Cronaca
Tensione a Napoli: parenti cercano di aggredire il presunto killer

Nella città di Napoli, un episodio di forte tensione si è verificato recentemente all’ospedale Vecchio Pellegrini. I parenti di un ragazzo ferito in una sparatoria a Secondigliano hanno tentato di aggredire il giovane minorenne accusato di aver sparato, che era stato portato in pronto soccorso per un malore legato alle ferite riportate durante l’episodio. Questo fatto è avvenuto venerdì scorso, ma la notizia è stata resa pubblica solo oggi.
Napoli
Il SAPPE, sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, ha riferito l’accaduto e ha sottolineato le difficoltà logistiche e di sicurezza che il personale di scorta deve affrontare in queste situazioni. Il coordinatore regionale per il settore minorile, Federico Costigliola, ha spiegato che il personale di scorta, composto da sole due unità, si è trovato improvvisamente in pericolo per l’incolumità propria e del detenuto.
La Risposta Delle Autorità
Gli agenti della Polizia di Stato, la squadra mobile dei Falchi e altri colleghi della Penitenziaria sono intervenuti prontamente per riportare la calma e evitare il peggio. Il giovane detenuto, che è costretto a letto e necessita di cure continue, viene frequentemente trasferito in ospedale per controlli, creando notevoli difficoltà logistiche al personale di Nisida.
Criticità Del Sistema Penitenziario
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha denunciato le criticità del sistema penitenziario minorile e la gestione di detenuti stranieri e con fragilità psichiatriche. “Occorre un’analisi seria di quanto sta accadendo nelle strutture minorili, perché i segnali di allarme ci sono da troppo tempo”, ha affermato. Questo episodio evidenzia la necessità di una maggiore attenzione e risorse per il sistema penitenziario minorile, al fine di garantire la sicurezza e il benessere dei detenuti e del personale di scorta.Fonte
Cronaca
Uomo di 35 anni colpito da taser a Napoli, muore in ambulanza

Un tragico evento si è verificato nella notte a Napoli, nel quartiere Chiaia, dove un uomo di 35 anni è deceduto durante il trasporto in ospedale dopo essere stato colpito con un taser dai carabinieri intervenuti per sedare una lite in famiglia. La vicenda è ancora oggetto di indagine, ma secondo una prima ricostruzione, i militari dell’Arma erano stati allertati dal 112 per una segnalazione di lite in un’abitazione del quartiere, dove erano presenti l’uomo, una donna e una minore.
Dettagli sull’incidente
I carabinieri hanno bussato alla porta dell’abitazione, ma l’uomo avrebbe reagito con forte agitazione, opponendo resistenza ai tentativi dei militari di riportarlo alla calma. Dopo vari tentativi andati a vuoto, i carabinieri avrebbero fatto uso del taser, seguendo le procedure previste dalla normativa vigente.
L’intervento e le sue conseguenze
Poco dopo, con l’arrivo dei rinforzi e del personale del 118, l’uomo è stato caricato in ambulanza per essere portato in ospedale. Tuttavia, durante il tragitto, le sue condizioni si sono aggravate e il 35enne è deceduto prima di raggiungere il pronto soccorso. Sul caso è stata aperta un’inchiesta per accertare le cause del decesso e verificare la correttezza dell’intervento.
Le indagini in corso
La salma è stata posta sotto sequestro e sarà sottoposta ad autopsia nelle prossime ore, su disposizione dell’autorità giudiziaria. Gli investigatori stanno raccogliendo le testimonianze dei presenti e i filmati delle bodycam in dotazione ai militari, che potrebbero chiarire la dinamica dei fatti e le condizioni in cui è stato utilizzato il taser. L’articolo è stato pubblicato il 6 Ottobre 2025, alle ore 15:10, e sarà oggetto di aggiornamenti man mano che saranno disponibili nuove informazioni.Fonte
Cronaca
Hojlund elogia De Bruyne: “Fantastico, uno dei migliori”

