Cronaca
Rapimento con tragico epilogo: sparatoria a domicilio

I tassisti picchiati refertati all’Ospedale Pellegrini. Il racconto di una delle vittime: “Preso a calci alla schiena, mentre in due mi tenevano fermo”

“Tu non sai chi sono io, io sono del Rione Amicizia, ti vengo a prendere a casa tua e ti sparo in testa”. Sono alcune delle minacce pronunciate contro i tassisti aggrediti dagli abusivi all’Aeroporto di Napoli la notte tra lunedì 18 e martedì 19 marzo scorsi. Due tassisti regolari sono stati assaliti da un gruppo di persone che stavano procacciando clienti abusivamente nella zona degli arrivi, attorno a mezzanotte. Picchiati violentemente con calci e pugni alla schiena, mentre gli abusivi li tenevano fermi. Decine di auto dei tassisti, dopo quella brutale aggressione, si sono radunate sotto la Questura di Napoli, attorno alle 3,00 di notte, dove poi sono state presentate le denunce. Tutta la scena potrebbe essere stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza dell’aeroporto.
I tassisti aggrediti portati al Vecchio Pellegrini
Due tassisti aggrediti, un 26enne e un 28enne, sono stati refertati all’Ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli, dove sono state riscontrate in entrambi i casi diverse contusioni al torace. I tassisti regolari, secondo la denuncia, attorno a mezzanotte, sull’orario di smonto del turno, avevano visto gli abusivi che cercavano di adescare i turisti all’esterno dell’Aeroporto. In alcuni casi, come viene ricostruito, gli irregolari procaccerebbero i clienti agli arrivi, portandoli poi nei parcheggi sottostanti l’aeroporto dove sosterebbero le vetture irregolari. Un modo, questo, per bypassare i controlli della Ztc con le telecamere che si trova sopra.
“Tassista picchiato a calci mentre in due lo tenevano fermo”
Martedì notte, i tassisti regolari si sarebbero avvicinati ai turisti per avvisarli della presenza degli abusivi che cercavano di adescarli. A quel punto sarebbe scoppiata la reazione, come riportato nelle denunce presentate in Questura. Prima insulti e minacce, poi le botte, con calci e pugni alla schiena. Uno degli aggressori avrebbe poi detto in dialetto napoletano: “Tu non sai chi sono io, io sono del Rione Amicizia, ti vengo a prendere a casa tua e ti sparo in testa”.
In un altro caso, un tassista regolare sopraggiunto per aiutare il primo aggredito, sarebbe stato assalito e bloccato da due persone che lo trattenevano per le braccia, mentre un terzo lo colpiva a calci sulla schiena. Solo grazie all’intervento degli altri tassisti regolari e di alcune persone che erano in zona, si sarebbe riusciti a scongiurare il peggio. Secondo i tassisti regolari sarebbero almeno una 20ina i tassisti abusivi che ogni giorno frequentano l’Aeroporto di Capodichino a Napoli, adescando ignari clienti e trasportandoli abusivamente sulle loro vetture, non autorizzate e quindi non sottoposte ai controlli di sicurezza previsti dalle normative.
I sindacati dei taxi annunciano manifestazione
I sindacati dei taxi Fast Confsal, Ugl Taxi, Uritaxi, Uti-Consortaxi, in una nota inviata al Prefetto di Napoli, alla società Gesac che gestisce l’Aeroporto e al Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, scrivono:
Più e più volte abbiamo sollevato il problema dell’ordine pubblico agli scali, in particolare l’aeroporto, le richieste d’incontro coi vertici di GESAC e Polizia per affrontare le difficoltà che si vivono nell’area, ma le nostre rimostranze sono sempre rimaste inascoltate o affrontate in modo sporadico senza un’azione continua volta a debellare definitivamente il fenomeno dell’abusivismo. Purtroppo, la mancanza di personale addetto al controllo aiuta alcuni personaggi presenti da anni nello scalo, i presupposti ad agire senza alcun timore nei confronti di operatori che vogliono solo tutelare il proprio lavoro.
Come organizzazioni di categoria non possiamo esimerci dal denunciare con forza i fatti accaduti della notte del 18 marzo 2024. Due colleghi sono stati aggrediti da un manipolo di abusivi che ha la propria roccaforte all’interno dell’area “ARRIVI” dell’aeroporto di Capodichino. Esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi e ci auguriamo che al più presto tornino alla guida del proprio taxi chiediamo un’ intervento deciso delle autorità che riporti legalità nello scalo che vive in particolari ore della giornata una sorta di assalto alla diligenza, non si può tollerare oltre una realtà simile.
E conclude:
Chiediamo un ennesimo incontro con gli attori coinvolti riservandoci di fronte all’ennesimo rifiuto al confronto di utilizzare tutte le forme di proteste consentite dalla legge iniziando dal non pagare la GESAC per un servizio che di fatto non viene erogato (controllo) ad una sospensione del servizio fin tanto che non siano ripristinati margini di sicurezza per gli operatori e per gli utenti affinché prevalgano le ragioni di chi è nel giusto.
In una nota, Ciro Langella, presidente del Consortaxi Napoli, afferma:
“Chiederemo di organizzare una manifestazione di protesta dei tassisti per dire no alla violenza contro la categoria. I tassisti pagano una convenzione con la Gesac che dovrebbe garantire la sicurezza. Queste azioni violente non sono ammissibili. Se Gesac non è in grado di garantire la sicurezza all’interno dello scalo, noi non pagheremo più. Siamo pronti anche ad azioni eclatanti, come lasciare lo stazionamento all’interno dell’Aeroporto. Non possiamo continuare a subite minacce verbali e fisiche dagli abusivi”.
Cronaca
Piano di Sorrento: 17enne ladro seriale beccato per furto scooter

