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Cronaca

Napoli veste di verde: la grande adozione di spazi pubblici

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Napoli veste di verde: la grande adozione di spazi pubblici

L’Associazione Premio Greencare si è impegnata nella cura e nella manutenzione triennale dei Giardini del Molosiglio, un’area verde pubblica di 21mila metri quadrati, costituendo così la più grande adozione da parte di un’associazione del terzo settore nella città di Napoli. I lavori, avviati lo scorso dicembre, hanno già portato diverse novità nei Giardini. Tra queste, il ripristino del roseto con la piantumazione di 45 esemplari di rose intorno al Monumento al Fante, l’installazione di segnaletica in italiano e inglese dedicata alla fauna ornitica in collaborazione con l’Associazione Studi Ornitologici dell’Italia Meridionale, e la disposizione di nidi e mangiatoie per favorire la vita degli uccelli in ambiente urbano.

È prevista anche la realizzazione di pannelli informativi, sempre in italiano e inglese, per valorizzare la componente verde dell’area, inclusa una delle ultime pinete sopravvissute in città, sulla quale l’associazione concentrerà gli sforzi con un intervento di endoterapia proposto al Comune di Napoli. Inoltre, si avvierà il processo per rimuovere le ceppaie di 16 alberi abbattuti per malattia, conformemente al Regolamento del Verde urbano.

La presidente di GreenCare, Benedetta de Falco, ha presentato oggi al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi il progetto triennale, con la presenza dell’assessore al Verde e alla Salute Vincenzo Santagada e della presidente della Prima Municipalità Giovanna Mazzone. Il sindaco ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato nel mantenimento degli spazi verdi urbani e ha annunciato l’approvazione imminente di un nuovo regolamento del verde.

De Falco ha evidenziato l’impegno dell’associazione nel riportare in vita i meravigliosi giardini del Molosiglio e ha espresso la gratitudine per la fiducia dell’amministrazione comunale. L’area cani è stata riqualificata e sono state stabilite regole per la convivenza pacifica tra gli animali. Altre novità includono l’uso di strumentazioni a batteria e senza carburante per le attività di manutenzione, fornite dall’azienda Batù Verde d’Autore.

Tra le altre iniziative, ci sono un concorso per gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, letture di favole green per i bambini, visite culturali e giornate di pulizia con i volontari del FAI Delegazione di Napoli. La giornata ha visto anche la cerimonia di consegna delle Medaglie delle Riconoscenza Civica 2024 a cittadini meritevoli, curatori del verde urbano, e altri soggetti, voluta da Premio GreenCare.

La visita guidata ai giardini ha permesso agli ospiti di apprezzare non solo la bellezza verde, ma anche le caratteristiche storico-artistiche dell’area. Tutte le attività sono sostenute da alcuni Soci Mecenati di GreenCare, tra cui Ferrarelle Società Benefit, Antony Morato, Idea Bellezza e un benefattore anonimo.

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Falsi Pomodorini del Piennolo, sequestrati 35 chili di prodotti illegali nel Napoletano

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Falsi Pomodorini del Piennolo, sequestrati 35 chili di prodotti illegali nel Napoletano

La scoperta a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli: i pomodori venivano venduti come Pomodorini del Piennolo, ma non lo erano.

Erano venduti come pomodorini del Piennolo ma in realtà non lo erano affatto: sono 35 i chili sequestrati dai carabinieri del Parco Nazionale del Vesuvio di San Sebastiano al Vesuvio, intervenuti assieme ai ai militari del Nucleo Carabinieri Parco di Ottaviano. Il sequestro è avvenuto a Sant’Anastasia, all’interno di una ditta che utilizzava la denominazione di origine protetta dei Pomodorini del Piennolo pur non essendo la titolare iscritta nel circuito dell’organismo di controllo agroqualità, né al consorzio di tutela del prodotto vesuviano.

