Cronaca
Denunciare il ritorno del cavallo dopo il furto dell’auto è vitale: una storia che lo conferma
Il “cavallo di ritorno” è una estorsione, punto. Ti rubano l’automobile o lo scooter e per ridartelo vogliono dei soldi in cambio, non c’è altro modo per definire la pratica. Eppure sono tantissime le persone che preferiscono sborsare i quattrini e riprendersi il maltolto. «Sempre meglio di comprare un’auto nuova» dicono. E quasi nessuno a Napoli ha l’assicurazione che rimborsa parzialmente dal furto: le polizze sono altissime già solo per la Rc, quella per i sinistri stradali, figuriamoci l’assicurazione furto e incendio.
È giusto ma è anche vantaggioso denunciare il tentativo di estorsione: spesso il mariuolo insieme ai suoi compari (sono quelli che propongono di fare la “telefonata ad un amico” per capire se si può recuperare l’auto) sono arrestati e l’auto ritorna al proprietario. Ma quasi nessuno opta per questa strada.
Qualche giorno fa a Santa Maria la Carità, provincia di Napoli, la dimostrazione pratica di quanto sia vantaggioso denunciare. Lo ha fatto un carabiniere cui era stata sottratta la vettura privata. Ovviamente il militare non ci ha pensato minimamente di sottostare al ricatto e pagare ai criminali. Ovviamente il ‘mediatore’ – che chiedeva 1000 euro per la restituzione del mezzo – non sapeva che il proprietario della vettura era un maresciallo dei carabinieri in vacanza. Il militare è stato al gioco ma appena riagganciato si è rivolto ai colleghi della compagnia di Castellammare di Stabia.
È partita così la trappola predisposta dai carabinieri della stazione di Sant’Antonio Abate e da quelli della sezione operativa e radiomobile: il denaro è fotocopiato e piazzato in una busta chiusa. Decine di carabinieri si posizionano discretamente attorno al luogo dell’incontro, mentre la vittima del furto è l’unica persona ad incontrare gli estorsori. Nel momento dello scambio di denaro, scattano il piano e le manette. Arrestato per estorsione A. V., 20enne di Scafati già noto alle forze dell’ordine, mentre è stato denunciato per lo stesso reato il coetaneo che lo aveva accompagnato. Il ventenne è stato quindi portato in carcere, in attesa di giudizio.
Julian Assange, fondatore di WiliLeaks, cittadino onorario di Procida
Sebbene denunciare l’estorsione possa sembrare rischioso, può portare ad arresti e alla restituzione del veicolo. Dal caso di un carabiniere a Napoli che ha denunciato una tentata estorsione emerge la validità di questa scelta. Un mediatore che tentava di riscuotere 1000 euro per restituire un’auto rubata ha finito per essere arrestato grazie alla soffiata del carabiniere. Allo scambio di denaro, i carabinieri hanno bloccato gli estorsori e condotto il responsabile, noto alle forze dell’ordine, in carcere. Questo dimostra come denunciare sia spesso l’opzione migliore in situazioni del genere.
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Cronaca
Carabinieri nel centro commerciale, sospese le licenze di 8 negozi per lavoratori in nero
Lavoratori in nero, sospese le licenze per otto negozi all’interno di un Centro Commerciale napoletano. La scoperta dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro.
Immagine di repertorio
Lavoratori in nero all’interno di alcuni negozi di un noto centro commerciale prossimo all’apertura in provincia di Napoli. La scoperta è stata fatta dai Carabinieri del Gruppo Tutela e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, guidati dal Direttore della Direzione Interregionale del Lavoro del Sud Italia Giuseppe Patania, e dal Direttore dell’ispettorato d’Area Metropolitana di Napoli, Giuseppe Cantisano. Otto i negozi all’interno del centro commerciale che si sono visti sospendere la licenza dopo la scoperta dei lavoratori in nero all’interno dei rispettivi negozi. I controlli hanno riguardato 167 aziende e 530 posizioni lavorative complessive.