Piano di Sorrento si conferma essere una delle zone più sicure della Campania, grazie all’efficienza e alla prontezza dei Carabinieri del radiomobile di Sorrento. È successo infatti che, intorno all’una di notte, in via Santa Margherita, due uomini sono stati sorpresi mentre tentavano di rubare uno scooter parcheggiato lungo la strada. La scena, sospetta, non ha lasciato scampo ai due: il tentativo di furto è stato evidente e hanno dovuto arrendersi alle forze dell’ordine.
Il tentativo di furto
Il tentativo di furto è avvenuto in un momento di scarsa affluenza di persone in via Santa Margherita, ma i Carabinieri del radiomobile di Sorrento erano comunque in servizio e hanno potuto intervenire prontamente. I due individui, intenti a manomettere il blocco di accensione dello scooter, sono stati colti in flagrante e non hanno avuto alcuna possibilità di scappare.
L’identità dei responsabili
Dalle indagini è emerso che uno dei due responsabili del tentativo di furto è un 17enne, già noto alle forze dell’ordine per precedenti reati. Questo particolare ha confermato che si tratta di un ladro seriale, abituato a commettere reati di questo tipo. L’identità dell’altro individuo coinvolto non è stata resa nota, ma è probabile che anche lui abbia avuto precedenti penali.
La risposta delle forze dell’ordine
I Carabinieri del radiomobile di Sorrento hanno agito con grande prontezza e professionalità, riuscendo a bloccare i due individui e a prevenire il furto dello scooter. Questo intervento è un esempio di come le forze dell’ordine possano essere efficaci nel prevenire e contrastare la criminalità, anche in zone che sono generalmente considerate sicure. La popolazione di Piano di Sorrento può quindi sentirsi rassicurata dalla presenza di una polizia attiva e vigile.
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Cronaca
Camorra: svolta nel caso di “Pirulino”, Totoriello Barile confessa

Napoli è stata teatro di un evento significativo nella lotta contro la criminalità organizzata. Dopo ventidue anni, la verità sull’omicidio di Salvatore Lausi, noto come Pirulino, è finalmente emersa. L’evento si è svolto nell’aula della Corte d’Assise d’Appello di Napoli, presieduta dal giudice Gentile, dove il boss Salvatore Barile, detto Totoriello, esponente di spicco del clan Mazzarella, ha ammesso la propria responsabilità nell’omicidio.
Il Clan Mazzarella e il Caso Lausi
Il caso Lausi è stato uno dei più discussi nella storia della criminalità organizzata a Napoli. L’omicidio di Salvatore Lausi, avvenuto il 6 ottobre 2002, ha rappresentato un punto di svolta nella lotta contro il clan Mazzarella. La confessione di Salvatore Barile, after ventidue anni, è un passo importante verso la giustizia e la verità.
La Confessione di Salvatore Barile
La confessione di Salvatore Barile è stata un evento inaspettato, ma allo stesso tempo, è stato un passo importante per la giustizia. Il boss ha ammesso la propria responsabilità nell’omicidio di Salvatore Lausi, fornendo finalmente una risposta alle domande che hanno accompaniedo il caso per anni. La confessione di Barile è un esempio di come la giustizia possa essere raggiunta, anche dopo molti anni.
Le Implicazioni della Confessione
La confessione di Salvatore Barile ha implicazioni importanti per la lotta contro la criminalità organizzata a Napoli. Il caso Lausi è stato uno dei più significativi nella storia della città, e la confessione di Barile rappresenta un passo importante verso la verità e la giustizia. La confessone di Barile potrebbe anche avere implicazioni per altri casi di omicidio e criminalità organizzata a Napoli, e potrebbe aiutare a smantellare il clan Mazzarella una volta per tutte.Fonte
Cronaca
Torre del Greco: 37enne ferito a colpi di pistola

Torre del Greco è stata teatro di un agguato violento nella serata di ieri, un evento che ha lasciato la comunità locale in stato di shock. La vicenda si è svolta in via Piscopia, dove un uomo di 37 anni è stato vittima di un attacco a colpi di pistola. Gli sparatori, in sella a uno scooter, hanno mirato alla gamba sinistra della vittima, lasciandola ferita.
Dettagli dell’Agguato
L’agguato è stato caratterizzato da una serie di eventi rapidi e coordinati, con gli aggressori che sono apparsi e scomparsi velocemente, lasciando dietro di sé una scia di terrore. Le autorità locali stanno conducendo un’indagine approfondita per identificare i responsabili e comprendere le motivazioni dell’attacco.
La Risposta delle Autorità
Le forze dell’ordine sono state immediate nel rispondere all’incidente, assicurando la scena del crimine e iniziando a raccogliere prove. La polizia sta lavorando a stretto contatto con la comunità locale per raccogliere informazioni e garantire che gli autori dell’agguato siano portati davanti alla giustizia.
Impatto sulla Comunità
L’agguato ha avuto un impatto significativo sulla comunità di Torre del Greco, con molti residenti esprimendo shock e preoccupazione per l’aumento della violenza nella zona. La speranza è che le autorità possano rapidamente identificare e arrestare i responsabili, riportando un senso di sicurezza tra la popolazione locale.
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