Cronaca
Incendio causato dalla rottura di un gasdotto nel Casertano.
<strong>Grave Incidente a Santa Maria Capua Vetere: Tranciato un Tubo del Gas
Un incidente significativo si è verificato a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Durante i lavori per l’installazione della fibra ottica, un tubo del gas è stato tranciato, provocando una fuoriuscita pericolosa. Sul luogo del sinistro sono prontamente intervenuti i Vigili del Fuoco per mettere in sicurezza l’area.
Intervento dei Vigili del Fuoco
L’intervento dei Vigili del Fuoco è stato tempestivo. Grazie alla loro professionalità e alle attrezzature adeguate, sono riusciti a contenere la situazione, prevenendo ulteriori danni e pericoli per i residenti delle vicinanze. Le autorità locali hanno subito predisposto misure di sicurezza straordinarie per garantire la massima protezione dei cittadini.
Misure di Sicurezza e Ripristino
Secondo le prime stime, i lavori di ripristino della linea del gas potrebbero richiedere diverse ore. Le autorità stanno monitorando attentamente la situazione. È stata disposta l’evacuazione delle abitazioni circostanti a titolo precauzionale. Gli operai incaricati dei lavori di installazione della fibra ottica stanno collaborando con i tecnici del gas per valutare l’entità del danno e procedere con le riparazioni.
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Cronaca
“Il cellulare ha il silenzioso, mi nascondi qualcosa” e prende a pugni la fidanzata per strada
Nei confronti di un 28enne è scattato il divieto di avvicinamento alla fidanzata e il divieto di dimore a Fontanarosa, nella provincia di Avellino.
È bastato un piccolo particolare, il cellulare settato in modalità silenziosa, a scatenare la gelosia e la violenza di un uomo di 28 anni, che ha colpito con schiaffi e pugni la fidanzata mentre si trovavano per strada: nei confronti del 28enne, nella tarda serata di ieri, venerdì 15 novembre, i carabinieri hanno eseguito una ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ragazza e ai luoghi da lei frequentati, nonché del divieto di dimora nel Comune di Fontanarosa, nella provincia di Avellino.
Qualche giorno fa, infatti, i carabinieri della stazione di Fontanarosa erano intervenuti dopo la segnalazione di una lite avvenuta sulla pubblica via e avevano accertato che il 28enne, dopo aver preteso di controllare il cellulare della fidanzata, si era accorto che lo stesso era stato impostato in modalità silenziosa e aveva aggredito con pugni e schiaffi la giovane donna.
Pertanto, la Procura di Benevento, che ha coordinato le indagini, ha raccolto a carico del 28enne gravi indizi di colpevolezza in ordini ai reati di lesioni personali e minacce aggravate. Sulla base delle evidenze raccolte, il gip del Tribunale di Benevento ha ritenuto necessarie le misure disposte in quanto sussistevano fondati motivi per ritenere che il 28enne potesse reiterare i comportamenti violenti nei confronti della fidanzata.
Cronaca
Adescano un bambino online e lo convincono a filmare atti sessuali e a inviare foto e video hot: arrestati due uomini
I due indagati, approfittando dell’ingenuità del bambino, residente nella provincia di Salerno, lo hanno convinto a compiere atti sessuali e a inviare loro foto e video degli stessi.
Immagine di archivio
Hanno adescato online un bambino, residente nella provincia di Salerno, e lo hanno convinto, approfittando della sua ingenuità, a inviargli foto e video con contenuto sessualmente esplicito: per questo due uomini, residenti a Milano, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato (uno è finito in carcere, l’altro ai domiciliari) per violenza sessuale e produzione di materiale pedopornografico.
Le indagini, svolte dalla Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica di Salerno e coordinate dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografica Online, hanno accertato come i due uomini, dopo aver adescato il bambino in rete, approfittando dell’immaturità e dell’ingenuità derivanti dalla giovanissima età, lo abbiano indotto a compiere atti sessuali e a inviare loro foto e video con contenuti sessualmente espliciti. Dalle indagini sono emerse anche le continue pressioni esercitate da uno degli indagati per avere incontri in presenza con il bambino, che ne hanno determinato la custodia cautelare in carcere.
Indagini in corso su altri due uomini
Gli inquirenti hanno così ricostruito che gli indagati utilizzavano app di messaggistica per contattare minori. Le indagini hanno fatto così emergere condotte di adescamento e detenzione di materiale pedopornografico anche di altri due uomini – uno residente nella provincia di Torino e l’altro nella provincia di Foggia – sui quali sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi.
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Cronaca
Guerra tra i due clan a Ponticelli: il primo pesta i rivali in carcere, il secondo sequestra il fratello del boss
La vicenda vede contrapposti esponenti dei clan De Luca Bossa e De Micco-De Martino: i primi hanno pestato esponenti del secondo, che hanno sequestrato il fratello di uno degli aggressori per far interrompere le violenze.
Immagine di repertorio
Due persone sono state arrestate nella mattinata di oggi dai carabinieri della tenenza di Cercola, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nell’ambito di una vicenda che vede contrapposti i clan De Luca Bossa e De Micco-De Martino; i due arrestati devono rispondere di sequestro di persona aggravato dal metodo mafioso, commessi ai danni di un uomo di 43 anni residente a Cercola, fratello di un noto esponente dei De Luca Bossa di Ponticelli, attualmente in carcere.
Le indagini dei militari dell’Arma, coordinati dall’antimafia partenopea, hanno permesso di accertare che, nello scorso mese di agosto, il 43enne, mentre si trovava in un bar di Ponticelli – quartiere della periferia orientale di Napoli – era stato prelevato con la forza e costretto a salire in auto, venendo rilasciato soltanto alcune ore dopo.
Stando a quanto ricostruito nel corso dell’attività investigativa, il 43enne, che come detto è il fratello di un noto esponente del clan De Luca Bossa, sarebbe stato sequestrato dal clan De Micco-De Martino per fare da mediatore con il fratello detenuto e mettere così fine ai ripetuti pestaggi subiti in carcere da loro affiliati. Secondo gli inquirenti, gli episodi si inseriscono nella guerra di camorra che da anni vede contrapposti i due clan per il controllo delle attività illecite nell’area Est di Napoli.
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