Cronaca
Una tradizione napoletana antica di 250 anni: la storia della pizza.

La Pasqua è alle porte e prima del suo arrivo c’è una tradizione tutta napoletana, consueta per molti ma conosciuta a fondo da pochi. Stiamo parlando della tipica zuppa di cozze che viene consumata il Giovedì Santo.
Questa usanza culinaria, con profonde radici storiche, pone una domanda legittima: perché specificamente questo piatto viene preparato il Giovedì Santo?
Questa tradizione affonda le sue radici in una passione culinaria così fervente da dare vita a un piatto succulento: le “Cozzeche dint’a Cannola” (le cozze nella culla).
Consistono in una culla di pomodori di Sorrento, riempita da cozze, aglio, capperi, origano, olio, sale, pepe e la muddica atturrata. Questo piatto, sebbene originariamente modesto, fu elevato al rango di specialità da Gregorio Maria Rocco, un frate domenicano così influente che persino lo scrittore Alexandre Dumas lo definì più importante a Napoli del Sindaco, dell’Arcivescovo e persino del Re.
Il re Ferdinando I di Borbone, noto per il suo peccato di gola, decise, per evitare le critiche del frate, di astenersi almeno per la settimana che precedeva la Pasqua da indulgenze culinarie eccessive.
Tuttavia, il giovedì Santo non rinunciò alle Cozzeche dint’a Cannola, optando per una versione più leggera, arricchita con olio di peperoncino piccante e una spruzzata di salsa di pomodoro, che divenne nota come zuppa di cozze. Questa ricetta semplice si diffuse rapidamente anche tra il popolo.
I napoletani, per ragioni economiche, sostituirono le preziose cozze bacolesi con varietà più accessibili e molti aggiunsero lumache di mare, olio piccante e un tocco di pomodoro.
Così nacque la tradizione della zuppa di cozze del giovedì santo, che nel corso del tempo ha subito alcune modifiche nella sua preparazione, ma che ha continuato indisturbata per oltre 250 anni.
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Cronaca
Carabinieri recuperano due escursionisti smarriti ad Anacapri

Nella zona di Anacapri, una località nota per la sua bellezza naturale e le escursioni in montagna, si è verificata una giornata di alta tensione a causa di due eventi di soccorso distinti. I Carabinieri hanno giocato un ruolo fondamentale nel recuperare due escursionisti trentunenni che si erano persi tra i sentieri. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha permesso di concludere la giornata nel migliore dei modi, senza gravi conseguenze per gli escursionisti coinvolti.
Soccorsiamo in Montagna
I Carabinieri hanno messo in atto una rapida e coordinata operazione di soccorso per portare in salvo gli escursionisti smarriti. Questi ultimi, di 31 anni, si erano avventurati in una zona remota della montagna e, a causa della difficile navigazione dei sentieri, avevano perso il loro percorso. L’operazione di recupero è stata resa possibile grazie alla prontezza e all’efficienza dei Carabinieri, che hanno utilizzato le loro competenze e le loro risorse per raggiungere gli escursionisti e ricondurli in salvo.
L’Importanza dell’Intervento Tempestivo
L’intervento tempestivo dei Carabinieri è stato cruciale per evitare conseguenze più gravi. La zona di Anacapri può essere soggetta a condizioni meteorologiche avverse e a terreni pericolosi, che possono aumentare il rischio di incidenti per gli escursionisti. La prontezza e l’efficienza delle forze dell’ordine hanno permesso di prevenire situazioni più critiche e di garantire la sicurezza degli escursionisti.
Consigli per gli Escursionisti
Questa vicenda sottolinea l’importanza della preparazione e della prudenza per gli escursionisti che si avventurano in zone remote e di difficile accesso. È fondamentale essere consapevoli dei rischi potenziali e prendere le misure necessarie per garantire la propria sicurezza. Ciò include la scelta di itinerari appropriati alle proprie capacità, l’uso di mappe e GPS, e la conoscenza delle condizioni meteorologiche previste. Inoltre, è importante portare con sé un telefono cellulare e un kit di emergenza, e informare sempre qualcuno dei propri piani di escursione e del proprio percorso previsto.Fonte
Cronaca
Complimento a ragazza in locale: 27enne ferito con coltellata

