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Cronaca Giudiziaria

Napoli: pilota drone guadagnava 10mila al giorno. I nomi dei 39 indagati.

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Napoli: pilota drone guadagnava 10mila al giorno. I nomi dei 39 indagati.

Sono 39 gli indagati nell’inchiesta sul traffico di droga e cellulari e apparecchiature connesse, introdotti nelle carceri italiane attraverso i droni, di cui solo 21 sono finiti in carcere. Il sistema è stato ideato dai detenuti dei clan della camorra di Napoli sotto il controllo della famigerata “Alleanza di Secondigliano”.

L’ordinanza cautelare firmata dal gip Luca Della Ragione contiene dettagli sul funzionamento dell’organizzazione, i percorsi, i partecipanti, i ruoli, le tariffe, i committenti, i clienti finali e coloro che collaboravano per far arrivare le sostanze illegali nelle carceri italiane.

Due figure fondamentali del sistema erano il pilota di droni Vincenzo Scagnamiglio e Antonio Castiello, titolare della società “B2B Consulting” con sede in provincia di Avellino, che si occupava di apportare le modifiche necessarie ai droni per consentire il trasporto di pesi e superare le barriere antidrone.

I boss del circuito Alta Sicurezza 3 erano particolarmente coinvolti nelle “consegne” ai detenuti, con Vincenzo Scognamiglio al centro dell’organizzazione. Due collaboratori di giustizia hanno contribuito a raccontare come è stato creato il sistema droni e hanno fornito dettagli sulle attività illecite.

Un elenco degli indagati comprende nomi come Giovanni Baratto, Nicolas Brunetti e altri coinvolti nel traffico di droga e di cellulari nelle carceri attraverso l’uso dei droni. Alcuni di loro sono già in carcere, mentre altri sono ancora da rintracciare.
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