Dopo accurati controlli, i carabinieri hanno trovato circa sei scatole di cartone per confezione e tutte con la dicitura di “Pomodorino del Piennolo” e con all’interno pomodorini freschi già confezionati, 400 etichette con la dicitura di “Pomodorino del Piennolo” ed altri grappoli di pomodorini freschi muniti di etichetta anche in questo caso: un totale di 35 chili di prodotti pronti ad essere venduti nonostante avessero false etichettature. Alla fine, è scattato il sequestro da parte dei militari dell’Arma. Per la titolare, una multa pari a 4mila euro.

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“Arcangelo mi sfidava a sparare”: Renato Caiafa resta in carcere, può condizionare gli amici

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“Arcangelo mi sfidava a sparare”: Renato Caiafa resta in carcere, può condizionare gli amici

Il gip non ha convalidato il fermo per Renato Caiafa ma ha disposto il carcere: la sua versione e quella degli amici vengono ritenute inverosimili, per il giudice l’arma era già in possesso dei giovani.

A sinistra Renato Caiafa, a destra Arcangelo Correra

La versione di Renato Caiafa sul ritrovamento dell’arma viene ritenuta totalmente inverosimile dagli inquirenti, secondo i quali anche gli amici hanno concordato una versione di comodo per non ammettere che quella pistola era già nelle disponibilità del gruppetto: è il ragionamento del gip che, pur non convalidando il fermo, ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del 19enne, in carcere per la detenzione e l’uso della pistola e indagato per la morte dell’amico, Arcangelo Correra, raggiunto da un proiettile in fronte nella notte del 9 novembre nel centro di Napoli, adiacente a via dei Tribunali.

Il ritrovamento della pistola

Renato Caiafa, prima agli inquirenti e agli investigatori e successivamente al gip, ha raccontato di non avere mai visto prima quella pistola. Di averla trovata in piazzetta Sedil Capuano, dove spesso stava con gli amici, e di averla impugnata credendo che si trattasse di una replica, di un giocattolo. Di averla maneggiata mentre Arcangelo, mostrando il petto, lo sfidava. E che si sarebbe accorto di avere tra le mani una pistola vera soltanto dopo il colpo, partito involontariamente, e dopo avere visto il sangue dell’amico.

Innanzitutto, rileva il giudice, quella pistola ha un grosso valore per i criminali, essendo un’arma con matricola abrasa, quindi non rintracciabile, e dotata di un caricatore esteso che può contenere 26 cartucce; di…

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Rompono la serranda del supermercato e fuggono con 25mila euro di bottino: caccia alla banda

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Rompono la serranda del supermercato e fuggono con 25mila euro di bottino: caccia alla banda

Furto in un supermercato, banditi portano via una cassaforte con 25mila euro all’interno a Sperone, in provincia di Avellino. Nella notte un colpo simile anche a Montoro.

I carabinieri sul luogo del furto, davanti al supermercato

Un bottino di quasi 25mila euro quello di un colpo in un supermercato di Sperone, in provincia di Avellino: ed ora è caccia alla banda di sei persone che nella notte hanno colpito in via Carlo Marx, scappando a bordo di un’Audi A3, dopo aver forzato la serranda metallica ed aver portato via la cassaforte all’interno del supermercato. Il bottino è di circa 25mila euro: i carabinieri, allertati da una chiamata al 112, hanno eseguito i rilievi del caso, riscontrando che a compiere il furto sarebbero state sei persone, con volto travisato e guanti, giunti a bordo della stesa Audi A3 con la quale poi dopo il colpo si sono allontanati. Le indagini sono in corso da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Baiano e della Stazione di Avella anche attraverso l’ausilio delle immagini del sistema di videosorveglianza del supermercato.

Nella stessa notte, a Montoro, in via Municipio c’è stato un altro colpo simile, al momento senza collegamenti diretti con quanto accaduto a Sperone, distante diversi chilometri: in questo caso, sarebbero stati cinque i soggetti, anche loro con viso coperto e guanti, giunti a bordo di un’autovettura BMW, che anche in questo caso hanno prima tagliato la serranda e poi rotto la porta scorrevole in vetro, riuscendo ad entrare nell’esercizio commerciale ed asportando la cassa automatica. Qui il danno è ancora in corso di quantificazione: le indagini sono state affidate…

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