Cronaca
Indagine sull’omicidio di Alexandro Esposito nel carcere di Poggioreale: la verità nascosta emerge
L’inchiesta della magistratura è stata avviata su una morte avvolta da mistero e sospetti che ha segnato l’inizio del nuovo anno nell’emergenza carceraria a Napoli. Si tratta del decesso di un giovane detenuto a Poggioreale, Alexandro Esposito, 33 anni, originario di Miano e residente a San Giorgio a Cremano, che era in attesa di giudizio con detenzione preventiva.
Il corpo senza vita di Alexandro Esposito è stato trovato nella sua cella la vigilia dell’Epifania nel Padiglione Napoli. Nonostante i tentativi di rianimazione, il medico intervenuto ha dovuto constatare il decesso e inviare gli atti in Procura. Sorgono domande e dubbi sulla morte di Alexandro. Il medico ha trovato il paziente in rigor mortis e suggerisce che la morte sia avvenuta diverse ore prima.
Ulteriori accertamenti scientifici hanno rilevato segni di un forte ematoma sul corpo. Le indagini mirano a chiarire le circostanze della morte e l’autopsia prevista per lunedì potrebbe confermare i sospetti di un possibile omicidio.
La famiglia di Alexandro Esposito, la Procura di Napoli e il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Campania stanno cercando di ottenere chiarimenti sulla morte del detenuto.
Il Garante per i detenuti spiega che le carceri italiane e campane sono piene di detenuti tossicodipendenti e malati psichici denunciati dai familiari. Insiste sull’importanza dell’amore, della condivisione e delle politiche attive di inclusione sociale.
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