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Cronaca

Va a fare una radiografia col documento falso: serviva per una truffa assicurativa

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Va a fare una radiografia col documento falso: serviva per una truffa assicurativa

Un 32enne è stato arrestato dalla polizia ad Afragola (Napoli): aveva tentato di fare una radiografia con un documento falso, avrebbe ammesso che sarebbe servita per una truffa assicurativa.

Radiografie, immagine di repertorio

Si era presentato in un centro diagnostico di Afragola, in provincia di Napoli, per fare una radiografia. All’accettazione, però, aveva presentato un documento falso: la fotografia era la sua, ma i dati erano quelli di un’altra persona. Quando è arrivata la polizia l’uomo ha ceduto, ha ammesso che quella carta di identità era contraffatta e ha spiegato anche il motivo: l’esame sarebbe servito per una pratica assicurativa. Per il 32enne è scattato l’arresto con l’accusa di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.

La vicenda risale a ieri, 26 novembre. Protagonista un giovane napoletano, che nel pomeriggio aveva raggiunto il centro diagnostico e si era registrato per sottoporsi all’esame. La contraffazione era stata scoperta dagli addetti, che avevano quindi fatto partire la segnalazione alle forze dell’ordine. Gli agenti del commissariato di Afragola sono arrivati nella struttura poco dopo, l’uomo era ancora lì. È bastato un controllo a terminale per appurare, senza dubbio, che quel documento non era originale: il numero e i dati corrispondevano a quello intestato ad un’altra persona.

Messo di fronte all’evidenza, il 32enne non ha potuto fare altro che ammettere. Quando gli agenti gli hanno chiesto spiegazioni, domandandogli cosa se ne sarebbe fatto di un esame clinico registrato a nome di un’altra persona, l’uomo avrebbe risposto che sarebbe servito come allegato per una pratica…

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Sfruttati e sottopagati, lavoratori agricoli salvati dai carabinieri nel Casertano

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Sfruttati e sottopagati, lavoratori agricoli salvati dai carabinieri nel Casertano

La scoperta a Casal di Principe: costretti a lavorare per pochi soldi nei campi, dopo essere stati “attratti” dalla promessa di lavoro e permesso di soggiorno.

Immagine di repertorio

Lavorati nei campi in nero, sfruttati e sottopagati, costretti a vivere in un container senza acqua o elettricità. Li hanno scoperti i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Caserta che questa mattina, dopo un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, hanno emesso un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nonché la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali o imprenditoriali, nei confronti di un imprenditore agricolo di Casal di Principe, in provincia di Caserta. L’imprenditore dovrà rispondere di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, ai danni di quattro lavoratori extracomunitari, privi del permesso di soggiorno, impiegati su fondi agricoli nel comune casalese.

Dalle indagini è emerso che l’imprenditore si sarebbe approfittato di un reale stato di bisogno dei braccianti: paghe esageratamente basse, violazioni in materia di sicurezza e igiene sul posto di lavoro, violazioni delle normative per quanto riguarda l’orario di lavoro, i periodo di riposo e via dicendo, oltre al fatto che i lavoratori dimoravano anche in alloggi degradanti. Inoltre, è emerso che i lavoratori avrebbero pagato ingenti somme di denaro a trafficanti stranieri per entrare in Italia con la promessa di un impiego sicuro e del permesso di soggiorno, ma che una volta arrivati dal datore di lavoro venivano impiegati in condizioni di sfruttamento lavorativo.

Turni di 10-11…

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Tangenti a spacciatori e ladri per conto del clan, 15 arresti tra Ponticelli e Cercola

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Tangenti a spacciatori e ladri per conto del clan, 15 arresti tra Ponticelli e Cercola

I carabinieri hanno arrestato 15 persone tra Ponticelli e Cercola: avrebbero imposto tangenti ad altri criminali presentandosi per conto del clan De Luca Bossa – Minichini.

Avrebbero chiesto la tangente anche a spacciatori e ladri d’auto, e per spaventarli si sarebbero presentati a nome del clan De Luca Bossa – Minichini, attivo a Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli, e nel limitrofo comune di Cercola: per questo motivo sono state arrestate 15 persone, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia; le accuse, a vario titolo, sono di estorsione e tentata estorsione, aggravate dal metodo mafioso.

Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri della Tenenza di Cercola e arriva nell’ambito di una indagine svolta dai militari col coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea. Per 12 degli indagati è stato disposto il carcere, per gli altri tre gli arresti domiciliari. Il gruppo, hanno ricostruito gli investigatori, prendeva di mira altri criminali che non erano legati a clan di camorra; tra questi ladri e spacciatori, ai quali veniva imposto il pagamento in cambio del permesso di proseguire nelle loro attività.

Per rendere più incisive le loro richieste, gli indagati dicevano di agire per conto dei De Luca Bossa – Minichini, lanciando un messaggio che in determinati ambienti è chiaro e non lascia spazio ad altre interpretazioni: se da un lato si ribadiva la supremazia di quel gruppo criminale sul territorio, dall’altro si trattava di una minaccia, lasciando intendere che, in caso di rifiuto di pagare, il clan sarebbe…

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L’ultimo addio a Carmine Daniele, fratello di Pino: Napoli abbraccia ‘o Giò

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L’ultimo addio a Carmine Daniele, fratello di Pino: Napoli abbraccia ‘o Giò

Folla a Napoli per l’ultimo saluto a Carmine Daniele, fratello di Pino, scomparso due giorni fa a 66 anni. La nipote Cristina: “Vi vedo nella luce sorridenti, su una vecchia moto d’epoca che corre fra le dune, in viaggio per esplorare nuove dimensioni”.

Foto Antonio Bassolino / Facebook

Si sono svolti questa mattina a Napoli i funerali di Carmine Daniele, fratello del cantante Pino e detto ‘o Giò, scomparso prematuramente ieri, all’età di 66 anni. Il corteo funebre è iniziato alle 11.45 dal suo storico appartamento in via Santa Maria La Nova per poi continuare fino alla Basilica di San Giovanni Maggiore Pignatelli poco distante, dove si è svolta la cerimonia funebre.

In tanti hanno affollato il largo davanti alla chiesa, di fronte Palazzo Giusso sede dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, per dare un ultimo saluto a Carmine Daniele, scomparso per complicanze cardiache. Un triste filo rosso unisce tre dei sei tra fratelli e sorelle Daniele: il primo ad andarsene per problemi cardiaci fu proprio il cantautore Pino, il 4 gennaio del 2015 a 59 anni, mentre l’altro fratello Salvatore morì il 1° giugno del 2021, a 55 anni, mentre era in casa. A loro si è ora aggiunto Carmine Daniele, scomparso il 25 novembre scorso a 66 anni. Tanti i ricordi anche sui social, soprattutto da chi lo conosceva da una vita. A Carmine Daniele, detto ‘o Giò, il fratello Pino aveva anche dedicato la canzone I got the Blues, mentre il volto di Salvatore compariva sulla copertina dell’album Terra mia.

Non riesco a spiegare quello che provo.É una ferita che si riapre”, ha scritto Cristina Daniele, figlia di Pino e nipote di Carmine,…

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