Cronaca
Sventata rapina ad Afragola: Basco Verde disarmato criminale in supermercato.
Il maresciallo della Guardia di Finanza che ha sventato la rapina ad Afragola ha raccontato quei momenti e di come, grazie all’addestramento, ha disarmato il criminale. A raccontarla a Fanpage.it è il maresciallo della Guardia di Finanza che è riuscito a disarmare e a mettere in fuga il criminale. Come ha fatto, lo si vede nel video registrato dalle telecamere dell’attività commerciale: un movimento veloce e improvviso, ma preciso. Merito del sangue freddo, ma anche dell’addestramento: il militare, in servizio presso il Gruppo Pronto Impiego di Napoli, è un “Basco Verde”, unità speciale che tra i compiti principali ha l’antiterrorismo.
La registrazione mostra l’intera sequenza della rapina, da quando il criminale fa irruzione con la pistola spianata e minaccia tutti. La pistola si rivelerà una replica, ma è indistinguibile da una vera. Il finanziere è proprio accanto alle casse. È libero dal servizio, in borghese, sta mettendo i prodotti sul nastro. Un attimo dopo, il rapinatore è a pochi centimetri da lui, piegato verso la cassa, pistola in faccia alla dipendente. E il militare, come farebbe un cliente qualsiasi, indietreggia, si fa da parte. La sua attenzione, come ha spiegato nell’intervista, è tutta sull’arma e sulle conseguenze che potrebbero esserci se quell’uomo premesse il grilletto, se decidesse di sparare o se premesse involontariamente il grilletto perché preso alla sprovvista.
Il resto dura pochi secondi. Il rapinatore afferra il cassetto coi soldi e, mentre tira fuori le banconote, abbassa il braccio armato. La canna della pistola è ora rivolta verso il pavimento. Il maresciallo che, fino a quel momento è rimasto a distanza e si è addirittura allontanato di qualche altro passo quando il criminale gli ha ordinato di farlo, capisce che quello è il momento giusto. In una frazione di secondo gli è addosso, gli tiene il polso fermo in modo che non possa sollevarlo e mette in pratica le manovre imparate durante l’addestramento: mentre l’uomo scappa verso la porta, lui tiene bloccata la pistola con entrambe le mani e gliela strappa con una torsione, eliminando il pericolo principale. Il rapinatore è poi riuscito a dileguarsi sullo scooter guidato da un complice, nonostante il finanziere lo abbia rincorso anche fuori, a piedi; i due criminali sono attualmente ricercati.
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Cronaca
Droga e cellulari con i droni nel carcere di Secondigliano, c’era anche chi faceva acquisti online
La Squadra Mobile di Napoli ha arrestato 12 persone, ritenute appartenenti al clan Vanella Grassi, che avevano messo su un sistema di consegne di droga e cellulari nel carcere di Secondigliano. Gli ordini arrivavano dal reparto di Alta Sicurezza.
Immagine di repertorio
Una vasta operazione della Squadra Mobile di Napoli ha portato all’arresto di 12 persone – 10 in carcere, 2 agli arresti domiciliari – ritenute appartenenti al clan Vanella Grassi, che avevano messo in piedi un sistema per introdurre, attraverso droni altamente tecnologici, droga e cellulari all’interno del carcere di Secondigliano. E proprio grazie a un cellulare, secondo gli inquirenti, i carichi e le spedizioni venivano gestite, addirittura da un detenuto, ritenuto esponente di spicco della Vanella Grassi, che si trovava nel reparto di Alta Sicurezza del carcere, quello in cui, appunto, sono ospitati i detenuti condannati per camorra. Stando a quanto appreso dagli inquirenti nel corso dell’attività investigativa, grazie ai cellulari introdotti in carcere, c’era anche chi effettuava ordini su una nota piattaforma di acquisti online.
I cellulari erano tutti intestati a cittadini extracomunitari
L’attività investigativa ha permesso di accertare come il traffico fosse stato organizzato da Nico Grimaldi, ritenuto esponente di spicco del clan, da sua madre Rita Pitirollo e dalla moglie, Addolorata De Falco. Gli ordini dei detenuti arrivavano all’esterno del carcere e, ad autorizzare l’invio dei droni e quindi delle spedizioni era proprio la madre di Grimaldi. Le indagini hanno rivelato che tutti i telefoni e le relative utenze erano intestati a cittadini…
Cronaca
In auto con hashish e pistola nel cruscotto, due arresti nel Napoletano
Due 21enni arrestati a Brusciano, nel Napoletano: in auto hashish e una pistola col colpo in canna nel cruscotto.
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Erano in auto con una pistola nel cruscotto colpo in canna ed hashish: due le persone arrestate a Brusciano dai carabinieri durante un servizio a lungo raggio nelle aree popolari nella provincia di Napoli. Nel dettaglio, i militari dell’Arma attorno alle due di notte hanno notato un’automobile con all’interno due persone: da un controllo, è emerso che entrambi fossero 21enni già noti alle forze dell’ordine, e così sono scattate le prime perquisizioni, che hanno permesso ai carabinieri di rinvenire e sequestrare quattro grammi di hashish, facendo scattare i controlli più approfonditi.
Ed è stato lì che i carabinieri hanno ritrovato nel cruscotto una pistola a tamburo con matricola abrasa e colpo in canna, all’interno del cruscotto. L’arma, subito sequestrata, sarà sottoposta ad accertamenti balistici per verificare se ci sia stato un suo eventuale utilizzo in fatti di sangue o altri delitti. Per i due, invece, è scattato l’arresto e si trovano ora in carcere a disposizione dell’Autorità giudiziaria: dovranno rispondere di detenzione di arma illegale.
Cronaca
Beve sostanza tossica scambiandola per acqua, avvocato in rianimazione a Nocera Inferiore
L’avvocato 43enne è stato ricoverato in rianimazione all’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore: è grave.
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Beve una sostanza tossica scambiandola per acqua: in rianimazione un avvocato 43enne di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. Il professionista, secondo le prime informazioni, sembra sia rimasto vittima di un terribile disguido. Avrebbe, infatti, ingerito una sostanza caustica, non è chiaro se acida o basica, riportando gravi conseguenze. L’incidente risale al pomeriggio di lunedì 18 novembre 2024.
Avvocato 43enne ricoverato a Nocera Inferiore
Il legale, dopo aver ingerito per sbaglio la sostanza, si sarebbe sentito male. Immediatamente è partita la macchina dei soccorsi. Sul posto è arrivata un’ambulanza del 118 che ha trasportato il ferito d’urgenza presso l’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, per le cure mediche del caso. Qui, il personale sanitario ha deciso per il ricovero nel reparto di rianimazione. Le condizioni della vittima sono considerate serie.
Indagini sulla natura del liquido ingerito
Secondo le prime ricostruzioni, il 43enne avrebbe bevuto un liquido, immaginando, probabilmente, che fosse acqua naturale. Invece, si trattava, sembra, di una sostanza tossica e velenosa, la cui natura non è stata ancora chiarita, forse soda caustica, o un qualche tipo di acido. Subito dopo è stato colto da malore. Quando è arrivato in ospedale, i medici hanno subito capito la gravità della situazione ed hanno deciso, in via precauzionale, il ricovero in rianimazione, dove il legale si trova è attualmente sotto costante e attento monitoraggio.
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