Cronaca
Rissa al Cardarelli di Napoli: donna aggredisce guardie, arrestata
Napoli: Rissa all’Ospedale Cardarelli, Donna Aggredisce Due Guardie Giurate
Ieri sera a Napoli, gli agenti del Commissariato Vomero sono intervenuti tempestivamente presso l’Ospedale Cardarelli in seguito a una segnalazione di aggressione ai danni di due guardie giurate. La situazione, sin da subito, si è rivelata piuttosto tesa e ha richiesto un intervento immediato.
Dettagli dell’Incidente
Secondo le prime ricostruzioni, la protagonista dell’incidente è stata una donna di 47 anni, già sottoposta agli arresti domiciliari. La donna stava fumando all’interno del Pronto Soccorso quando le guardie giurate le hanno chiesto cortesemente di spegnere la sigaretta.
Reazione Violenta della Donna
La richiesta non è stata bene accolta dalla donna, la quale ha reagito con grande aggressività, inveendo verbalmente e attaccando fisicamente le guardie giurate. Questi momenti concitati hanno scatenato ulteriore tensione nel Pronto Soccorso, richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine.
Intervento della Polizia e Arresto
All’arrivo dei poliziotti, la donna è stata identificata e la sua condizione di detenuta ai domiciliari è stata rapidamente confermata. La 47enne è quindi stata arrestata con accuse di evasione, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
Precedenti Episodi di Violenza al Cardarelli
Purtroppo, l’aggressione di ieri sera non è un caso isolato all’Ospedale Cardarelli. Già lo scorso giugno, un uomo aveva aggredito un infermiere perché gli era stato negato di consumare una pizza all’interno del Pronto Soccorso. Questi episodi sottolineano la crescente necessità di misure di sicurezza più stringenti all’interno delle strutture ospedaliere.
La sicurezza negli ospedali, soprattutto nei pronto soccorso, è un tema di importanza cruciale per proteggere il personale medico e garantire un ambiente sicuro per i pazienti.
Fonte
Cronaca
Lo sfogo di Saviano: “Processo contro Bidognetti in corso da 16 anni, è una messa in scena, ritiro la querela”
Dopo l’ennesimo rinvio dell’udienza di Appello per le minacce ricevute dal boss Francesco Bidognetti, lo scrittore Roberto Saviano si è lasciato andare a uno sfogo.
Era il 2008 quando, in un’aula della Corte d’Appello di Napoli, nell’ambito del processo Spartacus contro il clan dei Casalesi, il boss Francesco Bidognetti e l’avvocato Michele Santonastaso minacciarono platealmente lo scrittore Roberto Saviano e la giornalista Rosaria Capacchione. Per le minacce, in primo grado, Bidognetti venne condannato a un anno e sei mesi, mentre Santonastaso a un anno e due mesi. Dopo 16 anni, però, è ancora in corso il processo d’Appello e, proprio oggi, l’udienza è stata rinviata: si tratta del quarto rinvio dell’udienza dall’inizio del processo di secondo grado, la cui sentenza dovrebbe essere pronunciata il prossimo 27 gennaio.
Alla luce dell’ennesimo rinvio, però, Roberto Saviano si è lasciato andare a un duro sfogo: “Sto valutando di rimettere la querela nei confronti di Bidognetti, mi sembra a volte di stare in una messa in scena. Questo processo dura da 16 anni, per quattro volte in appello è stato rinviato perché non si trovava il modo di notificare l’atto a Santonastaso, uno dei due imputati, avvocato di Bidognetti e condannato in primo grado per minacce mafiose” ha detto lo scrittore.
“Oggi, poco prima dell’inizio dell’udienza – ha aggiunto Saviano – è arrivato dal nuovo difensore di Santonastaso un certificato medico secondo il quale ha avuto coliche renali, quindi ancora una volta rinviato. I processi antimafia in Italia subiscono lungaggini infinite perché vivono di strategie ben precise, io persevero anche se penso di…
Cronaca
Insegnante picchiata da 30 genitori a Castellammare, le mamme: “Abbiamo visto le chat”. Oggi scuola semi-deserta
Ci sarebbero delle chat, dei messaggi vocali compromettenti, che proverebbero le molestie sessuali della prof nei confronti dei bambini. Niente, però, è arrivato tra le mani degli inquirenti: per ora si tratta soltanto di una voce, già circolata nei giorni scorsi, che questa mattina è stata rilanciata da alcune mamme davanti alla scuola Salvati, plesso dell’istituto comprensivo Panzini a Scanzano, frazione di Castellammare di Stabia (Napoli), teatro, giovedì scorso, di una aggressione ai danni di una insegnante di sostegno: in trenta hanno fatto irruzione nell’istituto e hanno cercato di linciarla, la donna è stata ricoverata per trauma cranico.
Striscioni davanti alla scuola e carabinieri in presidio
Questa mattina il plesso ha riaperto, ma sorvegliato: all’orario di ingresso, davanti alla scuola di via Monaciello, c’era una pattuglia dei carabinieri. Una precauzione per tenere la situazione sotto controllo visto che l’aria è ancora estremamente tesa. La prof aggredita, naturalmente, non era presente.
Pochi i bambini che sono andati a scuola: secondo le mamme molti avrebbero saputo del caos dalla televisione e si sarebbero spaventati. A distanza di alcuni giorni, le mamme hanno tenuto a ribadire le loro ragioni: hanno sostenuto di avere sentito gli audio e visto le chat che, a loro detta, confermerebbero le molestie ad alcuni ragazzi.
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“Facciamo fare il suo corso alla giustizia”
Questa mattina davanti all’ingresso c’erano degli striscioni: “Si ai docenti, no alla direzione” e “tutela per i nostri figli, solidarietà alle mamme”. La docente responsabile del plesso di Scanzano, Teresa Esposito, si è rivolta alle mamme che erano davanti…
Cronaca
Ragazzino accoltellato da un bimbo di 10 anni a Giugliano, il sindaco: “Una sconfitta per tutti”
Il sindaco di Giugliano Nicola Pirozzi si è espresso sull’episodio di violenza occorso ieri sera in città: un ragazzino di 13 anni è stato accoltellato da un bambino di 10.
“Quando accade un episodio del genere è una sconfitta per tutta la società, non solo delle persone direttamente coinvolte. Le famiglie, la scuola, l’amministrazione, ognuno di noi per la propria parte educante deve fare uno sforzo in più”. Con queste parole, il sindaco di Giugliano Nicola Pirozzi commenta l’aggressione avvenuta nella serata di ieri nel cuore della città, in piazza Gramsci, dove un ragazzino di 13 anni è stato accoltellato da un bambino di 10 dopo che il primo si era rifiutato di cedergli il pallone.
“Un bambino, perché di bambini si tratta, che gira con un coltellino – ha detto ancora Pirozzi – è veramente una cosa inconcepibile, sono rimasto senza parole. Ho chiesto alle forze dell’ordine e alla nostra Polizia municipale di intensificare i controlli sul nostro territorio, che è grandissimo, ma occorre una funzione delle famiglie, della scuola, di tutti. Serve un’azione collettiva, perché i controlli possono anche esserci ma il migliore antidoto è dare buoni esempi, l’educazione, il rispetto delle regole”.
Da anni i residenti chiedono più sicurezza
Quanto accaduto in piazza Gramsci ieri ha scosso tutta la comunità di Giugliano, ma soprattutto i residenti in zona, che da circa due anni chiedono più controlli con richieste e petizioni. Secondo chi abita in quell’area, la situazione sarebbe peggiorata quando l’amministrazione comunale ha deciso di aprire al traffico veicolare via Iodice, una strada che costeggia proprio i campi da…