Cronaca
Pompei: Necropoli Pre-Romana e Antichi Campi sotto la Circumvesuviana
Pompei: Scoperta una Necropoli Pre-romana e Antichi Campi Sotto gli Scavi della Circumvesuviana
I recenti lavori di modernizzazione della linea ferroviaria Circumvesuviana a Pompei hanno portato alla luce alcuni straordinari reperti archeologici, regalandoci un nuovo sguardo sulla storia plurimillenaria di questa antica città.
La Necropoli di Pompei: Una Piccola Comunità Preromana
Dietro la stazione di Pompei Santuario, dove è in progetto la costruzione di un nuovo parcheggio, gli archeologi hanno scoperto una necropoli preromana contenente oltre trenta sepolture. Questi resti sono databili dal III al I secolo a.C. e sono stati trovati accanto ad antichi campi coltivati, preservati sotto le ceneri dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
Influenze dal Nord Africa e dalle Regioni Oscosannite
Un aspetto affascinante emerso dagli scavi è rappresentato dalle tombe: semplici fosse coperte da sette anfore, che suggeriscono l’insediamento di una comunità proveniente probabilmente dal Nord Africa o dalle regioni osco-sannite. Questa scoperta rafforza la comprensione della diversità culturale che caratterizzava Pompei in quel periodo.
Richiami Storici dalle Scoperte
Secondo il soprintendente archeologico Mariano Nuzzo, i reperti raccontano di tre fasi storiche distinte. La più recente è un alveo riempito con materiali vari risalenti al periodo che va dal I al IV secolo d.C. Al di sotto di esso, sono stati trovati campi coltivati, databili prima dell’eruzione del Vesuvio. Infine, la necropoli ci riporta ancora più indietro nel tempo, rivelando dettagli preziosi della vita preromana.
L’Importanza della Conservazione del Patrimonio Archeologico
Questa scoperta enfatizza l’importanza di bilanciare sviluppo urbano e conservazione del patrimonio culturale. Pompei continua a sorprenderci, svelando nuovi frammenti del suo ricco e complesso passato. Il ritrovamento, documentato in un recente articolo, è un’ulteriore testimonianza del ruolo cruciale della ricerca archeologica nel preservare e comprendere la storia.
Conclusioni
La scoperta della necropoli preromana e degli antichi campi coltivati a Pompei non solo arricchisce la nostra conoscenza della storia antica della città, ma sottolinea anche l’importanza della collaborazione tra sviluppo moderno e tutela del patrimonio archeologico. Ogni nuovo scavo ci offre un’opportunità unica per esplorare e comprendere meglio le radici culturali del nostro passato.
Cronaca
Cercano di spendere 50 euro falsi nei negozi, ma le banconote sono contraffatte male: 4 giovani denunciati
�� accaduto a San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta, dove 4 giovani tra i 16 e i 24 anni sono stati denunciati dai carabinieri: la banconota da 50 euro che hanno cercato di rifilare a un negoziante è apparsa subito palesemente falsa.
Come Totò e Peppino nel film cult “La banda degli onesti”, si sono improvvisati falsari e hanno cercato di spendere banconote contraffatte da 50 euro in vari esercizi commerciali, ma la scarsa fattura delle stesse, che a vista d’occhio apparivano palesemente false, li ha fatti scoprire: a San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta, quattro giovani – hanno tra i 16 e i 24 anni – sono stati denunciati dai carabinieri.
Nel pomeriggio di ieri, giovedì 21 novembre, i carabinieri della locale stazione sono intervenuti dopo numerose segnalazioni giunte al numero di emergenza 112 da parte di alcuni commercianti di San Felice a Cancello: quattro giovani, a più riprese, avevano cercato di spendere nei negozi cittadini delle banconote da 50 euro che risultavano palesemente false.
Immediate le indagini dei militari dell’Arma, che hanno rintracciato i quattro truffatori in erba, in piazza Castra Marcelli, a bordo di una Fiat Panda. Identificati e sottoposti a perquisizione, i quattro giovani sono stati trovati in possesso di 6 banconote da 50 euro false e di una somma di denaro di 720 euro, suddivisa in banconote di vario taglio, non contraffatte. Tutto il denaro è stato posto sotto sequestro, mentre i giovani sono stati denunciati in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per spendita e introduzione nello stato, senza concerto, di monete falsificate in concorso tra loro.
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Cronaca
Su TikTok il fumetto che difende Crescenzo Marino, il figlio di McKay, boss di Secondigliano
Su un profilo TikTok di un amico di Crescenzo Marino è stato pubblicato un fumetto che difende il figlio del boss, condannato ad agosto a 10 anni di carcere; scritto in prima persona, sarebbe autobiografico.
L’infanzia in un quartiere difficile, l’arresto del padre, la scoperta di essere figlio di un boss di camorra e i tentativi di allontanarsi da quel mondo che l’hanno portato anche a stringere amicizia col rapper Geolier, fino a quando le manette sono scattate anche per lui e alla detenzione da innocente. Tutto raccontato in un fumetto che ieri sera è stato pubblicato su un profilo TikTok e che sarebbe stato disegnato da Crescenzo Marino, il figlio del capoclan Genny McKay. “Nato a Secondigliano”, questo è il titolo. E, subito sotto, la nota: “a cura di Crescenzo Marino”.
Il fumetto sulla vita del figlio del capoclan Marino
Non è sicuro che l’autore del fumetto sia effettivamente Crescenzo Marino, attualmente detenuto, ma è certo che il profilo su cui è stato pubblicato viene gestito da qualcuno molto vicino al ragazzo. Nato nel 1997, il giovane aveva appena sette anni quando è scoppiata la faida di Scampia, nel 2004. Il racconto a fumetti, scritto in prima persona e con protagonista Marino, inizia proprio da quel periodo: “Ricordo che giocavamo a pallone tra i colpi di pistola”.
Nel giro di qualche vignetta, la prima svolta: l’arresto di Gennaro Marino (2004). Le bugie della madre per non dirgli la verità: “Papà lavora in un castello”. Poi le “cose strane” che succedevano durante l’infanzia e l’adolescenza: i ragazzi che volevano essere suo amici e quelli che gli dicevano che non potevano invitarlo a casa perché “le loro…
Cronaca
Infermiere preso a schiaffi all’Ospedale del Mare: arriva la Polizia
Aggressione al Pronto Soccorso dell’Ospedale del Mare. Infermiere preso a schiaffi. Arriva la Polizia.
Infermiere aggredito al Pronto Soccorso dell’Ospedale del Mare oggi pomeriggio. Preso a schiaffi da un parente di una paziente che era arrivata nel nosocomio partenopeo, per una intossicazione, ma poi aveva deciso di andare via, rifiutando le cure. Uno degli infermieri, a quanto apprende Fanpage.it, è stato aggredito dai familiari sopraggiunti poco dopo sul posto, alla ricerca del loro parente ammalato.
Infermiere del Pronto Soccorso preso a schiaffi
L’aggressione è avvenuta prima da parte di un parente, ma solo verbalmente, poi da parte di un altro parente che avrebbe assalito l’infermiere alle spalle, schiaffeggiandolo. Alla fine i due parenti sono stati allontanati dalla sicurezza. Sul posto è arrivata la Polizia di Stato, allertata dal personale sanitario. L’infermiere colpito, invece, è stato refertato dai medici dell’ospedale.
La Polizia di Stato all’Ospedale del Mare
Ancora da chiarire la dinamica dell’accaduto. Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressione sarebbe avvenuta attorno alle ore 15,00 di oggi, venerdì 22 novembre 2024. Si tratta dell’ennesimo atto di violenza contro il personale sanitario registrato negli ultimi mesi all’interno dei nosocomi napoletani. Le istituzioni sono impegnate per contrastare questo fenomeno. Per questi motivi sono stati istituiti dei drappelli delle forze dell’ordine all’interno dei pronto soccorso ospedalieri e sono state installate le telecamere a bordo dell’ambulanze del 118. Le difficoltà vissute da medici e infermieri all’interno dei pronto soccorso, purtroppo, rendono anche poco…