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Cronaca

Lo sfogo di Geolier: “Facili omicidi, la Napoli che non vorrei: basta”

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Lo sfogo di Geolier: “Facili omicidi, la Napoli che non vorrei: basta”

Il rapper napoletano si sfoga su Instagram. Appena un mese fa aveva detto agli studenti di Pompei: “Un libro è meglio di una pistola”

Il rappert Geolier, pseudonimo di Emanuele Palumbo. Foto / Fanpage.it

Un chiaro riferimento ai “facili omicidi” di questi giorni, con l’aggiunta de “La Napoli che non vorrei”, seguita da un “basta”. Si sfoga così, su Instagram, il cantante Geolier (al secolo Emanuele Palumbo), il rapper partenopeo originario di Secondigliano. Lui, che ha un seguito enorme soprattutto tra i più giovani, ha voluto lanciare così un segnale dopo i recenti fatti di cronaca, che hanno visto due giovanissimi essere uccisi a colpi d’arma da fuoco da due minorenni, in due zone e contesti differenti: da una parte Emanuele Tufano, freddato a 15 anni in via Carminiello al Mercato all’angolo con corso Umberto I, nel cuore di Napoli; dall’altra Santo Romano, 19 anni, ucciso davanti il Municipio di San Sebastiano al Vesuvio, mentre cercava di fare da paciere ad una rissa. E prima ancora, gli omicidi di Giovanbattista Cutolo, 24 anni, a piazza Municipio e quello di Francesco Pio Maimone, 18 anni, a Mergellina. Tutti giovanissimi uccisi a colpi d’arma da fuoco da coetanei.

La storia Instagram di Geolier

La storia Instagram di Geolier

Un messaggio lapidario quello di Geolieri: “Facili omicidi. La Napoli che non vorrei. Basta”. Il musicista napoletano, arrivato secondo all’ultimo Sanremo, parla chiaro ai suoi tantissimi fan. E mentre proliferano i messaggi per “disarmare Napoli”, come richiesto anche dall’arcivescovo metropolita di Napoli,…

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Cronaca

Turista morta nel B&B in piazza Municipio, la recensione di una cliente 5 mesi fa: “Ho preso la scossa in doccia”

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Turista morta nel B&B in piazza Municipio, la recensione di una cliente 5 mesi fa: “Ho preso la scossa in doccia”

Cinque mesi fa, su Google, una cliente del B&B di Napoli in cui è morta la 28enne Emanuela Chirilli segnalava un problema con la doccia: “Ho preso la scossa” scriveva.

Emanuela Chirilli

A leggerla adesso, quella recensione lasciata cinque mesi fa su Google sembra proprio un cattivo presagio: una cliente segnalava di aver preso la scossa in doccia nella sua stanza del B&B “Il Covo degli Angioini”, struttura ricettiva in piazza Municipio, nel cuore di Napoli, nella quale è morta Emanuela Chirilli, turista leccese di 28 anni, deceduta a causa di un incendio che ha coinvolto il B&B durante la notte.

La cliente, che alla struttura dà il voto di 2 su 5, nella sua recensione lasciata, come detto, 5 mesi fa su Google, scriveva: “La camera non era male, anche se abbastanza rumorosa. Il problema è il servizio in quanto abbiamo fatto presente alla ragazza che ci ha accompagnate in camera di un grave problema in bagno ovvero scossa elettrica al contatto col rubinetto della doccia. Ci ha liquidate con un messaggio dicendo che sarebbero passati a verificare ma non è mai venuto nessuno, fatto grave a mio parere in quanto potrebbe causare situazioni pericolose visto che noi stesse abbiamo preso la scossa nel tentativo di fare una doccia”.

Immagine

Ovviamente, non è possibile sapere quale stanza la cliente abbia occupato 5 mesi fa, anche perché, in quello stesso edificio in piazza Municipio, il B&B “Il Covo degli Angioini” dispone di più attività.

