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Cronaca

Minacciarono di farsi saltare in aria durante gli sgomberi al Parco Verde di Caivano: 10 persone nei guai

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Minacciarono di farsi saltare in aria durante gli sgomberi al Parco Verde di Caivano: 10 persone nei guai

Il questore di Napoli ha emesso provvedimenti di avviso orale nei confronti di 10 persone, protagoniste di azioni di dissenso e proteste lo scorso 1° dicembre, durante gli sgomberi degli occupanti abusivi al Parco Verde di Caivano.

Le famiglie sfrattate sfilano nel Parco Verde di Caivano

Arrivano provvedimenti di avviso orale, emessi dal questore di Napoli, nei confronti di 10 persone, protagoniste di azioni di protesta e dissenso lo scorso 1° dicembre durante gli sgomberi degli occupanti abusivi dalle case del Parco Verde di Caivano, nel Napoletano; per 8 dei 10 soggetti il provvedimento è aggravato.

Nella fattispecie, durante le azioni di protesta, i 10 destinatari del provvedimento, dopo aver messo in piedi cortei e presidi non autorizzati, si sono recati sul tetto di una delle palazzine del Parco Verde e, maneggiando una bombola di gas, hanno minacciato azioni e gesti insani, documentando tutto con dirette sui social.

Come detto, per 8 dei 10 soggetti, il provvedimento è aggravato, in quanto i destinatari sono gravati da condanne, anche definitive, in materia di stupefacenti. Nello specifico: 2 per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti mentre 4 per la “vendita al dettaglio” di sostanze stupefacenti; altri 2 per resistenza a Pubblico Ufficiale, simulazione di reato, furto, usura e invasione/occupazione di terreni o edifici. Gli avvisi aggravati contengono, inoltre, le prescrizioni del divieto di detenere apparati di comunicazione ricetrasmittenti, strumenti di protezione balistica, armi a modesta capacità offensiva, riproduzioni di armi e sostanze infiammabili. La violazione delle prescrizioni di…

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Cronaca

Due ragazzini detenuti tentano di scappare dall’Ipm di Nisida, uno resta incastrato

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Due ragazzini detenuti tentano di scappare dall’Ipm di Nisida, uno resta incastrato

Due detenuti minori tentano fuga a Napoli, uno rimane incastrato. Presi entrambi. La polizia penitenziaria: “Nisida piena come mai”

L’Ipm, istituto penitenziario minorile di Nisida, Napoli, è di nuovo al centro della cronaca cittadina per un tentativo di fuga, sventato, da parte di due dei suoi ospiti. Si tratta di due giovani, di origine straniera, che hanno tentato la fuga venerdì pomeriggio durante le attività sportive: uno è stato preso da un ispettore che subito dopo l’allarme l’ha trovato a un’altezza di circa 4 metri, con la caviglia incastrata tra un palo e il muro. L’altro aveva già superato il muro di cinta ma è stato bloccato dalla Polizia Penitenziaria coordinata dal comandante e dal direttore dell’istituto.

Il presidente e il segretario del sindacato delle guardie penitenziarie Uspp, Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio denunciano l’accaduto e il sofravvollamento dell’istituto minorile: «Gli eventi critici sono all’ordine del giorno nel carcere minorile di Nisida, affollato come non mai. Si registra un mix esplosivo composto da giovanissimi extracomunitari ingestibili e loro coetanei napoletani, imparentati con i vertici del clan locali. I nostri complimenti vanno al comando della polizia penitenziaria, per come affronta le continue emergenze ma, oramai, nel circuito penale minorile questo mix esplosivo tra utenza proveniente dal territorio di Napoli e la provincia, di non facile gestione anche perché legati da vincoli di parentela con soggetti di elevato spessore criminale, è ingestibile.

Anche i detenuti extracomunitari provenienti dal Nord Italia sono estremamente complicati in quanto completamente refrattari…

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Vergogna all’Orto Botanico di Napoli: ragazzini rubano l’Abete di Natale. Segato anche un altro albero

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Vergogna all’Orto Botanico di Napoli: ragazzini rubano l’Abete di Natale. Segato anche un altro albero

Gang di ragazzini entrano illegalmente nell’Orto Botanico: rubano un abete e ne segano un altro. Il direttore fa denuncia. L’amarezza: “A volte viene da pensare che il nostro lavoro sia inutile”

Quanto resta dopo il furto dell’albero di Natale / foto Orto Botanico Napoli

Il furto di abeti nel periodo di Natale, legno da incendiare per alimentare il “cippo” di Sant’Antonio a gennaio è una vergogna che spesso passa in secondo piano soltanto perché gli autori «sono ragazzini». Ma le modalità sono quelle dei furti e della gang. Stavolta ad avere la peggio sono gli alberi ospitati nell’Orto Botanico di via Foria, una delle strutture più importanti di una città che ormai si regge su cemento, bancarelle e dehors, un luogo di studio universitario ma anche aperto alla città. Chi è stato all’Orto Botanico sa di cosa si parla: un gioiello di Napoli, fondamentale per una rilassante passeggiata e al tempo stesso per comprendere l’importanza delle specie vegetali, la loro storia, la varietà di fiori, piante e alberi che è vita e bellezza.

Il direttore dell’Orto Botanico di Napoli Paolo Caputo lo definisce «evento spiacevole». E spiega l’accaduto: «Hanno rubato il nostro albero di Natale! Si trattava di un bell’abete di circa 3 metri in vaso, che avevamo decorato con ciclamini e che avremmo inteso piantare in Orto dopo il periodo natalizio. L’albero è stato strappato dal vaso, trascinato fino al muro di cinta e buttato giù. Nel pomeriggio del 19 dicembre) un gruppo di ragazzini ha tentato ripetutamente di entrare nell’Orto scavalcando il cancello, ma il personale di sorveglianza è riuscito ad evitarlo. Probabilmente…

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Omicidio nel Casertano: uomo pugnalato in casa dopo una lite. Ricercato il figlio

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Omicidio nel Casertano: uomo pugnalato in casa dopo una lite. Ricercato il figlio

Omicidio nel Casertano. Ricercato il figlio della vittima, l’ipotesi è una lite sfociata nel sangue.

Immagine di repertorio

Un uomo di 48 anni è stato ammazzato a coltellate nella notte a San Felice a Cancello, in provincia di Caserta. Il fatto è accaduto intorno all’una e trenta del mattino in casa della vittima, rinvenuta riversa sul pavimento della cucina. I carabinieri della stazione Cancello e della Compagnia Maddaloni lavorano per individuare il figlio della vittima, indiziato del fatto. Il giovane avrebbe litigato con il padre colpendolo con più coltellate fino ad ucciderlo.

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