Alla fine sono state sospese otto attività imprenditoriali per lavoro nero, con 87 prescrizioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro per quanto riguarda 32 ditte. In totale sono state irrogate sanzioni per 58.500 euro, più altre 84mila euro per violazioni in materia di salute e sicurezza. “Si tratta di una importante operazione di controllo e soprattutto di prevenzione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in vista dell’apertura di un centro commerciale, annunciato come il più grande del Sud Italia”, ha spiegato il direttore della Direzione Interregionale del Lavoro Sud, Giuseppe Patania. Dello stesso parere anche Giuseppe Cantisano, direttore dell’ispettorato d’Area Metropolitana di Napoli, che ha aggiunto: “Si è trattato di un’iniziativa incisiva che dà il segnale della forte…
Cronaca
Infermiere e vigilante picchiati a Villa Betania. il direttore dell’ospedale: “Siamo in guerra”
Ennesima aggressione ai sanitari: un infermiere e una guardia giurata sono stati picchiati a Villa Betania; sono stati dimessi con venti giorni di prognosi.
“Siamo in uno stato di guerra, ora basta”: così Vincenzo Bottino, direttore generale di Villa Betania di Ponticelli, Napoli Est, dopo l’ennesima aggressione avvenuta in una struttura sanitaria. Teatro, questa volta, proprio l’ospedale evangelico: un uomo, in attesa di essere visitato, ha ferito un infermiere la guarda giurata che era intervenuta per difenderlo, causando a entrambi lesioni giudicate guaribili in venti giorni. Si tratta della quindicesima aggressione avvenuta nello stesso ospedale dall’inizio dell’anno e già diversi operatori, per paura, hanno chiesto di essere trasferiti in altri reparti.
L’episodio risale alla scorsa notte. L’uomo, che è successivamente risultato positivo ad alcol e stupefacenti, era andato in escandescenze mentre attendeva il proprio turno. Se l’era presa prima con un infermiere dell’area emergenza, provocandogli traumi e lesioni gravi, e poi si era scagliato contro il vigilante, picchiando anche lui. È stata presentata denuncia e, in base alle nuove norme, per l’uomo dovrebbe scattare l’arresto.
Ora l’ospedale evangelico, ha detto Bottino parlando all’agenzia Ansa, coi propri fondi si doterà di porte blindate per l’accesso al Pronto Soccorso ma è necessario che si attui una politica di sicurezza adeguata per tutelare non solo gli operatori ma anche gli altri pazienti. “Così come deciso dal ministero dell’Interno per altri presidi di frontiera della nostra città – ha aggiunto – chiediamo che anche il nostro Pronto Soccorso sia dotato…
Cronaca
A Scampia l’area comunale diventa discarica di elettrodomestici, denunciato il “gestore”
Una deposito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) è stato scoperto dalla Polizia Municipale a Scampia; denunciato un 39enne sorpreso ad asportare parti elettriche e ferrose.
Una discarica di elettrodomestici è stata scoperta a Scampia, nella periferia nord di Napoli: a pochi passi dalle abitazioni, in un’aera di proprietà comunale, erano accatastate decine di lavatrici, caldaie, televisori e forni, tutti oggetti che vanno smaltiti seguendo un percorso specifico. E c’era anche chi ne approfittava: un 39enne è stato sorpreso mentre prelevava materiali dai rottami. L’uomo è stato denunciato e l’area è stata sottoposta a sequestro penale.
La scoperta durante un servizio di controllo del territorio della Polizia Locale, nell’ambito delle attività predisposte dal Comando e finalizzate al contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti. Il personale dell’Unità Operativa Scampia ha individuato il deposito illegale di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) in via Anna Maria Ortese, nei pressi dei caseggiati popolari. Nell’area c’era di tutto: 43 grandi elettrodomestici, tutti danneggiati e da buttare, che invece di finire nelle isole ecologiche, per essere quindi smaltite secondo la normativa, erano stati accatastati sul terreno. Al momento del controllo il 39enne era “al lavoro”: armeggiava su lavatrici e televisori per asportare parti elettriche e ferrose, evidentemente con l’intenzione di riutilizzarle o rivenderle.
L’uomo dovrà rispondere di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.Nel corso della stessa operazione sono stati fermate e…