Nella serata di ieri, un episodio di violenza è scoppiato in un pub di corso Secondigliano, a Napoli, dopo che un semplice complimento ha preso una piega inaspettata e drammatica. Un giovane uomo di 27 anni, identificato come G.B. e originario di Napoli, senza precedenti penali, ha subito una ferita alla spalla sinistra a causa di una coltellata. L’incidente è scaturito dopo che G.B. ha espresso un innocuo apprezzamento nei confronti di una ragazza, ignorando completamente le possibili conseguenze di tale gesto.
La Dinamica dell’Aggressione
L’aggressione pare sia stata scatenata dal complimento rivolto alla giovane donna, che evidentemente non è stato gradito. Nonostante la natura apparentemente innocua del gesto, la reazione è stata immediata e violenta, culminando nella coltellata alla spalla sinistra di G.B. Il fatto che un atto di cortesia possa degenerare in violenza solleva interrogativi sulla percezione e la gestione delle interazioni sociali, soprattutto in ambienti pubblici come i pub.
Le Conseguenze dell’Incidente
Il 27enne napoletano è stato urgentemente trasportato all’ospedale CTO di Napoli per ricevere le cure necessarie. La ferita alla spalla sinistra, sebbene grave, non sembra avere carattere di particolare gravità, ma l’incidente in sé evidenzia una preoccupante tendenza alla violenza come risposta a stimoli anche minimi. La comunità locale è stata scossa da questo evento, che mette in luce la necessità di una maggiore consapevolezza e tolleranza nelle interazioni quotidiane.
Implicazioni Sociali e di Sicurezza
Questo incidente solleva una serie di questioni relative alla sicurezza pubblica e al clima sociale nella città di Napoli. La facilità con cui una situazione può degenerare in violenza fisica richiama l’attenzione sull’importanza dell’educazione alla gestione delle emozioni e alla risoluzione pacifica dei conflitti. Inoltre, gli eventi come questo possono avere un impatto significativo sulla percezione della sicurezza percepita dai cittadini e dai visitatori, influenzando così la qualità della vita nella comunità. È fondamentale che le autorità e la comunità lavorino insieme per creare ambienti più sicuri e tolleranti, dove gli individui possano interagire senza timore di violenza.
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Cronaca
Blitz a Caivano, trovato libro mastro del pusher

L’operazione antidroga al Parco Verde di Caivano è stata condotta con successo grazie all’intervento tempestivo dei carabinieri della compagnia locale. Questa zona, infatti, è da anni al centro dell’attenzione per via dell’intensa attività di spaccio e delle tensioni legate alla criminalità organizzata che la caratterizzano. Le forze dell’ordine hanno arrestato un individuo di 27 anni, Ciro Migliore, nato a Maddaloni il 4 maggio 1998, già noto alle autorità per precedenti penali.
L’arresto e le implicazioni
L’arresto di Ciro Migliore rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata e allo spaccio di sostanze stupefacenti nella zona del Parco Verde. Le indagini condotte dai carabinieri hanno portato alla luce elementi sufficienti per procedere all’arresto dell’individuo, che ora dovrà rispondere delle accuse mosse a suo carico.
La situazione nel Parco Verde
La zona del Parco Verde è da tempo teatro di un’intensa attività criminale, con lo spaccio di droga e le relative tensioni che caratterizzano la vita quotidiana dei residenti. L’intervento delle forze dell’ordine rappresenta un’importante misura per contrastare tale fenomeno e migliorare la sicurezza per la comunità locale.
Le forze dell’ordine in azione
I carabinieri della compagnia di Caivano hanno condotto un’operazione meticolosa e coordinata, che ha portato all’arresto di Ciro Migliore. L’azione delle forze dell’ordine è fondamentale per mantenere l’ordine pubblico e contrastare la criminalità organizzata, garantendo una maggiore sicurezza per i cittadini.
Il futuro della zona
L’arresto di Ciro Migliore e le operazioni antidroga condotte nella zona del Parco Verde rappresentano un passo importante verso il miglioramento della sicurezza e della qualità della vita per i residenti. Tuttavia, è necessario un impegno costante e una collaborazione tra le forze dell’ordine, le istituzioni locali e la comunità per affrontare efficacemente il problema della criminalità organizzata e dello spaccio di sostanze stupefacenti.Fonte