Chi è Emanuela Chirilli, turista morta a Napoli nell’incendio del b&b. Adolescenza difficile e futuro da assistente all’infanzia

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Chi è Emanuela Chirilli, turista morta a Napoli nell’incendio del b&b. Adolescenza difficile e futuro da assistente all’infanzia

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Chi è Emanuela Chirilli, turista morta a Napoli nell’incendio del b&b. Adolescenza difficile e futuro da assistente all’infanzia

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29 Novembre 2024

16:41

Emanuela Chirilli, 28 anni, residente a Lecce, era a Napoli per qualche giorno. I genitori non sapevano che la figlia era rimasta a dormire a Napoli.

Emanuela Chirilli, la vittima

Avrebbe compiuto 28 anni tra un mese, ed era originaria di Maglie, in provincia di Lecce, Emanuela Chirilli, la giovane turista deceduta questa notte a Napoli a seguito dell’incendio della camera in cui alloggiava. La ragazza era ospite del “Covo degli Angioini”, b&b che si trova nell’edificio al civico 84 di piazza Municipio. Arrivata ieri, sarebbe partita già oggi: pernottamento di una sola notte. Le cause del rogo sono al vaglio ma l’ipotesi ritenuta maggiormente verosimile è quella del guasto all’impianto elettrico: i vigili del fuoco, durante il sopralluogo, avrebbero trovato una multipresa pesantemente danneggiata, le fiamme potrebbero essere partite da quella e avere colto la ragazza nel sonno.

Emanuela, adolescenza difficile e futuro da assistente all’infanzia

Emanuela Chirilli con tutta probabilità viaggiava da sola, e prevedeva di tornare a Lecce, dove viveva, subito dopo aver lasciato la camera. Il sindaco di Maglie, Ernesto Toma, ha fatto sapere che la ragazza era stata seguita dai servizi sociali fino all’età di 18 anni. La madre credeva che si trovasse a Lecce, dove da tempo risiedeva, e non sapeva del suo viaggio a Napoli. La famiglia è stata avvisata dai carabinieri della Compagnia di Maglie, i genitori non sapevano che la figlia fosse a Napoli.

La ragazza aveva ha avuto…

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Di Caprio della pizzeria “Dal Presidente” scarcerato: “Legami con clan Contini non provati”

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Di Caprio della pizzeria “Dal Presidente” scarcerato: “Legami con clan Contini non provati”

Massimiliano Di Caprio, gestore della nota pizzeria nel centro storico di Napoli, è stato scarcerato; per la moglie, che invece era sottoposta ai domiciliari, è scattato l’obbligo di firma.

Massimiliano Di Caprio (da Facebook)

Lascia il carcere Massimiliano Di Caprio, 49 anni, gestore della nota pizzeria “Dal Presidente” in via Tribunali, nel centro storico di Napoli, che era stato arrestato nel maggio del 2024 con l’accusa di riciclaggio del denaro del clan Contini; per la moglie di Di Caprio, Deborah Capasso, 47 anni, che era sottoposta ai domiciliari, è scattato invece l’obbligo di firma.

A renderlo noto è uno dei due legali di Di Caprio, l’avvocato Fabio Visco, che spiega come il giudice “ha ritenuto non provato il collegamento tra Di Caprio, Capasso e la camorra”. Non si sa ancora nulla, invece, della misura inflitta a Guido Albano, ispettore di polizia, sottoposto anche lui ai domiciliari in quanto ritenuto socio occulto di Di Caprio. Eppure, soltanto alla fine dello scorso mese di maggio, il Tribunale del Riesame aveva confermato il carcere per Di Caprio e gli arresti domiciliari per la moglie, così come per Albano.

Risale allo scorso mese di ottobre, invece, un nuovo sequestro di beni operato dagli inquirenti ai danni del gestore della pizzeria “Dal Presidente”: precisamente il 3 ottobre scorso, la Guardia di Finanza ha sequestrato beni mobili e immobili, quote societarie, compendi aziendali e disponibilità finanziarie per un importo complessivo di oltre 3,5 milioni di euro. Oltre ai beni sequestrati in maggio all’atto dell’arresto, a Di Caprio sono stati sequestrati due immobili, un orologio Rolex, un lingotto d’oro e…

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