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Cronaca

Espulso per esultanza a gol Raspadori: ristorante chiude le porte

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Espulso per esultanza a gol Raspadori: ristorante chiude le porte

Marco D’Amore, attore e regista di Napoli attualmente al cinema con il film “Caracas”, ha raccontato la sua esperienza durante la partita tra Napoli e Juventus. Durante un’intervista a TvPlay, ha raccontato di essere stato espulso da un ristorante dopo il gol decisivo di Raspadori. D’Amore e il suo gruppo erano a Ancona e Jesi per salutare il pubblico in sala e successivamente si erano recati in un locale. Tuttavia, l’entusiasmo scatenato dal gol di Raspadori ha portato alla loro espulsione. L’attore ha ammesso di vergognarsi di sé stesso e ha raccontato come una signora li abbia additati per essere allontanati dal ristorante.

Questa non è stata una situazione nuova per D’Amore. L’attore ha riportato un episodio simile accaduto in passato durante un viaggio in Germania e un’importante partita del Napoli. Durante quella partita, con una reazione esuberante dopo i gol, D’Amore ha causato tanta confusione da essere scacciato dal ristoratore.

Durante un’intervista a TvPlay, D’Amore ha reso pubblico questo episodio legato alla partita Napoli-Juventus e ha confessato di provare vergogna per la sua reazione. L’attore ha raccontato di come sia stato allontanato da un ristorante dopo il gol vittoria di Raspadori contro la Juventus.

Inoltre, sul profilo TikTok di TvPlay è stata condivisa una clip dell’intervista in cui D’Amore racconta l’aneddoto legato alla partita Napoli-Juventus. Nella clip si evidenzia la reazione dell’attore e le conseguenze che ha dovuto affrontare dopo il gol di Raspadori.

Infine, sul sito è presente una sezione dedicata ai social media, con i link per seguire Cronache della Campania tramite WhatsApp e Telegram.

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Prima la lite, poi l’inseguimento in auto e l’accoltellamento: fermato 20enne nel Casertano

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Prima la lite, poi l’inseguimento in auto e l’accoltellamento: fermato 20enne nel Casertano

Prima la lite, poi le coltellate dopo un inseguimento nel Casertano: fermato il presunto responsabile, la lite per futili motivi.

Immagine di repertorio

Una lite per futili motivi sfociata in accoltellamento: ancora violenza tra giovani, stavolta nel Casertano. Un ventenne è finito così in carcere a Santa Maria Capua Vetere, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dovrà rispondere di tentato omicidio aggravato da futili motivi, porto illegale di arma bianca e violenza privata. Il giovane ferito se la caverà con ferite all’avambraccio destro.

Tutto è iniziato la sera del 15 novembre scorso, quando si era avuta una violenta lite in via Verga a Casal di Principe, forse scaturita per ragioni sentimentali, tra i due giovani. Uno dei due, resosi conto del pericolo, avrebbe tentato di fuggire a bordo della propria automobile, venendo inseguito dall’aggressore che, una volta raggiunto, lo avrebbe ferito all’avambraccio destro con un coltello a serramanico, minacciandolo anche di nuove aggressioni, stavolta con armi da fuoco, prima di scappare dal posto. La vittima era rimasta ferita all’avambraccio nel tentativo di difendersi dalle coltellate all’addome che l’aggressore tentava di infliggergli nelle fasi concitate dell’aggressione.

Una volta scappato via l’autore delle coltellate, la vittima è stata portata all’ospedale Pineta Grande di Castel Volturno, dove è stato dimesso successivamente alle cure ricevute. Le indagini della Procura della Repubblica di Napoli Nord, intanto, ha emesso questa mattina un fermo nei confronti dell’uomo, originario di San Cipriano d’Aversa, accusato di vari reati tra cui tentato omicidio aggravato da…

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Lo sfogo di Saviano: “Processo contro Bidognetti in corso da 16 anni, è una messa in scena, ritiro la querela”

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Lo sfogo di Saviano: “Processo contro Bidognetti in corso da 16 anni, è una messa in scena, ritiro la querela”

Dopo l’ennesimo rinvio dell’udienza di Appello per le minacce ricevute dal boss Francesco Bidognetti, lo scrittore Roberto Saviano si è lasciato andare a uno sfogo.

