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Cronaca

Gemellini e papà in pericolo a Baia Domizia: soccorsi da allievo Nunziatella

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Gemellini e papà in pericolo a Baia Domizia: soccorsi da allievo Nunziatella

Nunzio Varricchione, allievo della Nunziatella, è stato il protagonista di un atto di eroismo inaspettato mentre si trovava a Baia Domizia. Grazie alla sua prontezza d’azione e al coraggio dimostrato, è riuscito a salvare tre persone in difficoltà che rischiavano di annegare nelle acque della spiaggia.

L’intervento tempestivo di Nunzio Varricchione

Nunzio Varricchione si trovava in spiaggia, intento a godersi una giornata di relax, quando ha udito le grida di aiuto provenire dal mare. Senza esitare un attimo, si è lanciato in acqua e ha nuotato con determinazione verso le persone in pericolo, salvandole con gesti di grande abnegazione e coraggio.

Un gesto di altruismo e coraggio

La prontezza d’azione di Nunzio Varricchione ha fatto la differenza in quella situazione di emergenza, mettendo in campo le abilità acquisite durante il suo percorso di studi presso la Nunziatella. Il giovane allievo ha dimostrato di essere non solo un ragazzo brillante, ma anche una persona dotata di grande umanità e spirito altruista.

La gratitudine delle persone salvate

Le tre persone salvate da Nunzio Varricchione non hanno mancato di esprimere la loro profonda gratitudine nei confronti del giovane eroe, riconoscendo il suo gesto tempestivo e coraggioso. Grazie alla prontezza di mente e alla determinazione dell’allievo della Nunziatella, una tragedia è stata evitata e tre vite sono state salvate.

Nunzio Varricchione ha dimostrato con il suo gesto che la prontezza d’azione e il coraggio possono fare la differenza in situazioni di emergenza, facendo emergere il meglio di sé per aiutare chi si trova in difficoltà. La sua vicenda è un esempio di altruismo e generosità che dovrebbe ispirare tutti noi a essere pronti a tendere una mano a chiunque ne abbia bisogno.

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Cronaca

Ponticelli, casa trasformata in un laboratorio di droga: sequestrati 10 chili tra cocaina, marijuana e hashish

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Ponticelli, casa trasformata in un laboratorio di droga: sequestrati 10 chili tra cocaina, marijuana e hashish

La Polizia di Stato ha tratto in arresto un uomo di 30 anni, grazie al quale gli agenti hanno scoperto una casa trasformata in vero e proprio laboratorio di droga.

All’apparenza una normale abitazione, che era però stata trasformata in un vero e proprio laboratorio di droga: a Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli, gli agenti del locale commissariato della Polizia di Stato hanno sequestrato 10 chili di sostanza stupefacente e arrestato un uomo di 30 anni.

Durante il servizio di controllo del territorio i poliziotti, mentre transitavano in via Immacolata Concezione, hanno notato un uomo uscire frettolosamente da una casa che, alla vista degli agenti, si allontanava, facendo perdere momentaneamente le sue tracce. Insospettiti, i poliziotti hanno deciso di controllare quell’abitazione, scoprendo il laboratorio di droga: all’interno sono stati infatti rinvenuti 5 chili di marijuana, 38 panetti di hashish del peso complessivo di 4 chili e vari pezzi di cocaina del peso di 1 chilo. In camera da letto, inoltre, gli operatori hanno scoperto due serre, complete di impianto di ventilazione e contenenti diverse piante di marijuana.

Dopo la scoperta e il sequestro del laboratorio e della droga, inoltre, i poliziotti hanno rintracciato l’uomo che era riuscito a darsi alla fuga: si tratta di un 30enne, che è stato arrestato per detenzione illecita di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di munizioni.

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Ai domiciliari, si fa da solo i certificati medici per poter uscire: nei guai un 55enne nel Napoletano

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Ai domiciliari, si fa da solo i certificati medici per poter uscire: nei guai un 55enne nel Napoletano

Nell’abitazione del 55enne a Casalnuovo, nella quale l’uomo era ristretto ai domiciliari, i carabinieri hanno trovato un vero e proprio kit per falsificare i certificati medici; sequestrate anche una pistola, risultata rubata, e le relative munizioni.

In casa aveva un vero e proprio kit per creare certificati medici falsi. Questa la scoperta effettuata dai carabinieri a Casalnuovo, nella provincia di Napoli, nell’appartamento di un uomo di 55 anni, che in quell’abitazione era ristretto agli arresti domiciliari. L’uomo, infatti, usufruisce dei permessi medici per uscire di casa e curarsi, dal momento che sarebbe affetto da una talassemia. I carabinieri della tenenza di Casalnuovo, però, hanno voluto vederci chiaro e, nella serata di ieri, martedì 19 novembre, hanno effettuato un blitz nell’abitazione.

Il 55enne è stato arrestato per detenzione di una pistola rubata

L’uomo è apparso tranquillo, ma i carabinieri hanno setacciato la casa palmo a palmo. Nel bracciolo del divano la prima sorpresa: una pistola calibro 9 short, risultata rubata nel 2019 e perfettamente funzionante, con relativo munizionamento, 40 proiettili in totale. Nell’appartamento, però, c’è dell’altro: i militari dell’Arma trovano, infatti, un timbro dell’Asl, alcuni ritagli di vari timbri tondi dell’Asl e di altri enti della Regione Campania. Nel computer, poi, la sorpresa finale: file editabili per la creazioni di certificati medici. Infine, i carabinieri hanno sequestrato 1.215 euro in contanti.

Al termine del controllo, il 55enne è stato arrestato per la detenzione dell’arma da fuoco. Ulteriori approfondimenti sono in corso sulla documentazione medica…

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Cane randagio ucciso a fucilate, era la mascotte del paese: orrore in Cilento

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Cane randagio ucciso a fucilate, era la mascotte del paese: orrore in Cilento

A Ceraso, nella provincia di Salerno, un cane randagio, “adottato” da tutto il paesino, è stato ucciso a colpi di fucile. Indagini in corso per individuare il responsabile.

Immagine di repertorio

Una comunità intera aveva sperato che ce la potesse fare. E invece il cane randagio, “adottato” e benvoluto da tutto il paese, che due giorni fa era stato ferito a colpi di fucile, è morto: accade a Ceraso, piccola cittadina nella zona interna del Cilento, nella provincia di Salerno. È l’associazione animalista APA, attraverso i suoi canali social, a rendere nota la morte dell’animale che, dopo essere stato ferito, è stato portato in una clinica veterinaria, nella vicina Roccagloriosa. “È morto – scrive l’associazione -. Che tu possa soffrire fino all’ultimo giorno della tua vita da infame” conclude, poi, rivolgendosi al responsabile. Proprio per identificare l’autore sono in corso indagini da parte delle forze dell’ordine.

Lo scorso 18 novembre, negli uffici del Comune di Ceraso era arrivata una segnalazione: un cane giaceva a bordo strada in una pozza di sangue. Soccorso, l’animale è stato portato immediatamente dal veterinario, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, dopo il quale la prognosi è rimasta riservata, a causa delle sue gravi condizioni di salute, fino purtroppo al decesso, sopraggiunto nelle scorse ore. L’intera comunità, come detto, aveva pregato affinché il cane potesse salvarsi.

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