Antonia Ocone si risveglia dopo la strage di Paupisi

A Paupisi, in provincia di Benevento, si è aperto uno spiraglio di speranza in una situazione tragica. La sedicenne Antonia Ocone, gravemente ferita dal padre nella strage familiare del 30 settembre, ha riaperto gli occhi e, in alcuni momenti, riesce a riconoscere i suoi cari. La giovane è ricoverata nel reparto di Terapia Intensiva dell’Istituto Neuromed di Pozzilli, dove i medici la seguono costantemente da oltre tre settimane.

Secondo la dottoressa Valeria Marino, direttrice della Terapia Intensiva del Neuromed, “la ragazza apre gli occhi e, in certi momenti, riconosce soprattutto i componenti della famiglia che la vengono a trovare”. Nonostante ciò, non è ancora possibile valutarla cognitivamente perché non riesce a parlare, ma si muove e riesce a girarsi nel letto, mostrando una ripresa motoria. Il processo riabilitativo sarà lungo, sia dal punto di vista motorio che psicologico.

La ragazza era stata trovata agonizzante nelle campagne di Ferrazzano, in provincia di Campobasso, accanto al corpo senza vita del fratellino Cosimo, 15 anni, e del padre, Salvatore Ocone, che aveva tentato di togliersi la vita dopo aver ucciso la moglie, Elisabetta Polcino, e il figlio. Ocone, sopravvissuto alle ferite, è ora detenuto nel carcere di Benevento, dove dovrà rispondere del duplice omicidio e del tentato omicidio della figlia. Questo dramma familiare ha scosso l’intera comunità di Paupisi e del Beneventano, ma i primi segni di miglioramento della giovane restituiscono un minimo di fiducia e sollievo ai parenti e a chi ha seguito con apprensione le sue condizioni.

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