Era il 2008 quando, in un’aula della Corte d’Appello di Napoli, nell’ambito del processo Spartacus contro il clan dei Casalesi, il boss Francesco Bidognetti e l’avvocato Michele Santonastaso minacciarono platealmente lo scrittore Roberto Saviano e la giornalista Rosaria Capacchione. Per le minacce, in primo grado, Bidognetti venne condannato a un anno e sei mesi, mentre Santonastaso a un anno e due mesi. Dopo 16 anni, però, è ancora in corso il processo d’Appello e, proprio oggi, l’udienza è stata rinviata: si tratta del quarto rinvio dell’udienza dall’inizio del processo di secondo grado, la cui sentenza dovrebbe essere pronunciata il prossimo 27 gennaio.

Alla luce dell’ennesimo rinvio, però, Roberto Saviano si è lasciato andare a un duro sfogo: “Sto valutando di rimettere la querela nei confronti di Bidognetti, mi sembra a volte di stare in una messa in scena. Questo processo dura da 16 anni, per quattro volte in appello è stato rinviato perché non si trovava il modo di notificare l’atto a Santonastaso, uno dei due imputati, avvocato di Bidognetti e condannato in primo grado per minacce mafiose” ha detto lo scrittore.

“Oggi, poco prima dell’inizio dell’udienza – ha aggiunto Saviano – è arrivato dal nuovo difensore di Santonastaso un certificato medico secondo il quale ha avuto coliche renali, quindi ancora una volta rinviato. I processi antimafia in Italia subiscono lungaggini infinite perché vivono di strategie ben precise, io persevero anche se penso di…

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Insegnante picchiata da 30 genitori a Castellammare, le mamme: “Abbiamo visto le chat”. Oggi scuola semi-deserta

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Insegnante picchiata da 30 genitori a Castellammare, le mamme: “Abbiamo visto le chat”. Oggi scuola semi-deserta

Ci sarebbero delle chat, dei messaggi vocali compromettenti, che proverebbero le molestie sessuali della prof nei confronti dei bambini. Niente, però, è arrivato tra le mani degli inquirenti: per ora si tratta soltanto di una voce, già circolata nei giorni scorsi, che questa mattina è stata rilanciata da alcune mamme davanti alla scuola Salvati, plesso dell’istituto comprensivo Panzini a Scanzano, frazione di Castellammare di Stabia (Napoli), teatro, giovedì scorso, di una aggressione ai danni di una insegnante di sostegno: in trenta hanno fatto irruzione nell’istituto e hanno cercato di linciarla, la donna è stata ricoverata per trauma cranico.

Striscioni davanti alla scuola e carabinieri in presidio

Questa mattina il plesso ha riaperto, ma sorvegliato: all’orario di ingresso, davanti alla scuola di via Monaciello, c’era una pattuglia dei carabinieri. Una precauzione per tenere la situazione sotto controllo visto che l’aria è ancora estremamente tesa. La prof aggredita, naturalmente, non era presente.

Pochi i bambini che sono andati a scuola: secondo le mamme molti avrebbero saputo del caos dalla televisione e si sarebbero spaventati. A distanza di alcuni giorni, le mamme hanno tenuto a ribadire le loro ragioni: hanno sostenuto di avere sentito gli audio e visto le chat che, a loro detta, confermerebbero le molestie ad alcuni ragazzi.

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Questa mattina davanti all’ingresso c’erano degli striscioni: “Si ai docenti, no alla direzione” e “tutela per i nostri figli, solidarietà alle mamme”.  La docente responsabile del plesso di Scanzano, Teresa Esposito, si è rivolta alle mamme che erano davanti…

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