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Cronaca

Adalgisa Gamba accusa il marito di omicidio del figlio a Torre del Greco: “È un mostro”

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Adalgisa Gamba accusa il marito di omicidio del figlio a Torre del Greco: “È un mostro”

Adalgisa Gamba, la donna accusata di aver ucciso il figlio a Torre del Greco, è attualmente sotto processo. La tragica vicenda ha scosso l’opinione pubblica e ora la consulente della difesa ha rilasciato delle dichiarazioni che gettano nuova luce sull’accaduto.

La difesa di Adalgisa Gamba

Secondo la consulente della difesa, la famiglia della donna si sarebbe lavata le mani riguardo a questa terribile vicenda. C’è chi sostiene che il marito di Adalgisa Gamba, accusato di essere un mostro, voglia far passare la moglie per santa. Sembra quindi che ci siano degli elementi oscuri all’interno di questa storia che ancora devono essere svelati.

Nuovi dettagli sul caso

L’omicidio del figlio avvenuto a Torre del Greco ha sollevato molte domande nella comunità locale. La versione ufficiale parla di un tragico incidente in mare, ma ora emergono dettagli che potrebbero far cambiare radicalmente la prospettiva su questa vicenda. La difesa di Adalgisa Gamba si sta battendo per dimostrare la sua innocenza, ma il caso è ancora avvolto nel mistero.

Conclusioni

In attesa di ulteriori sviluppi sul caso, l’opinione pubblica rimane divisa su quello che è accaduto a Torre del Greco. La verità potrebbe essere più complessa di quanto sembri e solo il proseguimento delle indagini potrà fare chiarezza su questa tragica vicenda. Tutti gli attori coinvolti sono chiamati a fare luce su questa vicenda per garantire giustizia e verità per il piccolo vittima di questa tragica vicenda.

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Cronaca

La casa esplosa ad Ercolano era tornata al proprietario un anno fa grazie alle dirette social

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La casa esplosa ad Ercolano era tornata al proprietario un anno fa grazie alle dirette social

L’immobile della fabbrica di fuochi esplosa ad Ercolano era stato al centro di dirette social e manifestazioni un anno fa. Il proprietario chiedeva aiuto per cacciare un occupante abusivo.

I carabinieri sul luogo dell’esplosione, ad Ercolano

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Quell’immobile di contrada Patacca, ad Ercolano, solo un anno fa era diventato “famoso”. Prima che diventasse una fabbrica di fuochi d’artificio illegale, quella saltata in aria il 18 novembre uccidendo tre persone, era stata al centro di una storia paradossale che si era trascinata in tribunale, nelle manifestazioni e nelle dirette social: il proprietario, che ora è stato denunciato per omicidio plurimo colposo e disastro colposo, si era battuto a lungo per entrare in possesso dell’appartamento e aveva coinvolto anche il deputato Francesco Emilio Borrelli e il giornalista Pino Grazioli.

Le dirette sui social per chiedere lo sgombero

In diversi video, risalenti all’estate 2023 e ancora disponibili sul web, si vede il 38enne che si lamenta delle condizioni dell’appartamento al civico 94 di contrada Patacca e afferma di essere costretto a dormire in automobile. L’uomo, documenti alla mano, sosteneva di averlo acquistato, ma un anziano si era infilato dentro dicendo di avere un contratto d’affitto stipulato con l’ex proprietario. A favor di telecamera (anzi, di telefonino), l’uomo ribadiva che quella casa era intestata alla figlia di 12 anni e di essere stato sbattuto fuori insieme alla bambina e alla moglie incinta.

Per la sua situazione si erano mossi anche diversi cittadini, che avevano…

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Truffe sui fondi per i migranti, 17 indagati a Caserta per progetti da 6 milioni di euro

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Truffe sui fondi per i migranti, 17 indagati a Caserta per progetti da 6 milioni di euro

Chiuse le indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere: 17 indagati nell’inchiesta sui progetti per l’integrazione dei migranti a Caserta.

Immagine di repertorio

Truffa, estorsione, falso: sono i reati contestati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) a 17 persone, nell’ambito di una indagine sugli affidamenti da parte del Comune di Caserta dei progetti da 6 milioni di euro per l’integrazione di migranti nella città capoluogo; nel registro degli indagati figurano l’ex dipendente comunale Matteo Palmisani, suor Rita Giarretta, legale rappresentante della congregazione delle Suore Orsoline, e diversi esponenti del centro sociale Ex Canapificio di Caserta, tra le principali associazioni del territorio attive nell’accoglienza, nell’assistenza e nell’integrazione dei migranti, anche attraverso sportelli dedicati e progetti di inclusione.

L’indagine sul finanziamento da 6 milioni di euro

Le indagini, che riguardano gli anni 2017-2018, sono partite dalla denuncia di un ex operatore ghanese del Centro sociale Ex Canapificio, che era stato licenziato e successivamente anche denunciato perché si era appropriato di beni del centro. In quel periodo l’ex Canapificio e la comunità Casa di Rut di suor Rita Giarretta gestivano lo Sprar (oggi noto come Siprimi), ovvero la rete di progetti dedicata ai migranti richiedenti asilo che mira all’integrazione sociale e lavorativa attraverso corsi di formazione, di lingua italiana e la frequentazione di istituti scolastici.

Secondo la Procura (procuratore Pierpaolo Bruni, sostituto titolare delle indagini Anna Ida Capone) le due associazioni, che si erano aggiudicate progetti da 6…

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False lezioni in una scuola di Caserta per scalare le graduatorie insegnanti: 3 arresti, 9 docenti sospesi

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False lezioni in una scuola di Caserta per scalare le graduatorie insegnanti: 3 arresti, 9 docenti sospesi

Gli indagati, documentando falsi rapporti di lavoro in un istituto scolastico di Caserta, hanno permesso a nove persone di scalare le graduatorie per l’insegnamento. Per i nove insegnanti è scattata invece l’interdittiva.

Immagine di repertorio

Ha portato all’arresto di tre persone – tutte finite agli arresti domiciliari – l’operazione dei carabinieri condotta tra Caserta e Foggia su falsi attestati per scalare le graduatorie per l’insegnamento; per nove docenti è invece scattata la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio dell’attività di insegnamento. Le accuse sono di concorso in falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, esercizio abusivo della professione e favoreggiamento personale.

Le indagini, condotte dai carabinieri di Stornarella e coordinate dalla Procura di Foggia tra l’agosto del 2023 e il maggio del 2024, hanno permesso di accertare che il dirigente di un istituto paritario del Casertano, un’avvocatessa del Foro di Foggia e suo marito, in concorso tra loro, avrebbero prodotto certificati falsi di lavoro, per gli anni tra il 2018 e il 2023, nella scuola paritaria della provincia di Caserta. Così facendo, avrebbero consentito a nove docenti di iscriversi alle graduatorie provinciali di supplenza in una posizione di vantaggio, determinata però da punteggi calcolati sulla base di falsi attestati.

Pertanto, per i tre è scattata la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre i nove docenti che hanno usufruito delle false attestazioni per scalare posizioni nelle graduatorie sono stati sospesi dall’insegnamento.

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