Cronaca
Denunciata per praticare chirurgia estetica senza essere medico

Iniettava botox, filler alle labbra ed effettuava infiltrazioni di acido ialuronico sul viso: denunciata falsa dottoressa in provincia di Avellino.

Immagine di repertorio
Iniettava botulino e filler alle proprie clienti, effettuava operazioni estetiche, prescriveva ricette e medicinali ai propri pazienti: ma non era un medico. Dopo mesi di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento e svolte dai militari della Guardia di Finanza di Ariano Irpino, per lei è scattata la denuncia: la donna, residente nella provincia di Avellino, dovrà ora rispondere dei reati di esercizio abusivo della professione medica, truffa, formazione di atti falsi e false informazioni su qualità personali.
Tutto è iniziato nel novembre 2021, quando durante alcuni controlli ispettivi le forze dell’ordine scoprirono che la donna lavorava all’interno di numerosi centri estetici campani, effettuando iniezioni sottocutanee di botulino e di filler, prescrivendo ricette e medicinali senza alcun titolo. Dalle indagini è emerso che la donna pubblicizzava la sua attività sui social network, creando una rete di propri clienti. Tra i suoi interventi, oltre a filler alle labbra, iniettava anche botox ed effettuava infiltrazioni di acido ialuronico su varie parti del viso, arrivando a guadagnare oltre 5mila euro.
Inoltre, la donna esibiva una Laurea Breve per Docenti di Medicina Estetica conseguita all’Università di Fisciano che però è risultata fasulla: non esiste infatti neppure la facoltà indicata nella pergamena. In più, gli inquirenti hanno trovato anche un altro titolo di studio, anch’esso falso, con attestazione dell’Università di Roma Tor Vergata. Titoli e pergamene che venivano esibite sia presso lo studio estetico di casa sua, sia presso lo studio che aveva in Ariano Irpino. Inoltre, interrogata dagli inquirenti, la donna si era anche presentata come dottoressa che lavorava presso il centro vaccinale di Flumeri, in provincia di Avellino: circostanza che, a sua volta, si è rivelata falsa.
Cronaca
Caso Pagliarulo, autopsia: Cristina poteva salvarsi

La tragedia di Cristina Pagliarulo: una morte evitabile?
La città di Salerno è ancora sotto shock dopo la morte di Cristina Pagliarulo, una 41enne che ha perso la vita lo scorso marzo all’ospedale “Ruggi d’Aragona” dopo una lunga e sofferta agonia di quaranta ore. La relazione tecnica dell’autopsia sul corpo di Cristina ha rivelato una verità sconcertante: la sua morte si sarebbe potuta evitare. La Procura di Salerno ha già avviato un’indagine e sette medici sono stati coinvolti nella vicenda.
L’autopsia e la relazione tecnica
L’autopsia condotta sui resti di Cristina Pagliarulo ha fornito informazioni cruciali per comprendere le cause della sua morte. La relazione tecnica redatta dai periti incaricati dalla Procura ha concluso che la morte della 41enne si sarebbe potuta evitare se fossero stati adottati alcuni accorgimenti fondamentali durante il suo ricovero in ospedale.
L’indagine della Procura
La Procura di Salerno ha avviato un’indagine approfondita sulla morte di Cristina Pagliarulo, coinvolgendo sette medici che hanno partecipato alle cure della paziente durante il suo soggiorno in ospedale. L’obiettivo dell’indagine è quello di accertare se ci sono state negligenze o errori medici che abbiano contribuito alla sua morte.
Reazioni e risposte
La notizia della morte evitabile di Cristina Pagliarulo ha scosso la comunità di Salerno, suscitando forti reazioni e domande sull’operato dell’ospedale “Ruggi d’Aragona” e dei medici coinvolti. La vicenda solleva questioni importanti sulla sicurezza e sulla qualità delle cure sanitarie, richiamando l’attenzione sull’importanza di un’assistenza sanitaria di alta qualità e sui diritti dei pazienti.
Cronaca
Nino D’Angelo non invitato alla festa per Pino Daniele

Napoli è stata teatro di un evento che ha lasciato perplessi molti appassionati di musica napoletana. Un’amicizia storica e un legame che ha segnato la musica della città è stato messo in discussione da un fatto inaspettato. Nino D’Angelo, durante una delle sue due serate napoletane, ha rivelato un retroscena che ha lasciato tutti a bocca aperta.
La Storia di un’Amicizia
L’amicizia tra Nino D’Angelo e Pino Daniele è stata una delle più significative e durature della musica napoletana. I due artisti hanno condiviso momenti indimenticabili e hanno collaborato in numerosi progetti musicali. La loro amicizia è stata un esempio di come la musica possa unire le persone e creare legami indelebili.
Il Grande Concerto-Tributo
Il grande concerto-tributo dedicato a Pino Daniele è stato un evento importante per la musica napoletana. Molti artisti hanno partecipato per rendere omaggio al grande musicista scomparso. Tuttavia, l’assenza di Nino D’Angelo tra gli invitati ha sollevato molte domande. Come è possibile che un amico così caro e un artista così importante per la musica napoletana non sia stato invitato a prendere parte a questo evento?
L’Amarezza di Nino D’Angelo
Nino D’Angelo ha espresso la sua amarezza e delusione per non essere stato invitato al concerto-tributo. La sua reazione è stata comprensibile, considerando l’importanza dell’amicizia che legava lui e Pino Daniele. La sua assenza ha sollevato molte domande e ha lasciato perplessi molti fan della musica napoletana. Si spera che questo fatto non abbia conseguenze negative sulla musica napoletana e che l’amicizia tra Nino D’Angelo e Pino Daniele possa essere ricordata per il suo valore e la sua importanza.Fonte
Cronaca
Litigio a San Cipriano d’Aversa: 2 giovani denunciati

Un incidente grave è avvenuto nella notte del 9 settembre a San Cipriano d’Aversa, nel cuore dell’Agro aversano. Due giovani, di 22 e 30 anni, hanno avuto un litigio con un commerciante locale, che purtroppo si è trasformato in una escalation di violenza. I due uomini hanno esploso almeno cinque colpi di pistola contro la serranda di un esercizio commerciale, mettendo a rischio l’incolumità dei presenti.
Cause dell’incidente
Il litigio è scoppiato per futili motivi, secondo le indagini condotte dai carabinieri. I due giovani, identificati e denunciati, hanno agito in modo impulsivo e senza considerare le conseguenze delle loro azioni. La serranda dell’esercizio commerciale è stata colpita da almeno cinque colpi di pistola, fortunatamente senza causare feriti gravi.
Intervento dei carabinieri
I carabinieri sono stati allertati prontamente e sono intervenuti tempestivamente per sedare la situazione. Hanno identificato i due responsabili e li hanno denunciati per il loro gesto. L’incidente ha sollevato preoccupazioni per la sicurezza pubblica nella zona e ha messo in luce la necessità di un maggior controllo e prevenzione della violenza.
Conseguenze e riflessioni
L’incidente di San Cipriano d’Aversa è un tragico esempio di come un litigio possa degenerare in violenza. È fondamentale che le autorità locali e la comunità prendano misure per prevenire simili episodi in futuro. La denuncia dei due giovani è un passo importante verso la giustizia e la ricostruzione della sicurezza nella zona. È cruciale che la comunità si unisca per condannare la violenza e promuovere la pace e il rispetto reciproco.Fonte