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Cronaca

Sanitari del 118 aggrediti nell’Avellinese, uno accoltellato

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Sanitari del 118 aggrediti nell’Avellinese, uno accoltellato

Aggressione a Lacedonia: Equipaggio del 118 accoltellato durante il soccorso

Lacedonia, un tranquillo comune della provincia di Avellino, è diventato teatro di un’aggressione drammatica. Durante un intervento di soccorso, un equipaggio del 118 è stato attaccato dal fratello della paziente. Uno dei soccorritori è stato brutalmente accoltellato alla testa.

La dinamica dei fatti

L’incidente è avvenuto quando il personale del 118 è arrivato per assistere una donna bisognosa di cure mediche. Improvvisamente, il fratello della paziente ha mostrato segni di forte agitazione e in un impeto di rabbia ha aggredito il team di soccorso. L’aggressore ha colpito uno dei sanitari con un coltello, ferendolo gravemente alla testa.

La reazione delle autorità

Le autorità locali sono intervenute prontamente per mettere fine all’assalto e soccorrere il sanitario ferito. La polizia ha arrestato l’aggressore e ora è in stato di custodia per rispondere delle sue azioni violente. Le indagini sono in corso per chiarire le ragioni che possono aver spinto l’uomo a compiere questo atto estremo.

Conseguenze per la sicurezza sanitaria

Questo episodio inquietante solleva questioni urgenti riguardanti la sicurezza del personale sanitario in servizio. Gli operatori del 118, che si trovano spesso in situazioni critiche, dovrebbero poter contare su protezioni adeguate per svolgere il loro lavoro in maniera sicura ed efficiente.

Supporto e solidarietà per il personale sanitario

La comunità di Lacedonia e le istituzioni sanitarie locali si sono unite per esprimere sostegno e solidarietà al personale del 118 coinvolto nell’aggressione. È fondamentale che eventi come questo richiamino l’attenzione sull’importanza di garantire ambienti di lavoro sicuri per tutti gli operatori di emergenza.

Per ulteriori dettagli sull’accaduto, puoi continuare a leggere qui.

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Cronaca

Il cane che aspetta ogni giorno il padrone nel cimitero di Castel Volturno: il video finisce in Rete

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Il cane che aspetta ogni giorno il padrone nel cimitero di Castel Volturno: il video finisce in Rete

A Castel Volturno, un cane torna tutti i giorni al cimitero alla “ricerca” del suo padrone. E il video diventa virale su Tik Tok e in Rete.

Immagine

Un cane che, ogni giorno, arriva nel cimitero di Castel Volturno e attende il ritorno del suo padrone tra le bare dei defunti. Il tutto immortalato da un telefonino, con le immagini diffuse in Rete e subito diventate virali. Una storia particolare, quella che arriva dalla provincia di Caserta, e che ricorda in parte quella di Hachiko e di altri cani che, anche dopo la morte dei propri padroni, dimostrano una fedeltà ed un attaccamento che va oltre ogni barriera.

Nel suo caso, il cane non torna sulla tomba dei propri padroni, ma si aggira per le varie lapidi del cimitero di Castel Volturno alla ricerca di chi lo aveva allevato: l’ex guardiano del cimitero. La storia, rimbalzata in Rete, è quella di un cane che è stato cresciuto proprio là, nel cimitero locale, dall’allora guardiano. E che anche ora che lui non c’è, torna sempre sul posto dove è cresciuto, nell’attesa che lui riappaia. In tanti su Tik Tok e gli altri social media sono rimasti stupiti di fronte a questa fedeltà. “Molto più fedele di tanti esseri umani”, “Questo sì che è amore”, e così via. Tante frasi, tutte a celebrare l’incredibile affetto di questo cane per il suo padrone.

