Cronaca
Arzano: stop all’ sfratto di mamma e nipote del boss Monfregolo
Arzano. Clan della 167: niente sfratto per mamma e nipote del boss Monfregolo. Luisa Grassini e Daniela Monfregolo restano ancora abusivi negli appartamenti dell’ACER.
Nonostante le decine di arresti e i pentimenti eccellenti subiti negli anni, il clan Amato-Pagano sarebbe ancora l’indiscusso dominus degli affari criminali nella periferia nord di Napoli.
Dopo il blitz dei carabinieri dei giorni scorsi che hanno messo alla porta la moglie di Giuseppe Monfregolo, resta immutata la situazione per la mamma di quest’ultimo, Luisa Grassini agli arresti domiciliari in quanti finita nel blitz dei carabinieri di Castello di Cisterna del 25 aprile del 2022, e della nipote dello stesso, Daniela Monfergolo.
Una situazione imbarazzante che però chiamerebbe in causa direttamente il comune di Arzano, visto che le procedure di sfratto avviate dall’ente, non sarebbero ancora state rese esecutive. Una vicenda che sarebbe già finita all’attenzione del Procuratore Gratteri, visto che proprio il clan della 167 avrebbe interferito negli anni anche a condizionare il voto elettorale.
Proprio la Grassini, madre dei Monfregolo, oltre ad essere definite nelle ordinanze di arresto promotore e sodale di primo piano dell’associazione criminale, si rese protagonista qualche anno fa, nonostante ai domiciliari, di un singolare video sul social TikTok canticchiando il motivo “O vuò capì ca nu si nisciun” dai riferimenti criptici.
E’ agli arresti domiciliari da due anni: il suo video “criptico” su Tik Tok
Da quasi due anni agli arresti in casa dopo essere incappata nel maxi blitz dei carabinieri di Castello che decapitò il clan della 167 e l’intera famiglia Monfregolo con 29 arresti, tra cui Grassini. Daniela Monfregolo, invece, è la moglie di Raffaele Piscopo detenuto unitamente a Mariano Monfregolo per le minacce al comandante dei vigili Biagio Chiariello e le stese con il lancio di bombe contro il giornalista Domenico Rubio.
Di quanto sia ancora influente il clan Monfregolo ad Arzano, emerge da alcune intercettazioni del 24 maggio del 2019 quando all’interno dell’abitazione dei Monfregolo, il reggente Mariano, ribadisce alla sorella Anna Monfregolo e alla madre Luisa Grassini quanto già detto alla cognata.
Conferma, in particolare, il sospetto che i Cristiano, attraverso Vincenzo Mormile, vogliano metterlo in cattiva luce per assumere il controllo del territorio. Mariano Monfregolo ribadisce però che la reale leadership, al contrario di quanto pensino i Cristiano, è ancora degli Amato-Pagano e che anche il clan di Arzano è sotto il controllo di Renato Napoleone, Francesco Paolo Russo e Angelo Antonio Gambino (attualmente libero).
Vincenzo Angrisani
(nella foto un controllo dei carabinieri nella 167 di Arzano e nel riquadro Luisa Grassini)
Fonte
Cronaca
Corsa in autostrada e sorpassi pericolosi, la polizia li ferma: trasportavano droga
Due giovani di 21 e 28 anni sono stati arrestati sull’A30, all’altezza dello svincolo di Nola: avevano droga e soldi, in casa di uno trovate anche munizioni.
Stavano percorrendo l’autostrada ad alta velocità, sorpassando diverse automobili sulla destra. Di certo non un modo per passare inosservato, quello dei due giovani della provincia di Caserta che, proprio per queste manovre, sono stati fermati dalla Polizia Stradale. E, controllati, sono stati trovati in possesso di centinaia di pasticche di ecstasy e altro stupefacente, oltre che di denaro in contante: per entrambi sono scattate le manette, con destinazione carcere in attesa dell’udienza di convalida.
I due, un 21enne e un 28enne, entrambi con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e per possesso di armi, sono stati notati venerdì pomeriggio, 15 novembre, dagli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Caserta Nord lungo l’autostrada A30, all’altezza dello svincolo di Nola. I poliziotti, insospettiti dalla velocità e dalle manovre pericolose tra gli altri automobilisti, ipotizzando che stessero nascondendo qualcosa hanno imposto l’alt per procedere con un controllo.
