Cronaca
Anziani disabili maltrattati in una casa di riposo: colpi, schiaffi e tirate di capelli. Orrore nel Beneventano.
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Indagati 4 operatori di una RSA di Cerreto Sannita: vittime anziani disabili non autosufficienti
Quattro operatori di una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) situata a Cerreto Sannita, nello Beneventano, sono stati posti sotto indagine per presunti maltrattamenti nei confronti degli ospiti della struttura. Le presunte vittime sono anziani disabili e non autosufficienti, che avrebbero subito abusi fisici e psicologici. La Procura è attualmente impegnata nelle indagini per fare luce sulla drammatica situazione.
Abusi fisici e psicologici
I reati contestati agli indagati sono gravi: secondo le accuse, gli operatori avrebbero sottoposto gli anziani ospiti della RSA a violenze fisiche, tra cui calci, schiaffi e tirate di capelli. Oltre alla violenza fisica, le vittime avrebbero subito anche maltrattamenti psicologici, creando un clima di terrore all’interno della struttura.
Le indagini della Procura
La Procura sta lavorando intensamente per raccogliere tutte le prove necessarie e delineare il quadro esatto della situazione. Sono state avanzate numerose testimonianze e sono in corso verifiche per autenticare le accuse. Le autorità stanno cercando di capire se si tratti di episodi isolati o se i maltrattamenti fossero una prassi consolidata nella RSA. Il caso ha sollevato parecchie preoccupazioni sulla qualità dell’assistenza offerta nelle case di riposo.
Misure di sicurezza e prevenzione
A seguito di queste accuse, la questione della sicurezza e della prevenzione dei maltrattamenti nelle strutture per anziani è tornata sotto i riflettori. Le autorità locali stanno già valutando l’adozione di nuove misure per garantire un ambiente sicuro e dignitoso per gli ospiti delle RSA. La formazione del personale e l’adozione di sistemi di monitoraggio sono tra le possibili soluzioni per evitare che simili episodi si ripetano.
Il ruolo della società
Anche la società civile è chiamata a una riflessione seria sull’assistenza agli anziani. Gli episodi di maltrattamento pongono una questione etica e morale importante: assicurare che i nostri anziani ricevano cure adeguate e rispettose è una responsabilità collettiva. Eventi come questi devono spronare tutti a chiedere maggiore trasparenza e rigore nel controllo delle strutture assistenziali.
Per ulteriori dettagli, potete leggere l’articolo completo su Fanpage.
Fonte
Cronaca
Riapre via Kagoshima al Vomero: era chiusa dal 14 ottobre per il crollo di un muro
Riaperta dopo un mese via Kagoshima al Vomero: era stata chiusa per i lavori di messa in sicurezza del terrapieno sovrastante, a rischio crolli.
Dopo i lavori, ha riaperto al traffico via Kagoshima a Napoli, la strada nel quartiere del Vomero chiusa lo scorso 14 ottobre per il crollo di un muro pericolante. Dopo aver terminato l’opera di consolidamento, la strada è stata riaperta nelle scorse ore: si tratta di una arteria cruciale che collega la parte alta del quartiere collinare a via Aniello Falcone con via Tasso, evitando così che il traffico congestionasse tutta la parte bassa della collina.
La chiusura è durata poco più di un mese: come aveva appreso Fanpage.it da fonti qualificate, si era trattato di una chiusura a tempo indefinito, ovvero fino a quando non sarebbe stato messo in sicurezza il terrapieno, ovvero il muro soprastante la strada, dove col tempo sono cresciuti arbusti, cespugli e piante, con il rischio di dissesti e di calcinacci che potrebbero cadere sulle automobili in transito o sui pedoni di passaggio. Un bel caos in zona, vista l’importanza strategica della strada per il traffico veicolare.