E c’è anche chi ora propone di costruirgli una cuccia. “Non potrà restare sempre all’aperto ora che arriva l’inverno”, sottolineano nei commenti al video. E in tanti si sono detti disponibili a portare…

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Cronaca

Denunciato l’amico del minorenne che ha ucciso Santo Romano: concorso in omicidio

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Denunciato l’amico del minorenne che ha ucciso Santo Romano: concorso in omicidio

� stato denunciato per concorso in omicidio il ragazzo che era in auto insieme al 17enne che, la notte del 2 novembre, ha sparato a San Sebastiano uccidendo Santo Romano.

Santo Romano e la fiaccolata in sua memoria a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli)

È stato denunciato per concorso in omicidio il giovane che si trovava nell’automobile insieme al minorenne che ha aperto il fuoco uccidendo Santo Romano e ferendo un amico di quest’ultimo al gomito. L’accusa arriva dalle indagini dei carabinieri, che stanno effettuando anche accertamenti nei confronti di un altro giovane, che dopo l’omicidio ha ospitato il 17enne in una abitazione di Barra, quartiere della periferia orientale di Napoli.

Denunciato l’amico del minorenne reo confesso

L’omicidio, a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), risale alle prime ore del 2 novembre. A scatenare il litigio che avrebbe di lì a poco portato ai colpi di pistola era stato, secondo le ricostruzioni, un pestone su una scarpa firmata, un modello di Gucci da 500 euro che il 17enne portava ai piedi. Il minorenne avrebbe discusso con il ragazzo che gliel’aveva sporcata, un amico di Santo Romano.

Poco dopo, tornato a bordo dell’automobile, il ragazzo era stato raggiunto da diversi appartenenti all’altro gruppo, tra cui la vittima. La scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza della piazza di San Sebastiano, si vedono i giovani che vanno verso la Smart. Su quello che è accaduto dopo, le versioni confliggono: il 17enne ha detto di essersi trovato alle strette, circondato, che lo stesso Romano avrebbe tirato una pietra contro l’automobile, e quindi che avrebbe sparato alla cieca; secondo gli amici del…

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Cronaca

Ai domiciliari in attesa di processo per furto, 24 ore dopo evade e ne commette altri tre

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Ai domiciliari in attesa di processo per furto, 24 ore dopo evade e ne commette altri tre

A Lioni un 40enne ai domiciliari per furto, evade e compie altri tre furti in 24 ore: arrestato, ora è in carcere a Sant’Angelo dei Lombardi, in Irpinia.

Immagine di repertorio

Era ai domiciliari in attesa del rito direttissimo previsto per le 24 ore successive, ma nel mentre è evaso per compiere altri tre furti, per poi essere arrestato nuovamente. Stavolta però per lui si sono aperte le porte del carcere di Sant’Angelo dei Lombardi: è avvenuto a Lioni, in provincia di Avellino. Protagonista un 40enne del posto, che ora dovrà rispondere anche del reato di evasione, oltre che dei furti stessi avvenuti a cavallo di due giorni, prima e dopo la messa ai domiciliari da parte dei carabinieri, in attesa del rito per direttissima.

La vicenda ha avuto il suo inizio martedì sera, quando il 40enne è stato sorpreso in flagranza di reato dai carabinieri dopo aver infranto la vetrina di uno studio fotografico, impossessandosi dei duecento euro contenuti nel registratore di cassa. I militari dell’Arma lo hanno così portato agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo che si sarebbe svolto il giorno successivo presso il Tribunale di Avellino, ma l’uomo è evaso quella notte stessa, compiendo altri furti: in particolare quello di un’automobile e la sottrazione di denaro e utensili da lavoro in una rivendita di materiale edile e in un bar. Dalle indagini è emerso, anche grazie alle telecamere di videosorveglianza, che il responsabile fosse proprio l’uomo che avrebbe dovuto essere ai domiciliari: l’auto rubata è stata ritrovata abbandonata in una zona isolata di Lioni, mentre l’uomo è stato fermato mentre cercava di rientrare a…

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