Cronaca
Scatta la solidarietà per Daniele: dona il tuo supporto ora!
La storia di Daniele, un uomo senza fissa dimora che vive a Napoli con i suoi tre cani, ha commosso la città. Daniele, infatti, deve sottoporsi a un intervento chirurgico il 4 aprile all’Ospedale del Mare, ma era restio a ricoverarsi per non lasciare soli i suoi amati animali.
Tra Daniele e i suoi cani c’è un legame speciale, quasi simbiotico. Sono la sua famiglia, i suoi compagni di vita. L’idea di lasciarli soli lo tormentava al punto da fargli rimandare l’operazione.
A conoscenza della situazione, la consigliera regionale Roberta Gaeta si è subito attivata per trovare una soluzione. Ha contattato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che si è reso disponibile ad aiutare. Insieme hanno coinvolto i servizi sociali, le Unità Mobili del Comune e l’Asl.
Grazie alla collaborazione di tutti, due dei tre cani di Daniele sono stati temporaneamente accolti presso il canile municipale “Collina di Argo”, mentre il terzo è stato affidato a un’amica di Daniele.
L’uomo potrà affrontare l’intervento chirurgico con maggiore serenità, sapendo che i suoi amici a quattro zampe erano al sicuro.
La storia di Daniele è un esempio di come la solidarietà possa fare la differenza. Grazie al lavoro di rete tra istituzioni, associazioni e cittadini, è stato possibile trovare una soluzione che ha permesso a Daniele di curarsi senza preoccuparsi dei suoi cani.
“La storia di Daniele dimostra come Napoli possa essere un esempio di sinergia tra diverse istituzioni, mondo delle associazioni di volontariato e animaliste e società civile per risolvere situazioni complicate e dare risposte efficaci e concrete ai cittadini”, dice Gaeta.
“Questo lavoro – conclude Gaeta -, svolto in perfetta sinergia, contribuisce anche a rafforzare la fiducia dei cittadini nell’operato delle istituzioni”.
Fonte
Cronaca
Chi sono Sara e Aurora Esposito e Samuel Tafciu, i giovani morti nell’esplosione ad Ercolano
La Procura indaga per omicidio plurimo e disastro colposi per la tragedia di Ercolano, dove è esplosa una fabbrica di fuochi d’artificio uccidendo tre ragazzi.
La conferma ufficiale delle loro identità non c’è ancora, ma ormai si tratta soltanto di una terribile formalità: i giovani morti nell’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio abusiva sono le sorelle gemelle Aurora e Sara Esposito, 26 anni, di Marigliano, e Samuel Tafciu, 18enne di origini albanesi che viveva a Napoli. Erano loro, tutti giovanissimi, i tre al lavoro nella baracca di via Patacca, dove si confezionavano i botti per Capodanno: niente autorizzazioni, locali inadeguati, praticamente un bomba a pochi passi dalle abitazioni.
Indagine per omicidio colposo e disastro colposo
Samuel Tafciu aveva una bimba di 4 mesi. L’esplosione ha scagliato il suo corpo a decine di metri. Era il suo primo giorno di lavoro, ha raccontato la madre della compagna 17enne. Primo giorno anche per Aurora Esposito e la sorella Sara, i cui corpi sono stati recuperati oggi: la fabbrica era stata allestita nel fine settimana ed era stata avviata ieri. Una manciata di ore di attività e, intorno alle 15, il botto che ha spazzato via tre vite.
I carabinieri e i vigili del fuoco sul luogo dell’esplosione, ad Ercolano
Sulla vicenda la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo, affidato al sostituto Vincenzo Toscano. Al momento non ci sono indagati iscritti nel registro, i reati ipotizzati sono di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Il proprietario dell’immobile è stato nel frattempo identificato dai carabinieri; accompagnato dal suo avvocato, non ha voluto rilasciare…
Cronaca
Ragazzino accoltellato a Giugliano, il bimbo di 10 anni va dai carabinieri: un incidente, arma trovata in strada
Accompagnato dai genitori e da un avvocato, il bimbo di 10 anni che domenica sera ha accoltellato un 13enne a Giugliano, dopo una lite per un pallone, si è presentato spontaneamente dai carabinieri.
Immagini di repertorio
Ha ammesso di aver accoltellato il 13enne, ma ha sottolineato si sia trattato di un incidente e di aver trovato il coltello per strada. Il bambino di 10 anni che, nella serata di domenica 17 novembre ha accoltellato un coetaneo a Giugliano, nella provincia di Napoli, dopo una lite per un pallone, ieri si è presentato spontaneamente dai carabinieri, accompagnato dai genitori e da un avvocato. Alla presenza dei militari dell’Arma e del pubblico ministero della Procura dei Minori di Napoli, il bambino ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee, raccontando la sua versione della violenza andata in scena in piazza Gramsci, nel centro di Giugliano, domenica sera.
Il coltello trovato per strada: il racconto del bambino di 10 anni
Agli inquirenti, l’aggressore ha raccontato di aver notato dei ragazzini che giocavano nei campetti alle spalle di piazza Gramsci: intenzionato a prendere il pallone, quando se l’è trovato a tiro se n’è impossessato. Così, quando il 13enne ha provato a riprenderselo, il bimbo di 10 anni ha estratto un coltello che, secondo quanto riferito agli inquirenti, avrebbe trovato per strada: a questo punto, avrebbe ricevuto uno spintone da dietro, ferendo involontariamente il 13enne, che ha rimediato un taglio alla gamba sinistra. Il bimbo è poi fuggito, abbandonando il coltello in strada.
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Cronaca
Esplosione nella fabbrica di botti a Ercolano, le tre vittime non sono ancora state identificate ufficialmente
Anche se all’interno della fabbrica di botti esplosa ieri a Ercolano, nella provincia di Napoli, c’erano solo Samuel Tafciu e le sorelle Sara e Aurora Esposito, lo stato dei corpi non permette ancora una identificazione ufficiale.
L’esplosione in contrada Patacca, a Ercolano (Napoli)
C’erano Samule Tafciu, 18 anni, e le sorelle Sara e Aurora Esposito, di poco più grandi, all’interno della fabbrica abusiva di fuochi d’artificio illegali esplosa nel pomeriggio di ieri, lunedì 18 novembre, a Ercolano, nella provincia di Napoli, come ha confermato a Fanpage.it la suocera del ragazzo. Tuttavia, lo stato in cui versano i corpi, come hanno fatto sapere gli inquirenti, non permette ancora l’identificazione ufficiale.
“Mio genero era a nero, era il primo giorno. Le due ragazze lavoravano lì per aiutare la madre. Non sappiamo cosa è successo” ha detto ancora a Fanpage.it la suocera di Tafciu, che conferma quindi la natura abusiva e illegale dell’attività. Il 18enne lascia una compagna e una bambina, nata soltanto quattro mesi fa. L’esplosione, che è stata molto forte ed è stata avvertita anche a molta distanza, si è verificata intorno alle 15 di ieri in contrada Patacca; la struttura è andata completamente distrutta. Sul posto i vigili del fuoco, che si sono adoperati per estrarre i corpi e mettere in sicurezza l’area e i carabinieri, ai quali sono affidate le indagini.
La Procura indaga contro ignoti
Indagini che sono coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, competente sul territorio, che ha aperto una inchiesta, al momento contro ignoti. Il lavoro dei militari dell’Arma, coordinati dai magistrati oplontini, sta vertendo in queste…