Nel corso dell’ispezione dell’autovettura sono stati trovati 1.960 euro in contanti, diverse dosi tra cocaina e crack e centinaia di pasticche di ecstasy e MDMA. Gli agenti sono quindi passati alle perquisizioni domiciliari ed è saltato fuori altro: 4 dosi cocaina e materiale per il confezionamento. Il 21enne aveva, inoltre, quattro cartucce calibro 12, motivo per cui è stato denunciato per detenzione illegale di munizionamento. I due arrestati, su disposizione del pm di turno della Procura di…
Cronaca
Incidente mortale a Nola, 36enne si schianta con l’auto all’ingresso della zona Asi
Un 36enne è morto a seguito di un incidente stradale ieri sera, 16 novembre, in via Ponte di Nola; l’uomo è deceduto in ospedale.
Immagine di repertorio
Un uomo di 36 anni è deceduto nella tarda serata di ieri, 16 novembre, in un incidente stradale a Nola, in provincia di Napoli: si è schiantato contro il guardrail lungo via Ponte di Nola, località Boscofangone, all’altezza dell’ingresso della zona Asi. Inutili i soccorsi: la vittima è stata trasportata d’urgenza in ospedale ma è morta poco dopo. La cause dell’incidente sono per il momento al vaglio.
Sul posto, intorno alle 22.30, sono intervenuti i carabinieri per i rilievi del caso e l’avvio delle indagini. Il 36enne si trovava da solo all’interno della sua automobile, una Ford Focus Station Wagon, avrebbe perso il controllo dell’automobile. La dinamica è in fase di ricostruzione ma, stando ai primi elementi su cui stanno lavorando gli investigatori, nell’incidente non sarebbero coinvolti altri veicoli.
Il 36enne, soccorso dal 118, è stato trasferito al Pronto Soccorso dell’ospedale “Santa Maria della Pietà” di Nola, ma è deceduto poco dopo nonostante gli sforzi dei sanitari. La Focus è stata sequestrata per ulteriori accertamenti. La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria, che dovrà decidere se procedere con l’autopsia prima di concedere il via libera per i funerali.
Cronaca
Esplode la stufa nella casa a Piscinola, anziani salvati dalla Municipale
Un novantunenne una donna di 76 sono stati tratti in salvo dalla Polizia Locale a Piscinola; l’appartamento dell’uomo era andato a fuoco per una bombola di gas difettosa.
L’incendio nell’appartamento di Piscinola, a Napoli
Gli agenti della Polizia Municipale sono riusciti a tirarli fuori dall’appartamento soltanto una manciata di minuti prima: sono illesi, ma hanno rischiato molto, i due anziani di Piscinola, periferia Nord di Napoli, residenti in un appartamento di via del Plebiscito che è stato devastato da un incendio nella giornata di ieri, 16 novembre.
Le fiamme, stando a quanto ricostruito, sarebbero state sprigionate da una stufa a gas, probabilmente difettosa. Ad avvertire gli agenti è stato un cittadino che, passando nei pressi dell’edificio, aveva notato le lingue di fuoco che uscivano dall’appartamento all’ultimo piano. I vigili del Reparto Scampia si sono rapidamente diretti sul posto, dove hanno appreso che all’interno c’erano ancora delle persone rimaste imprigionate. Nonostante le fiamme si fossero ormai estese, sono riusciti a farsi largo all’interno dell’abitazione e hanno tratto in salvo il proprietario di casa, un uomo di 91 anni, e una donna di anni che vive al piano sottostante, entrambi in preda al panico; i due sono stati portati all’esterno una manciata di minuti prima che la stufa a gas esplodesse.
L’incendio è stato domato dalla squadra 8/B Scampia dei Vigili del Fuoco, arrivata in via del Plebiscito poco dopo. Nel corso del sopralluogo i pompieri hanno rinvenuto, all’interno dell’appartamento, una bombola di gas esplosa, che avrebbe causato prima l’incendio e successivamente lo scoppio.
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