Cronaca
Rissa giovanile finisce con sparatoria: 16enne bloccato a Casoria.
I Carabinieri hanno denunciato un sedicenne di Casavatore accusato di aver sparato dei colpi a salve durante una lite avvenuta a Casoria, in provincia di Napoli. Il giovane è stato bloccato mentre impugnava un’arma da fuoco e ora dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla legge.
Il ruolo dei Carabinieri nella risoluzione del caso
I Carabinieri, intervenuti prontamente sul posto, sono riusciti a bloccare il sedicenne armato e ad evitare il peggio. Grazie alla loro tempestiva azione, la situazione è stata risolta senza conseguenze gravi per nessuno dei presenti durante la lite.
L’importanza di prevenire la violenza giovanile
Episodi come questo sottolineano l’importanza di prevenire e contrastare la violenza giovanile, che purtroppo trova sempre più spazio nelle cronache quotidiane. È fondamentale sensibilizzare i giovani sui pericoli e sulle conseguenze dei comportamenti violenti, al fine di promuovere una cultura del rispetto e della legalità.
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Cronaca
Ruba in un supermercato, poi accoltella il dipendente che l’ha scoperta: arrestata una 44enne
�� accaduto a Cava de’ Tirreni, nella provincia di Salerno: la donna è stata arrestata dai carabinieri e sottoposta ai domiciliari.
Immagine di repertorio
Ha rubato alcuni generi alimentari da un supermercato, poi ha ferito con un coltello il dipendente che l’aveva scoperta: a Cava de’ Tirreni, nella provincia di Salerno, una donna di 44 anni è stata arrestata dai carabinieri. Nella mattinata di oggi, lunedì 25 novembre, infatti, i militari dell’Arma della locale tenenza, coordinati dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti della 44enne, che è stata sottoposta agli arresti domiciliari per rapina.
Stando a quanto ricostruito dai carabinieri in fase di indagine, la donna sarebbe entrata in un supermercato della cittadina del Salernitano e avrebbe rubato alcuni alimenti. Un dipendente dell’esercizio commerciale, però, l’avrebbe scoperta, intervenendo per sventare il furto: la 44enne, in tutta risposta, avrebbe afferrato un coltello e l’avrebbe ferito. La donna è stata poi rintracciata dai militari dell’Arma ed è stata arrestata; su disposizione del giudice, come detto, per la 44enne sono scattati gli arresti domiciliari.
Cronaca
Bombe, arresti e il mercato della droga da spartire: a Pianura ora contano le alleanze tra i clan
Blitz nella notte a Pianura, poche ore prima c’era stata la bomba contro il nipote del boss Lago: disarticolati i clan storici, il quartiere ora è al centro delle mire dei gruppi delle altre zone di Napoli.
Gli arresti in due dei clan principali di Pianura, poche ore prima una bomba contro l’esponente dei un gruppo di camorra storico, un gruppetto di giovani criminali che, ancora una volta, si ritrova solo sul territorio. La situazione di Pianura, periferia Ovest di Napoli, oggi è, di nuovo, un grosso punto interrogativo: con la disarticolazione dei clan dovuta agli arresti di questa notte si è venuto a creare un vuoto di potere che potrebbe riportare il quartiere nelle mire dei clan delle aree limitrofe. Uno scenario in cui contano soprattutto le alleanze: alla finestra ci sono i clan del Rione Traiano, di Soccavo e dei comuni limitrofi di Quarto e Marano.
La bomba contro il nipote del boss Lago
L’esplosione intorno alle 23 di ieri, 24 novembre, in via Nabucco. Una bomba ha fatto saltare l’ingresso di un palazzo, la scena è terribile: portone sventrato, calcinacci ovunque. Bombarolo ancora da identificare, ma l’ipotesi ritenuta maggiormente verosimile è che si tratti di un messaggio, di un avvertimento: in quell’edificio abita Antonio Lago, nipote del boss Pietro ‘o Ciore e ritenuto a capo di uno dei gruppi criminali del quartiere. Già provarono ad ucciderlo nell’agosto 2023; per quell’agguato, pochi mesi dopo, sono stati fermati 5 uomini inquadrati dagli inquirenti nel clan Marfella-Cuffaro, compagine legata, e non solo da vincoli di parentela, a quella dei Carillo-Perfetto.
I danni alla cancellata a Pianura
Gli arresti…
Cronaca
Il boss detenuto telefona dal carcere: “Pensi che sia morto? Paga 3mila euro a settimana o ti uccidiamo”
Emanuele Marsicano, a capo dell’omonimo clan di Pianura, avrebbe continuato a fare estorsioni anche dal carcere, usando un telefono. Stamattina il blitz: 15 arresti.
Immagine di repertorio
“Pensi che io sia morto? Io ci sono sempre, devi pagare 3mila euro a settimana, oppure 50mila euro adesso e te ne vai da Pianura subito, altrimenti ti uccidiamo”: con queste parole Emanuele Marsicano, baby boss dell’omonimo clan del quartiere di Napoli Ovest, avrebbe minacciato Salvatore D’Anna, detto “Il Visionario”, gestore di una piazza di spaccio. La circostanza è agli atti nell’ordinanza eseguita questa notte dalla Squadra Mobile di Napoli, i due sono tra i 15 destinatari. Le indagini erano partite a seguito dell’omicidio di Andrea Covelli, fratello di un affiliato al clan Carillo-Perfetto, e hanno portato in manette i reduci dei due clan scampati agli arresti nel blitz del luglio 2022.
La minaccia del boss Marsicano in videochiamata dal carcere
È lo stesso D’Anna, si legge nell’ordinanza, a parlare della minaccia a una pattuglia dei carabinieri che incrocia tra le strade di Pianura. È il 6 ottobre 2022, i militari stanno pattugliando via Torricelli con un’auto civetta, si rendono conto di essere seguiti da una bicicletta, in sella c’è un adolescente, fratello di un pregiudicato vicino ai Marsicano. D’Anna ferma la pattuglia e chiede in tono ironico se in carcere si possa usare il telefono, per poi aggiungere: la sera prima aveva parlano in videochiamata con Emanuele Marsicano, detenuto, che lo aveva minacciato. A portargli il telefono, spiega, era stato quel ragazzo in bicicletta.
Blitz a Pianura, 15 arresti nella notte
Le indagini che…