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Cronaca

Rimozione delle recinzioni abusive alla Spiaggia Romana di Bacoli: il sindaco annuncia la liberazione dell’area

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Rimozione delle recinzioni abusive alla Spiaggia Romana di Bacoli: il sindaco annuncia la liberazione dell’area

La spiaggia Romana di Bacoli è un luogo meraviglioso che purtroppo è stato recentemente al centro di polemiche a causa di recinzioni abusive che hanno limitato l’accesso al pubblico. Ma grazie all’intervento deciso e determinante del sindaco Josi Gerardo della Ragione, la situazione è stata rapidamente risolta, riportando la spiaggia alla sua bellezza originaria e rendendola nuovamente accessibile a tutti.

Recinzioni Abusive Rimossa

Il sindaco Josi Gerardo della Ragione ha preso una posizione ferma contro quelle che ha definito “una chiara violazione dei diritti della comunità”. Forti del loro cuore combattente, le autorità locali si sono rimboccate le maniche e hanno smantellato le recinzioni costruite senza alcuna autorizzazione. “Non ci fermeremo qui,” ha dichiarato il sindaco, “c’è chi pensa che la Spiaggia Romana sia un porto franco per pochi, ma non è così”.

L’importanza dell’accesso libero

Consentire un accesso libero e gratuito alla spiaggia è di fondamentale importanza non solo per i cittadini di Bacoli ma anche per i turisti che visitano questa splendida località. L’azione tempestiva dell’amministrazione ha sottolineato l’importanza di mantenere gli spazi pubblici disponibili per tutti, proteggendo al tempo stesso il territorio e il bene comune.

Un esempio di buona amministrazione

L’intervento alla spiaggia Romana di Bacoli rappresenta un chiaro esempio di come un’amministrazione locale possa agire in difesa del territorio e della comunità. La decisione del sindaco è stata ben accolta dalla popolazione locale, che si è sentita nuovamente padrona di uno degli spazi più amati e frequentati della zona.

Prossimi step

Le autorità di Bacoli continuano a monitorare la situazione per evitare che episodi simili possano ripetersi in futuro. “Questa è solo la prima di una serie di azioni che intraprenderemo per proteggere i nostri luoghi più belli,” ha concluso il sindaco. L’obiettivo è chiaro: assicurare che la spiaggia Romana, e altre gemme del territorio, rimangano patrimonio di tutti.

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Cede una parte della tettoia al Maximall Pompei, travolto un operaio di 29 anni

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Cede una parte della tettoia al Maximall Pompei, travolto un operaio di 29 anni

Un operaio di 29 anni è stato travolto questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata dalla caduta di una tettoia: è in ospedale.

I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall

Incidente sul lavoro questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata: una parte della tettoia ha ceduto travolgendo un operaio di 29 anni. L’uomo, in stato di incoscienza, è stato portato all’Ospedale del Mare di Ponticelli dal personale del 118, per politraumi da schiacciamento. Le sue condizioni sarebbero gravi. Sequestrata l’area coinvolta all’interno del Centro Commerciale da parte della Procura di Torre Annunziata, che ha aperto un fascicolo d’indagine. Sulla vicenda indagano i carabinieri: sul posto anche personale dell’Asl. Al momento il Centro Commerciale è chiuso al pubblico in vista dell’inaugurazione che si terrà giovedì 28 novembre.

I carabinieri all'interno del centro commerciale Maximall dove è avvenuto l'incidente

I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall dove è avvenuto l’incidente

Le condizioni dell’operaio sono considerate gravi: l’episodio è avvenuto questa mattina, ma non è chiaro se possa essere imputabile alle pessime condizioni meteorologiche che si sono abbattute sulla Campania, con forti raffiche di vento e pioggia già da questa notte. Sulla vicenda è chiamata ora a fare chiarezza la Procura di Torre Annunziata, competente per il territorio. L’operaio di 29 anni è all’Ospedale del Mare per politraumi da schiacciamento riportati nell’incidente.

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Precipita dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di Napoli, muore una donna a Napoli

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Precipita dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di Napoli, muore una donna a Napoli

Una donna di 52 anni è morta dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina a Napoli, a due passi dalla Questura.

Una donna di 52 anni è morta a Napoli dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina, a due passi dalla Questura partenopea. Fonti investigative riferiscono a Fanpage.it che si tratterebbe di suicidio. La donna è precipitata ieri sera, attorno alle 20, dal 30° piano del grande albergo che si trova su via Medina, e la sua caduta si è “interrotta” al nono piano dell’albergo, dove si è schiantata: per lei non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono accorsi i carabinieri e le ambulanze del 118, ma è stato constatato solo l’inevitabile decesso.

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Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida

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Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida

Identificato il secondo componente del raid nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli): è un 16enne. Gli spari tra i bagnanti dopo una discussione per “uno sguardo di sfida”.

È stato identificato il giovane che, insieme a un 18enne vicino al clan Gionta, nello scorso luglio aveva fatto irruzione nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli) aprendo il fuoco tra i bagnanti con fucile e pistola: si tratta di un 16enne, è stato rinchiuso in un istituto di pena minorile in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misura cautelare per tentato omicidio aggravato e porto e detenzione di arma da fuoco, reati commessi con l’aggravante di avere agito col metodo mafioso in concorso con un maggiorenne.

L’episodio risale al 19 luglio. Dalle indagini era emerso che si era trattato di una ritorsione, partita per uno “sguardo di sfida”. L’obiettivo del raid, che in quel momento si trovava in spiaggia, era riuscito a scappare ed era rimasto illeso. Il primo componente del raid era stato bloccato il 26 luglio: S. D. A., 18 anni, imparentato con pregiudicati del clan dei “Valentini”, era stato fermato con le accuse di tentato omicidio, strage e detenzione e porto di armi da sparo, anche per lui con l’aggravante del metodo mafioso.

Secondo le ricostruzioni il ragazzo aveva avuto una discussione con un bagnante che gli aveva rivolto “uno sguardo di sfida”; il 18enne aveva quindi organizzato subito il raid, con l’aiuto del complice: in due avevano sparato incuranti della presenza di numerosi bagnanti. Il secondo giovane, minorenne, è stato identificato nel corso delle indagini svolte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura per i…

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