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Video social che esalta la mafia: pericolose influenze online

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Video social che esalta la mafia: pericolose influenze online


Francesco Pio Maimone ucciso a Napoli, ultime news

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Francesco Pio Maimone ucciso a Napoli, ultime news

Era sottoposta agli arresti domiciliari, con divieto di comunicare con persone esterne ai conviventi, ma ha pubblicato sui social un video in cui inneggiava alla mafia. Per questo motivo è finita in carcere Giuseppina Valda, sorella di Francesco Pio Valda, il giovane attualmente detenuto per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso da un proiettile vagante nello scorso marzo a Napoli, nella zona degli chalet. Il processo è cominciato due giorni fa, il 27 febbraio: proprio in quelle ore la sorella di Valda aveva postato su Instagram il video in cui la si vedeva mentre, ballando sulle note di una canzone rap, ripeteva le parole del testo che inneggiavano alla mafia.

L’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa per la violazione degli obblighi e che sostituisce la misura precedentemente disposta, è stata notificata oggi, 29 febbraio, dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Napoli e del commissariato San Giovanni – Barra. La ragazza era sottoposta ai domiciliari perché, secondo gli inquirenti coinvolta nell’omicidio del giovane pizzaiolo di Pianura: è accusata di concorso in detenzione di arma da fuoco, aggravata dal metodo mafioso, in merito alla pistola con cui il fratello nella notte tra il 19 e il 20 marzo aveva aperto il fuoco tra i passanti.

Quella notte, hanno ricostruito gli inquirenti, Maimone si trovava con alcuni amici agli chalet. Poco distante da lui scoppiò un litigio tra due gruppi, uno proveniente da Napoli Est e l’altro dal Rione Traiano: una escalation nata per un pestone involontario sul piede di Francesco Pio Valda, che subito dopo avrebbe estratto la pistola e sparato ad altezza uomo; una delle pallottole ha centrato il giovane pizzaiolo, del tutto estraneo a quella rissa, uccidendolo.

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Maltempo, fulmine colpisce una palma provocando un incendio: paura nel Napoletano

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Maltempo, fulmine colpisce una palma provocando un incendio: paura nel Napoletano

Danni causati dal maltempo a San Sebastiano al Vesuvio, nella provincia di Napoli: un fulmine si è abbattuto su una palma, nel giardino di un’abitazione privata, provocando un incendio.
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L’incidente e i primi interventi

L’incidente si è verificato nel pomeriggio, quando una violenta perturbazione si è abbattuta sulla zona, causando non solo fulmini, ma anche forti piogge e vento. Secondo le prime testimonianze, il fulmine è stato seguito immediatamente da un forte rumore e da una luce intensa, che ha attirato l’attenzione dei residenti nelle vicinanze. I vigilanti del comune sono intervenuti prontamente per mettere in sicurezza l’area e controllare le fiamme.

La situazione attuale e le reazioni della comunità

La palma colpita dal fulmine ha preso fuoco rapidamente, provocando paura e preoccupazione tra gli abitanti della zona. Fortunatamente, l’incendio è stato domato dai vigili del fuoco prima che potesse propagarsi ad altre abitazioni o alberi circostanti. Tuttavia, l’episodio ha sollevato discussioni sulla vulnerabilità delle strutture e degli spazi verdi urbani ai fenomeni atmosferici estremi. La comunità locale ha espresso gratitudine per il lavoro tempestivo delle autorità, ma ha anche chiesto ulteriori misure di prevenzione per evitare simili incidenti in futuro.

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Affittano un’auto per trafficare droga: arrestati con mezzo chilo di hashish dopo una fuga.

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Affittano un’auto per trafficare droga: arrestati con mezzo chilo di hashish dopo una fuga.

Due giovani, rispettivamente di 24 e 21 anni, sono stati arrestati dai carabinieri a Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta. I due ragazzi trasportavano droga in un’auto presa a noleggio. [Continua a leggere]

L’operazione dei carabinieri

I due giovani sono stati fermati durante un controllo di routine sul territorio. Alla vista delle forze dell’ordine, i ragazzi hanno tentato la fuga in auto, ma sono stati prontamente inseguiti e bloccati. Dopo aver perquisito il veicolo, i carabinieri hanno rinvenuto mezzo chilo di hashish nascosto all’interno.

Auto a noleggio per evitare sospetti

Per cercare di evitare sospetti e controlli, i due giovani avevano deciso di noleggiare un’auto, sperando che un veicolo non di loro proprietà fosse meno soggetto a verifiche. Tuttavia, la strategia non è risultata efficace, portando al loro arresto e al sequestro della sostanza stupefacente.

I due arrestati dovranno ora affrontare le accuse di possesso e trasporto di stupefacenti con l’aggravante dell’uso di un veicolo a noleggio per il compimento del reato.

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Imprenditori costretti a pagare per lavorare: arrestati 4 membri del clan Mallardo

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Imprenditori costretti a pagare per lavorare: arrestati 4 membri del clan Mallardo

Per i quattro soggetti è scattata la custodia cautelare in carcere: sono accusati di associazione mafiosa e di tentata estorsione per agevolare il clan Mallardo. Le accuse sono gravi e rivelano un sistema volto a estorcere denaro agli imprenditori locali.

Associazione mafiosa

L’indagine ha messo in luce come il gruppo criminale operasse per favorire il clan Mallardo. Gli arrestati avrebbero imposto una “tassa” agli imprenditori della zona, che si vedevano costretti a pagare per poter continuare a lavorare. Questo metodo di estorsione rappresenta una delle modalità principali con cui il clan mantiene il controllo del territorio e delle risorse economiche locali.

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