Cronaca
A Bagnoli furti d’auto e bande di giovanissimi dopo l’arresto del boss “Scognato”
Vuoto di potere nel quartiere napoletano dopo gli arresti nel clan Esposito: altri gruppi starebbero tentando di appropriarsi del racket dei parcheggi abusivi.
Furti d’auto in aumento, schermaglie tra bande di giovanissimi che cercano di imporsi, l’automobile di un pregiudicato che prende fuoco nella notte: la situazione di Bagnoli è costantemente monitorata dalle forze dell’ordine nei giorni successivi all’arresto del boss Massimiliano Esposito “lo Scognato”, rintracciato dalla Polizia dopo un mese di latitanza e ora in carcere. Il quartiere è piombato in un vuoto di potere camorristico, entrando nelle mire di chi vorrebbe mettere le mani su uno degli affari più redditizi, ovvero il racket dei parcheggi abusivi. Una situazione in piena evoluzione e costantemente monitorata dalle forze dell’ordine: un eventuale tentativo di infiltrazione dei Mazzarella in un’area controllata dall’Alleanza di Secondigliano potrebbe portare al caos.
Le bande di giovanissimi dopo l’arresto del boss
Con Massimiliano Esposito tornato in carcere, i due figli e la moglie già detenuti, e il gotha del clan dietro le sbarre, il gruppo criminale che negli ultimi tempi aveva preso il controllo del quartiere è stato fortemente indebolito. In questo contesto si sarebbero fatte avanti bande di giovanissimi composte da parenti di pregiudicati del posto, anche minorenni, che avrebbero tentato di imporsi come riferimento criminale.
Ci sarebbero state anche delle schermaglie, anche delle intimidazioni verso parenti di affiliati al gruppo dello…
Cronaca
Operaio 49enne muore schiacciato da macchina agricola, tragedia a Eboli (Salerno)
Incidente a Campolongo, frazione di Eboli. Il 49enne stava lavorando in una azienda agricola.
Immagine di repertorio
È morto schiacciato da una macchina agricola un operaio di 49 anni a Campolongo, frazione del comune di Eboli, in provincia di Salerno. Un’altra morte bianca in Campania, vittima di un incidente sul lavoro. Ancora da chiarire la dinamica dell’accaduto. Sulla vicenda sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri della compagnia di Eboli. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, un 49enne di origine indiana, stava lavorando all’interno di una azienda agricola a Campolongo, quando, improvvisamente, la macchina agricola si sarebbe rovesciata schiacciandolo.
Incidente a Campolongo, frazione di Eboli
Il peso del macchinario lo avrebbe ucciso sul colpo. Non è ancora chiaro se si sia trattato di un trattore o di un altro mezzo. Sul posto sono arrivati anche i soccorsi con l’ambulanza del 118. Ma il personale sanitario non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 49enne. L’incidente è avvenuto attorno alle ore 16,30 di oggi, venerdì 8 novembre 2024. Poco dopo sono giunti sul posto anche il pm di turno ed il medico legale, per condurre gli accertamenti di rito.
I carabinieri della compagnia di Eboli stanno conducendo le indagini per chiarire la dinamica dell’accaduto. I militari dell’Arma hanno eseguito i rilievi del caso e provveduto ad acquisire le testimonianze per cercare di ricostruire l’esatta dinamica di quanto avvenuto. Questo tragico evento sottolinea ancora una volta l’importanza della…
Cronaca
Omicidio Vassallo, Fabio Cagnazzo e il “buco” di 23 minuti: per il gip sapeva in anticipo
L’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica
8 Novembre 2024
18:55
La sera della morte di Angelo Vassallo il colonnello Fabio Cagnazzo lasciò la comitiva di amici per 23 minuti: per il gip indica che sapeva in anticipo dell’omicidio e aveva già cominciato il depistaggio.
Angelo Vassallo
La sera in cui è stato ammazzato Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica, il colonnello Fabio Cagnazzo si allontanò dalla comitiva con cui era a cena per tornare insieme a loro 23 minuti dopo: un “buco” che, secondo il gip, dimostra che l’ufficiale dei carabinieri sapeva in anticipo dell’omicidio e si è mosso dai primi momenti per iniziare a depistare le indagini e assicurare copertura a chi aveva sparato al sindaco.
Il ruolo del colonnello Fabio Cagnazzo nell’omicidio Vassallo
Il colonnello dell’Arma è stato arrestato ieri insieme ad altri tre indagati; durante la notifica ha avuto un malore ed è stato trasferito in ospedale militare, dove si trova tutt’ora. Per l’accusa è coinvolto nell’organizzazione dell’omicidio e ha depistato le indagini indirizzandole di proposito verso uno spacciatore del posto, al fine di coprire i complici secondo un accordo che avrebbe preso con loro in precedenza.
L’omicidio sarebbe stato eseguito per evitare che Vassallo, che il giorno successivo si sarebbe…
Cronaca
Napoli, il chioschetto della “limonata a cosce aperte” in via Toledo è abusivo: 8mila euro di multe
I controlli della Polizia locale sui negozi e il commercio ambulante. Multe anche per la sosta selvaggia in centro.
Il chioschetto ambulante della limonata “a cosce aperte” in via Toledo è abusivo. Sequestrato dalla Polizia Locale che ha elevato anche oltre 8mila euro di multe all’acquafrescaio per violazioni legate alla mancanza di autorizzazione commerciale e di requisiti igienico-sanitari. La limonata “a cosce aperte” è una delle tradizioni delle strade di Napoli. Sono tanti i chioschetti che vendono questo prodotto – la maggior parte legali e autorizzati – sia ai napoletani che ai turisti.
La limonata chiama a “cosce aperte” perché la tradizione vuole che vada bevuta con le gambe allargate, in modo da non bagnarsi pantaloni o gonne. La bevanda è fatta con limonata fresca, infatti, alla quale viene aggiunto del bicarbonato. La reazione chimica che ne deriva produce l’effetto effervescente e spumeggiante, molto pittoresco.
Nel caso dell’acquafrescaio sanzionato dalla Polizia Locale, però, mancavano le autorizzazioni necessarie per l’attività ambulante (in esposizione anche gazzose, noccioline, pop corn e caramelle), che è stata quindi fermata per questo. Il negoziante, infatti, secondo quanto accertato dai caschi bianchi operava senza licenza. L’attrezzatura e la merce, per un valore complessivo di oltre 8mila euro in sanzioni, sono state sequestrate.
Bersagliato dalle multe, i poliziotti scoprono che a Napoli c’è un’auto clone della sua
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