone è il capo del clan dei Casalesi insieme a Bidognetti e ha deciso di collaborare con la giustizia. Tuttavia, Saviano si chiede se questo pentimento sarà sincero e se Schiavone fornirà informazioni cruciali o se si limiterà a dare poche prove per evitare l’ergastolo, senza rivelare realmente i dettagli finanziari della camorra e i legami con politica e imprenditoria.
Saviano ha rivelato di aver invitato Schiavone a pentirsi in passato, sottolineando che il suo potere nella criminalità era in crisi. Il confondersi se questa collaborazione sarà simile a quella di Antonio Iovine, che ha rivelato informazioni già note, o se porterà a nuove scoperte sulla rete criminale e sui soldi della camorra. Il timore principale è che Schiavone abbia trovato un equilibrio tattico per proteggere i suoi interessi, dato il presunto scarso contrasto dello Stato verso le organizzazioni criminali.
Il personaggio di Sandokan non va considerato come estraneo allo Stato, ma come parte integrante di una realtà in cui la camorra è infiltrata in varie istituzioni. Non è chiaro se la sua collaborazione sia spinta da un vero pentimento o dalla necessità di evitare la condanna all’ergastolo, che per un boss crimine rappresenta una condanna a vita in prigione. Dopo oltre due decenni di carcere, Schiavone potrebbe aver deciso di cambiare approccio per garantirsi una speranza di libertà. Solo il tempo e l’analisi delle dinamiche in corso permetteranno di valutare la genuinità del suo pentimento.
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