Cronaca
Minorenni “a bottega” dalla camorra: il clan Amato-Pagano li addestrava per le estorsioni
Il clan Amato-Pagano usava i social per mostrare ricchezza, in modo da attirare i giovani; per le estorsioni venivano usati anche i minorenni, che gli affiliati portavano con loro per farli partecipare.
Minorenni come se fossero “giovani di bottega”, apprendisti: i camorristi se li portavano dietro quando facevano le estorsioni, per farli assistere e farli partecipare attivamente. Particolare che emerge dalle indagini che hanno portato all’ordinanza di custodia cautelare per 53 persone (43 in carcere e 10 ai domiciliari), indagate a vario titolo per associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione di armi ed altro. I destinatari sono ritenuti affiliati al clan Amato-Pagano, ovvero “Gli Scissionisti”, il principale gruppo criminale nato dalla scissione del clan Di Lauro venti anni fa, con la prima faida di Scampia, ed attivo nei quartieri napoletani di Secondigliano e Scampia e nei limitrofi comuni di Mugnano e Melito.
Le indagini, avviate nel 2021, hanno permesso di ricostruire l’organigramma dell’organizzazione, che sarebbe stata retta dai discendenti diretti dei fondatori, ovvero Raffaele Amato e Cesaro Pagano, entrambi detenuti al 41bis. A gestire il clan sarebbe stata Debora Amato, che avrebbe ereditato la guida dopo l’arresto della madre, Rosaria Pagano, anche lei al 41bis. Con la 34enne sarebbero stati ai vertici Gennaro Liguori (marito di una nipote di Raffaele Amato), Domenico Romano (marito di Debora), Enrico Bocchetti (genero di Cesare Pagano) ed Emanuele Cicalese (genero di Raffaele Amato).
TikTok per mostrare il potere del clan
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