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Cronaca

L’Iran rifiuta salma di “peccatrice” non vuole farla rientrare

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L’Iran rifiuta salma di “peccatrice” non vuole farla rientrare

Ahmad Bahramzadeh, un 28enne iraniano e amico di Vida Shahvalad, una studentessa iraniana di 21 anni deceduta a Napoli insieme al suo fidanzato Vincenzo Nocerino, ha lanciato un appello commosso per difendere l’onore di Vida e restituire dignità alla sua memoria. Il 17 marzo, un servizio televisivo iraniano ha offeso la memoria di Vida descrivendola come una donna dai “facili costumi”, causando ulteriore sofferenza alla famiglia della vittima.

I genitori di Vida, non riescono ancora ad ottenere il trasferimento della salma in patria a causa dell’ostacolo imposto dalla Polizia morale iraniana. In risposta a queste diffamazioni, Ahmad, insieme ad Alfredo, padre di Vincenzo, e al deputato Francesco Emilio Borrelli, chiedono di fermare la diffusione di notizie false e di rendere giustizia alla memoria di Vida, una giovane donna con un futuro promettente e rispettata da tutti.

Ahmad, con il sostegno di Alfredo, ha lanciato un appello tramite Radio Marte per sensibilizzare sul caso di Vida. Ha espresso il suo profondo dolore e ha sottolineato l’ingiustizia dell’esser stata denigrata dalla stampa iraniana. Inoltre, le rappresentazioni false della morte di Vida sono state contestate dalla famiglia e dagli amici.

Vida era arrivata in Italia per perseguire i suoi sogni di studio e il suo tragico decesso è stato complicato da accuse inesatte che ledono la sua dignità. L’appello rivolto alle autorità iraniane è stato supportato da Borrelli e Simioli, che si sono impegnati a sostenere la verità nei fatti riguardanti la morte di Vida e a smascherare le false informazioni diffuse. La famiglia di Vida chiede solo di poter fare il lutto e onorare la memoria della figlia.

L’hashtag #DifendiamoVida #RispettoPerVida #VeritàPerVida è stato condiviso per sostenere la campagna per difendere l’onore e la memoria di Vida. La verità sui fatti accaduti è fondamentale per evitare che la memoria di Vida sia macchiata da notizie dannose e non verificate.

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