Via Kagoshima è anche molto nota per essere la strada intitolata alla omonima città giapponese gemellata con Napoli, che viene celebrata ogni 3 maggio dal 1960 ad oggi. Una somiglianza tale che anche Kagoshima, in Giappone, ha dedicato una lunga strada intitolata a Napoli e al gemellaggio con la città partenopea, che il prossimo anno festeggerà il 65esimo anno di esistenza.
Cronaca
Insegnante picchiata da 30 genitori, la scuola riapre con la vigilanza dei carabinieri
L’aggressione nel plesso Scanzano della scuola Salvati di Castellammare di Stabia; per i genitori si sarebbe resa responsabile di molestie sessuali ma non ci sono riscontri.
Domani mattina, 18 novembre, davanti al plesso di Scanzano della scuola media Salvati, a Castellammare di Stabia (Napoli), ci sarà una gazzella dei carabinieri: precauzione disposta per evitare tensioni alla ripresa delle lezioni, dopo il caos che si era scatenato il 14 novembre, intorno alle 10.30, quando una trentina di genitori avevano aggredito una insegnante di sostegno. È stata la preside dell’istituto, Donatella Ambrosio, a chiedere la presenza delle forze dell’ordine visto che, nonostante siano passati diversi giorni, la situazione in zona resta ancora molto tesa. L’Ufficio scolastico regionale ha disposto l’invio di ispettori, che arriveranno a Scanzano tra lunedì e martedì.
Prof picchiata da 30 genitori a Castellammare di Stabia
L’insegnante di sostegno, che aveva riportato un trauma cranico con prognosi di trenta giorni, non ci sarà. L’aggressione, in pratica una spedizione punitiva di gruppo, sarebbe partita a seguito di alcune voci secondo cui la donna si sarebbe resa responsabile di molestie sessuali ai danni di alcuni alunni; la vicenda si sarebbe limitata al passaparola e non sarebbero emersi riscontri di nessun tipo né ci sono denunce in merito.
I genitori, però, avevano chiesto l’allontanamento della insegnante e avevano minacciato di far ritirare tutti i propri figli dall’istituto. Ieri la preside aveva nuovamente esortato alla calma, condannando la violenza, in particolar modo a scuola, e aggiungendo che ci sono in corso indagini per…
Cronaca
Corsa in autostrada e sorpassi pericolosi, la polizia li ferma: trasportavano droga
Due giovani di 21 e 28 anni sono stati arrestati sull’A30, all’altezza dello svincolo di Nola: avevano droga e soldi, in casa di uno trovate anche munizioni.
Stavano percorrendo l’autostrada ad alta velocità, sorpassando diverse automobili sulla destra. Di certo non un modo per passare inosservato, quello dei due giovani della provincia di Caserta che, proprio per queste manovre, sono stati fermati dalla Polizia Stradale. E, controllati, sono stati trovati in possesso di centinaia di pasticche di ecstasy e altro stupefacente, oltre che di denaro in contante: per entrambi sono scattate le manette, con destinazione carcere in attesa dell’udienza di convalida.
I due, un 21enne e un 28enne, entrambi con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e per possesso di armi, sono stati notati venerdì pomeriggio, 15 novembre, dagli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Caserta Nord lungo l’autostrada A30, all’altezza dello svincolo di Nola. I poliziotti, insospettiti dalla velocità e dalle manovre pericolose tra gli altri automobilisti, ipotizzando che stessero nascondendo qualcosa hanno imposto l’alt per procedere con un controllo.
Nel corso dell’ispezione dell’autovettura sono stati trovati 1.960 euro in contanti, diverse dosi tra cocaina e crack e centinaia di pasticche di ecstasy e MDMA. Gli agenti sono quindi passati alle perquisizioni domiciliari ed è saltato fuori altro: 4 dosi cocaina e materiale per il confezionamento. Il 21enne aveva, inoltre, quattro cartucce calibro 12, motivo per cui è stato denunciato per detenzione illegale di munizionamento. I due arrestati, su disposizione del pm di turno della Procura di…