Cronaca
Napoli: scoperti 10 ormeggi abusivi durante controlli nel golfo
Napoli: Individuati dieci Ormeggi Illegali nel Golfo durante i Controlli di Ferragosto
Nella settimana compresa tra il 12 e il 18 agosto, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli marittimi nel Golfo di Napoli. Le verifiche hanno portato al sequestro di quattro imbarcazioni e all’individuazione di dieci ormeggi abusivi.
Operazioni Coordinate delle Forze dell’Ordine
Guidate dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto di Napoli Michele di Bari, le operazioni sono state eseguite da un team congiunto composto dalla Capitaneria di Porto, dalla Polizia di Stato, dall’Arma dei Carabinieri, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia Metropolitana.
Bilancio dei Controlli
Durante la settimana di Ferragosto, sono stati ispezionati un totale di 699 tra natanti e imbarcazioni. Di questi, 164 veicoli sono stati sanzionati per varie infrazioni al Codice della Navigazione, mentre quattro imbarcazioni sono state sequestrate e dieci ormeggi scoperti come abusivi. Oltre ai mezzi marittimi, le autorità hanno controllato 863 persone, sottoponendo una di esse a un test etilometrico e sanzionandone 31 per inidoneità alla guida.
Obiettivi del Futuro
La Prefettura di Napoli ha annunciato che l’intensa attività di controllo proseguirà nei giorni e nelle settimane a venire. L’obiettivo è contrastare ogni forma di illegalità e garantire la sicurezza di bagnanti, diportisti e sportivi lungo le vie del mare.
Continuo Impegno per la Sicurezza
“Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane,” ha dichiarato la Prefettura, “proseguirà l’intensa attività messa in campo, con ampio dispiegamento di tutte le forze impegnate sulle vie del mare, al fine di contrastare ogni forma di illegalità e garantire la sicurezza di bagnanti, diportisti e sportivi”.
Questi controlli intensificati dimostrano l’impegno costante delle autorità locali per mantenere l’ordine e la sicurezza nel Golfo di Napoli, un’area di grande interesse turistico e marittimo.
Per saperne di più sugli sviluppi e le misure future, continuate a seguire i nostri aggiornamenti.
Fonte
Cronaca
Santo Romano, ucciso a San Sebastiano: “Difficilmente qualcuno indosserà la sua maglia”
A Fanpage.it parla il presidente del Micri, la squadra di Pomigliano d’Arco dove giocava Santo Romano, il 19enne ucciso da un colpo di pistola a San Sebastiano.
Giuseppe Visone, presidente dell’ASD Micri
“Difficile che qualcun altro possa indossare questa maglia, dopo quello che è successo”. Così Giuseppe Visone, presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Micri, la squadra calcistica di Pomigliano d’Arco dove giocava Santo Romano, il 19enne ucciso da un colpo d’arma da fuoco nella notte tra venerdì e sabato a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli. “Sembra di vivere in un incubo, e invece è la cruda realtà”, commenta Visone a Fanpage.it, mostrando la maglia numero uno indossata dal giovane. “Erano 15 anni che stava con noi, finiva di lavorare la sera e veniva ad allenarsi. Qui ci stava cinque volte a settimana, più la partita il sabato o la domenica, praticamente trascorreva tutta la settimana qui”.
Visone ha affidato ai microfoni di Fanpage.it il suo ricordo del giovane: “Era un ragazzo umile, serio, molto più grande della sua età vista la sua maturità. Da uomo di sport ti dico che è difficile tenere insieme tante persone, tante teste, tante situazioni diverse”, ha proseguito Giuseppe Visone, “però bisogna educarli e fargli capire ogni giorno qual è la strada giusta. Perché nel momento in cui desisti e lasci perdere, hai perso. E ieri sera (venerdì sera, ndr) abbiamo perso tutti”. E ora che guarda la maglia con il numero uno che indossava il giovane, non ha dubbi: “I compagni sono…
Cronaca
Lo sfogo di Geolier: “Facili omicidi, la Napoli che non vorrei: basta”
Il rapper napoletano si sfoga su Instagram. Appena un mese fa aveva detto agli studenti di Pompei: “Un libro è meglio di una pistola”
Il rappert Geolier, pseudonimo di Emanuele Palumbo. Foto / Fanpage.it
Un chiaro riferimento ai “facili omicidi” di questi giorni, con l’aggiunta de “La Napoli che non vorrei”, seguita da un “basta”. Si sfoga così, su Instagram, il cantante Geolier (al secolo Emanuele Palumbo), il rapper partenopeo originario di Secondigliano. Lui, che ha un seguito enorme soprattutto tra i più giovani, ha voluto lanciare così un segnale dopo i recenti fatti di cronaca, che hanno visto due giovanissimi essere uccisi a colpi d’arma da fuoco da due minorenni, in due zone e contesti differenti: da una parte Emanuele Tufano, freddato a 15 anni in via Carminiello al Mercato all’angolo con corso Umberto I, nel cuore di Napoli; dall’altra Santo Romano, 19 anni, ucciso davanti il Municipio di San Sebastiano al Vesuvio, mentre cercava di fare da paciere ad una rissa. E prima ancora, gli omicidi di Giovanbattista Cutolo, 24 anni, a piazza Municipio e quello di Francesco Pio Maimone, 18 anni, a Mergellina. Tutti giovanissimi uccisi a colpi d’arma da fuoco da coetanei.
La storia Instagram di Geolier
Un messaggio lapidario quello di Geolieri: “Facili omicidi. La Napoli che non vorrei. Basta”. Il musicista napoletano, arrivato secondo all’ultimo Sanremo, parla chiaro ai suoi tantissimi fan. E mentre proliferano i messaggi per “disarmare Napoli”, come richiesto anche dall’arcivescovo metropolita di Napoli,…
Cronaca
Santo Romano ucciso a 19 anni nel Napoletano, confessa il 17enne fermato: “L’ho ucciso io”
Il 17enne fermato per l’omicidio di Santo Romano, 19 anni, ha confessato: “L’ho ucciso io, la pistola comprata in un campo rom”.
Santo Romano
Aveva inizialmente negato tutto, dicendo di non saperne nulla. Poi, nella tarda mattinata di oggi, ha ammesso agli inquirenti di avere ucciso lui Santo Romano, il 19enne morto per un colpo di pistola a San Sebastiano nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Il 17enne, napoletano del quartiere di Barra, ha confessato il delitto al pubblico ministero della Procura dei Minori. Le accuse nei suoi confronti sono di omicidio, porto e detenzioni di armi, spari in luogo pubblico e droga: quest’ultima è stata ritrovata nell’automobile sequestrata dagli inquirenti ed all’interno della quale il 17enne avrebbe fatto fuoco contro Santo Romano, intervenuto a fare da paciere durante una lite tra coetanei. Oltre alla confessione, il 17enne ha aggiunto che avrebbe comprato l’arma in un campo rom.
Le indagini dei carabinieri si sono concentrate su di lui incrociando le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti sul posto, ovvero nei pressi del Municipio di San Sebastiano, con la testimonianza del 17enne amico di Santo Romano, rimasto ferito da uno dei due proiettili esplosi. Il giovane arrestato, che domani sarà sottoposto all’interrogatorio per la convalida del fermo, era stato scarcerato dall’Istituto di Pena Minorile di Nisida lo scorso 28 maggio: era stato condannato a un anno e mezzo, con pena sospesa, per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini…