Cronaca
Assolto per incapacità mentale dopo aver ucciso negoziante
Assolto per incapacità di intendere e di volere: il caso shock di Monteforte Irpino
Un colpo di scena ha segnato il caso del giovane di 25 anni che, nel 2020, ha ucciso un negoziante a Monteforte Irpino. Secondo i giudici, il ragazzo era incapace di intendere e di volere al momento del crimine, portandoli a decidere per l’assoluzione con mandato di internamento in una Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (Rems) per almeno una decina d’anni. Questa decisione ha sollevato molte discussioni tra la popolazione locale.
Il Verdetto dei Giudici: Un Caso Complesso
La sentenza, rilasciata dopo una complessa perizia psichiatrica, ha stabilito che il 25enne non era in grado di comprendere la gravità delle sue azioni quando colpì a morte il negoziante con un martello. La perizia ha evidenziato severe problematiche di salute mentale, che hanno influenzato in modo significativo il comportamento del giovane al momento dell’aggressione.
Il Profondo Impatto sulla Comunità
Il brutale omicidio ha avuto un impatto devastante sulla piccola comunità di Monteforte Irpino, conosciuta per il suo tranquillo stile di vita. La notizia dell’assoluzione ha suscitato un mix di emozioni tra i residenti, che si trovano ora a fare i conti con un sistema giudiziario che tenta di bilanciare giustizia e sanità mentale.
La Rems e le Misure di Sicurezza
Con l’assoluzione per incapacità di intendere e di volere, il giovane sarà trasferito in una Rems, dove riceverà trattamenti psichiatrici intensivi. Questi centri sono strutture specifiche per la custodia e riabilitazione di persone che hanno commesso reati gravi ma sono state dichiarate non imputabili per infermità mentale. Il periodo di detenzione potrebbe essere rivisto dopo i primi dieci anni, in base ai progressi effettuati.
Reazioni e Commenti
La decisione ha acceso un dibattito tra gli esperti e i cittadini riguardo la giustizia e il trattamento delle persone affette da problemi di salute mentale grave. Se da un lato c’è chi sostiene la necessità di trattamenti adeguati e umani, dall’altro permane la preoccupazione per la sicurezza pubblica e la giustizia per la vittima.
Per ulteriori dettagli sull’evoluzione della vicenda, è possibile continuare a leggere.
Cronaca
Terrorizzati, derubati e presi in giro: “Ti abbiamo fatto la truffa!”. Così agiva la banda che depredava gli anziani
Truffe agli anziani: l’inchiesta della Procura di Napoli Nord scoperchia una organizzazione collaudata e spietata.
«Un ulteriore atto di disprezzo e dileggio» la definisce l’inchiesta della Procura di Napoli Nord. La banda che truffava gli anziani in tutta Italia, con base nell’hinterland nord di Napoli, prendeva in giro le sue vittime: dopo aver messo sotto pressione e terrorizzato la persona costretta a sborsare quattrini, a transazione avvenuta arrivava una chiamata di scherno: «Ti abbiamo fatto la truffa!» condita da infami risate.
Questa mattina la parola fine a questi criminali: i carabinieri della compagnia di Caivano hanno eseguito un’ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura aversana, nei confronti di 15 indagati, 12 dei quali arrestati (8 in carcere e 4 ai domiciliari) e 3 destinatari dell’obbligo di dimora. Proprio durante le fasi delle indagini sono state sventate ulteriori numerose truffe, bloccando sul nascere 30 tentativi e permettendo l’arresto in flagranza di reato di diverse persone, nonché il recupero della refurtiva per un totale di circa 200mila euro tra contanti, monili in oro e preziosi.
L’organizzazione della banda delle truffe agli anziani
I componenti dell’associazione, si dividevano in “centralinisti” e “trasfertisti”, elaboravano e realizzavano truffe agli anziani, che venivano contattati telefonicamente. Ci sono due elementi fondamentali in una truffa. Il primo è la rapidità: meno tempo si offre alla vittima per pensare e meno chance ci sono che vengano dei dubbi. Il secondo elemento è la paura: una persona anziana, sola, ha sempre paura che possa accadere…
Cronaca
Cocaina nascoste nelle ricariche delle sigarette elettroniche, arrestati due minorenni
A Forio d’Ischia, due ragazzi sorpresi con dosi di cocaina nelle ricariche delle sigarette elettroniche: arrestati, sono ai domiciliari in attesa di giudizio.
Immagine di repertorio
Due minori sono stati arrestati a Forio d’Ischia per droga, che nascondevano all’interno delle ricariche per sigarette elettroniche. La scoperta è avvenuta da parte dei carabinieri isolani, che li hanno sorpresi attorno alle 23.15 in un parcheggio pubblico di Forio. Dopo una breve perquisizione, i militari dell’Arma hanno scoperto che i ragazzi, entrambi di 17 anni, avevano nascosto nelle ricariche per sigarette elettroniche ben dodici dosi di cocaina: da controlli più approfonditi, è emerso che nelle loro tasche avevano anche 550 euro in contanti, ritenuti essere i guadagni delle vendite.
A quel punto è scattata anche l’analisi dei cellulari dei due minori, dai quali è emerso anche un presunto terzo pusher, un 27enne di origini ucraine, con le perquisizioni che sono scattate anche nel suo appartamento, dove i carabinieri hanno trovato e sequestrato tre panetti di hashish, materiale da taglio e confezionamento. La posizione del 27enne è al vaglio dei carabinieri: per i due 17enni, invece, sono scattate le manette. Portati agli arresti domiciliari, sono entrambi ora in attesa di giudizio.
Cronaca
Quando apre il centro commerciale Maximall Pompei? Sicuramente salterà il weekend dell’Immacolata
Lavori a ritmo serrato per il Centro Commerciale Maximall Pompeii, nel tentativo di aprire prima delle festività natalizie.
Proseguono senza sosta i lavori al Centro Commerciale Maximall “Pompeii” di Torre Annunziata: dopo i vari annunci di apertura, seguiti da altrettanti rinvii, è di fatto una corsa contro il tempo per aprire i battenti prima delle vacanze di Natale, in tempo dunque per il momento annuale più proficuo per i negozi.
Date, al momento, non ce ne sono: l’ultima, quella del 7 dicembre, è slittata già nei giorni scorsi ed ora, anche per scaramanzia, non vengono azzardate nuove previsioni senza prima avere la certezza che sia effettivamente tutto pronto. Al momento, dentro e fuori al centro commerciale i lavori fremono: i negozi sono in allestimento, i cantieri stanno accelerando i lavori, e tutto lascia credere che nel giro di un’altra settimana possa esserci davvero l’annuncio definitivo relativo all’apertura del centro. Ma sia dal centro sia dal Comune di Torre Annunziata, non filtra nulla: fin quando non ci sarà il termine dei lavori, non potrà essere chiesto lo “sblocco” dell’autorizzazione all’apertura, con la Scia sospesa appunto dopo gli accertamenti dei Vigili del Fuoco nella struttura.
I lavori iniziati pochi giorni prima del lockdown
I lavori per il Centro Commerciale Maximall “Pompeii” di Torre Annunziata, annunciato ufficialmente nel gennaio 2020, si fermarono praticamente subito: complice la pandemia di Covid che paralizzò l’Italia prima e il mondo dopo, scoppiata di fatto pochi giorni dopo l’apertura dei cantieri, il progetto è andato avanti a rilento, tra lockdown e limitazioni di vario tipo. Ma la…