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Cronaca

Santo Romano ucciso a 19 anni nel Napoletano, confessa il 17enne fermato: “L’ho ucciso io”

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Santo Romano ucciso a 19 anni nel Napoletano, confessa il 17enne fermato: “L’ho ucciso io”

Il 17enne fermato per l’omicidio di Santo Romano, 19 anni, ha confessato: “L’ho ucciso io, la pistola comprata in un campo rom”.

Santo Romano

Aveva inizialmente negato tutto, dicendo di non saperne nulla. Poi, nella tarda mattinata di oggi, ha ammesso agli inquirenti di avere ucciso lui Santo Romano, il 19enne morto per un colpo di pistola a San Sebastiano nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Il 17enne, napoletano del quartiere di Barra, ha confessato il delitto al pubblico ministero della Procura dei Minori. Le accuse nei suoi confronti sono di omicidio, porto e detenzioni di armi, spari in luogo pubblico e droga: quest’ultima è stata ritrovata nell’automobile sequestrata dagli inquirenti ed all’interno della quale il 17enne avrebbe fatto fuoco contro Santo Romano, intervenuto a fare da paciere durante una lite tra coetanei. Oltre alla confessione, il 17enne ha aggiunto che avrebbe comprato l’arma in un campo rom.

Le indagini dei carabinieri si sono concentrate su di lui incrociando le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti sul posto, ovvero nei pressi del Municipio di San Sebastiano, con la testimonianza del 17enne amico di Santo Romano, rimasto ferito da uno dei due proiettili esplosi. Il giovane arrestato, che domani sarà sottoposto all’interrogatorio per la convalida del fermo, era stato scarcerato dall’Istituto di Pena Minorile di Nisida lo scorso 28 maggio: era stato condannato a un anno e mezzo, con pena sospesa, per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini…

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Prende fuoco il presepe, chiesa invasa dal fumo: paura nel Salernitano, la messa si celebra all’aperto

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Prende fuoco il presepe, chiesa invasa dal fumo: paura nel Salernitano, la messa si celebra all’aperto

L’incendio questa mattina nella chiesa di Materdomini, a Nocera Superiore; il rogo sarebbe causato da un cortocircuito dell’impianto che illumina il presepe.

Immagine di repertorio

Momenti di paura nella mattinata di oggi, domenica 24 novembre, nella chiesa di Materdomini a Nocera Superiore, nella provincia di Salerno: proprio mentre si stava celebrando la messa di mezzogiorno, un incendio ha interessato il presepe allestito per il Natale all’interno di una cappella della chiesa.

Durante la celebrazione eucaristica delle ore 12, come detto, alcuni fedeli hanno cominciato a sentire in chiesa un odore pungente; dalla navata laterale in cui era stato allestito il presepe, poi, si è levato del fumo, che ha invaso anche le altre navate della chiesa. Alla funzione erano già presenti gli agenti della Polizia Municipale che, vedendo il fumo e le fiamme avviluppare il presepe, hanno prontamente allertato i vigili del fuoco: giunti sul posto, i pompieri si sono subito adoperati per estinguere l’incendio; fortunatamente, non si registrano feriti né intossicati.

Passato lo spavento e domate le fiamme, la messa si è celebrata all’aria aperta, davanti alla chiesa. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri, che hanno effettuato tutti i rilievi del caso per determinare le cause del rogo; da una prima ricostruzione, ci sarebbe stato un cortocircuito nell’impianto utilizzato per l’illuminazione del presepe.

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È ubriaco e lei non lo fa guidare, lui la rinchiude nel garage e va a farsi un giro: donna liberata dai carabinieri

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È ubriaco e lei non lo fa guidare, lui la rinchiude nel garage e va a farsi un giro: donna liberata dai carabinieri

Accade a Mondragone, nel Casertano. L’uomo ha richiuso la compagna nel box auto e ha poi portato il cane a passeggio; al ritorno ha trovato i carabinieri, che lo hanno arrestato.

La compagna gli ha impedito di guidare l’auto visto che aveva bevuto troppo ed era ubriaco. E così, una volta tornati a casa, lui l’ha rinchiusa nel garage ed è poi andato a farsi un giro, portando il cane a passeggio. È accaduto oggi, domenica 24 novembre, a Mondragone, nella provincia di Caserta, dove è stato necessario l’intervento dei carabinieri per liberare la donna, mentre l’uomo, un 45enne del posto, è stato arrestato.

Stando a quanto si apprende, la coppia era andata a fare la spesa: la donna si è opposta fermamente a che il compagno, visto il suo stato di alterazione dovuto all’alcol, si mettesse alla guida. Una volta tornati a casa, così, il 45enne ha rinchiuso la donna all’interno del box auto e poi ha portato il cane a spasso.

Nel frattempo, una telefonata al 112 della sorella della donna ha allertato i carabinieri: sul posto sono intervenuti i militari del Reparto Territoriale di Mondragone, che hanno liberato la malcapitata. Il 45enne, invece, al suo ritorno a casa ha trovato i carabinieri, che lo hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia: per l’uomo si sono aperte le porte del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Ai militari dell’Arma la donna ha raccontato che, in 15 anni di convivenza, l’uomo si era limitato ad aggressioni verbali che non erano mai diventate, come in questo caso, fisiche.

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Entra in casa della vicina, la spinge sul letto e la picchia: intervengono i carabinieri, arrestato anziano

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Entra in casa della vicina, la spinge sul letto e la picchia: intervengono i carabinieri, arrestato anziano

� accaduto a San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta: i carabinieri hanno arrestato un 78enne, che da qualche tempo perseguitava la vicina di casa, arrivando ad aggredirla fisicamente.

Immagine di repertorio

Da qualche tempo le sue attenzioni nei confronti della vicina di casa erano diventate morbose, tanto da arrivare a perseguitarla e persino ad aggredirla fisicamente: a San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta, i carabinieri hanno arrestato un uomo di 78 anni. L’anziano si è introdotto nell’abitazione della donna, l’ha scaraventata sul letto e ha cominciato a schiaffeggiarla; quando sul posto sono arrivati i carabinieri della locale stazione, hanno trovato il 78enne ancora che inveiva contro la donna, all’esterno dell’abitazione.

I militari dell’Arma hanno ricostruito quanto accaduto, nonché l’excursus che ha poi portato all’aggressione. L’anziano e la vittima si sono conosciuti quando quest’ultima si è trasferita nel condominio. Tra i due è nato un rapporto di amicizia e fiducia a tal punto che, ogni giorno, la donna si recava nell’appartamento del 78enne e gli preparava da mangiare, ricevendo la somma di 150 euro al mese. Presto, però, il sentimento dell’uomo è mutato e la donna, accortasene, ha smesso di frequentare l’abitazione; è stato a questo punto che il 78enne ha cominciato a perseguitarla, fino all’aggressione.

I carabinieri, pertanto, hanno arrestato il 78enne con l’accusa di lesioni personali e atti persecutori; al termine delle formalità di rito, l’anziano è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

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