Il Napoli ha trovato nel giovane attaccante Rasmus Hojlund un nuovo talento da coltivare. Recentemente, Hojlund ha parlato con Radio CRC, raccontando le sue prime settimane nella squadra partenopea e condividendo le sue impressioni sui compagni di squadra, in particolare su Kevin De Bruyne. Questo giovane calciatore danese sta già facendo parlare di sé per le sue grandi doti e la sua capacità di adattarsi rapidamente al nuovo ambiente.
Le prime settimane al Napoli
Impressioni su Kevin De Bruyne
Il paragone con Haaland
La crescita con l’allenatore Conte
In questo contesto, Hojlund ha espresso la sua ammirazione per De Bruyne, definendolo “un giocatore fantastico, probabilmente uno dei migliori con cui giocare”. Ha inoltre spiegato che la sua strategia di gioco è stata semplificata grazie alla presenza di De Bruyne, poiché “io devo solo correre negli spazi e so che lui metterà lì la palla”. Questa dichiarazione evidenzia non solo l’abilità di De Bruyne come giocatore, ma anche la fiducia che Hojlund ha riposto in lui.
Hojlund non si è sottratto al paragone con uno degli attaccanti più forti al mondo, Erling Haaland, definendolo “un grande complimento” e riconoscendo che Haaland è “uno dei migliori attaccanti al mondo in questo momento”. Questo confronto non sembra aver messo pressione sul giovane attaccante, che anzi sembra entusiasta di essere paragonato a un così grande calciatore.
La sua esperienza al Napoli è stata finora molto positiva, grazie anche al sostegno dei compagni di squadra e del gruppo in generale. Hojlund ha confessato di essere “molto felice di essere qui” e di aver trovato un ambiente molto accogliente, nonostante le difficoltà iniziali di Ambientamento, come ad esempio non aver ancora trovato casa. Il ruolo dell’allenatore Antonio Conte è stato fondamentale nella sua crescita, poiché “Conte è esattamente ciò di cui ho bisogno in questo momento nella mia carriera”. Queste dichiarazioni dimostrano la gratitudine di Hojlund nei confronti della squadra e dello staff tecnico, che lo stanno aiutando a crescere sia come calciatore che come persona.
In sintesi, Rasmus Hojlund sembra aver trovato nel Napoli la squadra giusta per esprimere le sue doti e crescere come calciatore. Con il sostegno di compagni di squadra come De Bruyne e la guida di Conte, il futuro di questo giovane attaccante danese sembra molto promettente.
Fonte
Cronaca
Teatro San Carlo e arte nel ‘700 napoletano

Il Teatro di San Carlo: un simbolo di Napoli
La città di Napoli è orgogliosa di ospitare uno dei teatri più antichi d’Europa, il Teatro di San Carlo. Questo monumento architettonico non è solo un luogo di spettacolo, ma anche un simbolo della straordinaria fioritura culturale che Napoli conobbe nel Settecento. Costruito nel 1737 per volontà di Carlo III di Borbone, il San Carlo è stato il punto di riferimento per l’opera italiana e il centro di innovazione musicale e scenica.
Storia e Architettura
Il progetto del Teatro di San Carlo fu affidato all’architetto Giovanni Antonio Medrano e ad Angelo Carasale. La costruzione del teatro fu completata in tempi record, con la sala principale che misurava 28,6 metri di lunghezza e 22,5 metri di larghezza, ospitando inizialmente circa 3.000 spettatori distribuiti su sei ordini di palchi. L’inaugurazione avvenne il 4 novembre 1737, giorno dell’onomastico del re, con la rappresentazione dell’opera “Achille in Sciro” di Domenico Sarro.
Innovazione Musicale e Scenografica
Il Teatro di San Carlo divenne rapidamente il cuore pulsante della vita culturale napoletana, ospitando le opere dei più grandi compositori dell’epoca e attirando artisti da tutta Europa. La sua architettura, ispirata al modello del teatro all’italiana, influenzò la progettazione di numerosi teatri in Europa, consolidando la reputazione di Napoli come capitale culturale del XVIII secolo. La Scuola Musicale Napoletana, attiva nei quattro conservatori della città, fu un terreno fertile per la formazione di talenti musicali.
Eredità Culturale
Il Teatro di San Carlo non fu solo un luogo di spettacolo, ma anche un centro di diffusione culturale. Le sue stagioni teatrali attiravano pubblico da tutta Europa, contribuendo alla circolazione di idee e stili musicali. Compositori stranieri come Christoph Willibald Gluck e Johann Christian Bach si esibirono al San Carlo, portando influenze internazionali nella scena musicale napoletana. La presenza di grandi voci, come quelle dei castrati Giovanni Carestini e Gaetano Majorano (il Caffarelli), arricchiva ulteriormente la qualità delle rappresentazioni.
Il Teatro di San Carlo rimane ancora oggi un simbolo di Napoli e un luogo di spettacolo di alto livello, continuando a ospitare le opere dei più grandi compositori e a promuovere la cultura musicale napoletana. Articolo pubblicato il 6 Ottobre 2025 – 14:30 – Matteo Setaro