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Cronaca

Incubo ruspe a Napoli: “Non basta la sanatoria, migliaia di famiglie a rischio”

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Incubo ruspe a Napoli: “Non basta la sanatoria, migliaia di famiglie a rischio”

La procura vuole abbattere il Parco Diana a Monterusciello, nonostante condoni e sanatorie. Negli appartamenti vivono sei famiglie da 30 anni.

Uno dei permessi di costruire in sanatoria ottenuti dagli abitanti del Parco Diana.

Non si fermano le ruspe in provincia di Napoli, dove migliaia di case dichiarate abusive rischiano di essere abbattute indipendentemente dai condoni o dai permessi di costruzione in sanatoria rilasciati agli abitanti (che li hanno pagati decine di migliaia di euro) dai Comuni di appartenenza. Sembra un vero e proprio cortocircuito istituzionale: da una parte la magistratura, dall’altra le amministrazioni politiche. Queste due istituzioni molto spesso non si parlano, non dialogano tra di loro ma agiscono a compartimenti stagni, ognuno secondo la propria interpretazione delle leggi e dei regolamenti. A farne le spese sono quei cittadini che hanno acquistato le case attraverso atti notarili, vale a dire validati da un pubblico ufficiale, sulle quali magari la banca ha approvato anche un muto ma che secondo la Procura vanno abbattute per le irregolarità commesse dai costruttori.

Nulla importa se chi ha sbagliato rimane impunito (dopo 30, 40 anni dalla costruzione molti costruttori sono morti) e se chi paga sono gli sfortunati cittadini che si sono incautamente fidati di notai, banche e uffici comunali. Sì, perché oltre alla validità degli atti di compravendita in cui sono enunciati anche i dati catastali degli immobili, negli anni le amministrazioni comunali, come nel caso delle abitazioni del Parco Diana, hanno rilasciato diversi documenti a tutela degli abitanti: “Abbiamo i permessi di costruzione in sanatoria –…

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Investito in autostrada, Altair Iannicelli muore a 39 anni: lutto nel Napoletano, annullati gli eventi di Natale

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Investito in autostrada, Altair Iannicelli muore a 39 anni: lutto nel Napoletano, annullati gli eventi di Natale

Si chiamava Altair Iannicelli l’operaio 39enne morto dopo essere stato investito ieri, mentre lavorava sull’Autostrada A1. Lutto a Tufino, il suo paese, in provincia di Napoli: il sindaco ha annullato gli eventi natalizi.

La comunità di Tufino, piccola cittadina in provincia di Napoli, è addolorata per l’improvvisa scomparsa del suo concittadino Altair Iannicelli, 39 anni: è lui l’operaio che, nella mattinata di ieri, martedì 10 dicembre, è stato investito e ucciso mentre lavorava in un cantiere sull’Autostrada A1. L’incidente si è verificato tra Cassino e Pontecorvo, nel Lazio: per cause ancora in corso di accertamento, l’operaio è stato investito da un tir ed è morto sul colpo a causa delle gravi ferite riportate; Altair Iannicelli lascia una moglie e tre figli. Sull’incidente è stata aperta una inchiesta.

La tragica notizia, come detto, ha sconvolto la piccola comunità di Tufino, dove Altair Iannicelli era molto conosciuto. In segno di lutto, il sindaco Michele Arvonio ha annullato gli eventi previsti per il Natale, così come, nella giornata di ieri, sono state sospese tutte le attività dell’Asd Real Tufino 5, squadra dilettantistica del paese.

L’azienda: “Piena fiducia nelle autorità”

Altair Iannicelli era un dipendente diretto dell’azienda campana Edil San Felice SpA. L’azienda, in una nota, ha espresso il proprio cordoglio per la morte dell’operaio 39enne: “La Società esprime le più sentite condoglianze e profonda vicinanza alla famiglia e alle persone vicine al lavoratore coinvolto in questo tragico incidente, offrendo loro tutto il supporto possibile”.

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Investito da un’auto, 38enne muore dopo una notte in ospedale: tragedia nel Napoletano

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Investito da un’auto, 38enne muore dopo una notte in ospedale: tragedia nel Napoletano

Accade a Palma Campania: l’uomo è stato investito nella serata di ieri, ma è deceduto questa mattina in ospedale a causa delle gravi ferite riportate.

Immagine di repertorio

Tragedia a Palma Campania, nella provincia di Napoli: un uomo di 38 anni è morto dopo essere stato investito da un’automobile. L’incidente si è verificato nella serata di ieri, martedì 10 dicembre, alle 20.30 circa: il 38enne – originario del Bangladesh – è stato investito da un’auto all’intersezione tra via Circumvallazione e via Querce; alla guida della vettura una donna di 58 anni, che si è fermata a prestare i primi soccorsi. Soccorso dai sanitari del 118, l’uomo è stato trasportato all’ospedale Santa Maria della Pietà di Nola, dove purtroppo intorno alle 7 di questa mattina, mercoledì 11 dicembre, è morto a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri della Sezione Radiomobile della compagnia di Nola, che hanno effettuato tutti i rilievi del caso e avviato le indagini per determinare l’esatta dinamica di quanto accaduto e individuare eventuali responsabilità. La donna alla guida dell’automobile è risultata in regola con tutti i documenti di circolazione. Non è escluso che, come da prassi in questi casi, sul corpo del 38enne possa essere effettuata l’autopsia.

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Matrimonio nell’Archivio di Stato, tecnici a Napoli per accertare i danni

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Matrimonio nell’Archivio di Stato, tecnici a Napoli per accertare i danni

I tecnici del ministero della Cultura inviati a Napoli per accertare eventuali danni dopo la festa di matrimonio che si è tenuta il 7 dicembre nell’Archivio di Stato.

Foto da Emergenza Cultura / Facebook

Gli affreschi che decorano i locali monumentali dell’Archivio di Stato di Napoli, i preziosi documenti antichi contenuti e, più in generale, l’intera struttura: sarà tutto passato al setaccio dai tecnici, che dovranno verificare se ci sono stati dei danni dopo la festa di matrimonio con 300 invitati che si è tenuta nell’insolita location lo scorso 7 dicembre. La decisione di procedere con le verifiche è stata presa da Antonio Tarasco, direttore generale archivi del ministero della Cultura.

I tecnici del Ministero a Napoli per accertare i danni

I tecnici, precisa Tarasco in una nota, dovranno verificare “l’integrità dei luoghi e del patrimonio documentario interessato dagli eventi” e, inoltre, “le condizioni più restrittive e maggiormente compatibili con il decoro e la dignità della sede in presenza delle quali potranno essere consentite le concessioni a terzi degli spazi”. La Direzione generale archivi ricorda, infine, che “celebrazioni ed eventi sono consentiti dalla normativa solo con modalità rispettose dei luoghi ove essi si svolgono”.

Foto Emergenza Cultura / Facebook

Foto Emergenza Cultura / Facebook

Il matrimonio nell’Archivio di Stato

Le immagini della festa erano finite in Rete ed erano state riportate anche da “Emergenza Cultura”, sito web che tratta della tutela e della gestione del patrimonio culturale. Nodo della questione, comprensibilmente, la compatibilità tra un evento del genere, con centinaia di invitati, e la tutela dei locali e dei…

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