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Napoli, Chiaiano: scoperto mercato illecito abiti usati, denunciato 79enne

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Napoli, Chiaiano: scoperto mercato illecito abiti usati, denunciato 79enne

Gli Agenti della Polizia Locale di Napoli Scoprono un Mercato Illecito di Abiti Usati a Chiaiano

Nel quartiere Chiaiano di Napoli, gli agenti della Polizia Locale hanno posto fine a un’attività illecita di accumulo e commercio di abiti usati gestita da un uomo di 79 anni, utilizzando un garage di proprietà della sua famiglia.

Intervento della Polizia Locale a Chiaiano

In un complesso residenziale del quartiere Chiaiano, le forze dell’ordine sono intervenute dopo aver scoperto che il 79enne accumulava una grande quantità di abiti usati in un garage al piano seminterrato dell’edificio. L’uomo inoltre utilizzava un vialetto condominiale adiacente per lo stesso scopo, senza fornire alcuna documentazione autorizzativa sulla provenienza e il commercio dei vestiti.

Condizioni degli Abiti e Precedenti dell’Indagato

Gli agenti hanno riscontrato che gli abiti, emettevano un odore sgradevole e apparivano visibilmente non igienizzati. Il 79enne, già noto alle autorità per precedenti legati allo sfruttamento della prostituzione e furto, acquistava questi abiti da individui che li prelevavano in modo illecito dai contenitori di raccolta situati nel territorio cittadino.

Destinazione e Accumulazione degli Abiti

La filiera di vendita degli abiti usati estendeva il suo asse tra Italia e Ucraina. Tuttavia, l’enorme accumulo di indumenti è stato giustificato dall’uomo con la sospensione delle attività di vendita internazionale a causa del conflitto in corso in Ucraina.

Condizioni del Locale Ispezionato

Il locale, senza adeguati punti di aerazione e dispositivi antincendio, ha una superficie di circa 100 mq ed era colmo di 200 metri cubi di rifiuti costituiti da abiti usati e dismessi. Gli agenti hanno proceduto con il sequestro preventivo del box e degli indumenti, denunciando l’uomo per gestione illecita di rifiuti.

Scoperta di un Veicolo Rubato

Durante l’ispezione, è stata rinvenuta un’auto con targa non corrispondente, appartenente a un altro veicolo di proprietà dell’indagato e risultata rubata. Il veicolo è stato restituito al legittimo proprietario.

L’intervento degli agenti ha posto fine a un’attività illecita, sottolineando la necessità di controlli più rigorosi per la gestione e il commercio di abiti usati, per garantire standard igienici e legali adeguati.

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Scampia: circo sociale per bambini e ragazzi sfollati

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Scampia: circo sociale per bambini e ragazzi sfollati

Scampia Accoglie il Circo Sociale: Un Iniziativa Rivolta a Bambini e Famiglie Sfollati

Napoli – Presso l’Università Federico II, un dormitorio accoglie bambini e famiglie sfollati in seguito al crollo del ballatoio nella Vela Celeste di Scampia. In questo contesto, Fondazione Patrizio Paoletti e Circo Corsaro promuovono interventi e laboratori pedagogici per fornire supporto emotivo.

Circo Sociale e Progetti Educativi a Scampia

Da sette anni, Fondazione Patrizio Paoletti insieme a Circo Corsaro sono attivi a Scampia con un progetto socio-educativo di circo sociale. L’iniziativa è rivolta a bambini e ragazzi e mira a combattere l’emarginazione, la dispersione scolastica e a promuovere il benessere personale e collettivo.

Le Parole di Marco Benini: Ricostruire su Basi Solide

“Questo è il momento per ricostruire e costruire su basi più solide”, afferma Marco Benini, pedagogista e responsabile dei progetti socio-educativi di Fondazione Patrizio Paoletti. Egli sottolinea come concetti chiave quali socialità, collettività, aiuto reciproco, comprensione e condivisione delle difficoltà siano fondamentali per offrire stabilità e sicurezza durante i periodi critici della vita.

Fiducia, Speranza e Resilienza per i Bambini

Benini insiste sulla necessità di integrare fiducia, speranza e resilienza nella vita dei bambini e dei ragazzi. Da qui l’importanza dell’impegno della Fondazione Patrizio Paoletti e Circo Corsaro, che sin dai primi giorni dopo il crollo, sono stati accanto alla popolazione sfollata per garantire non solo beni di prima necessità, ma anche supporto educativo.

Laboratori Educativi per Rafforzare i Legami Sociali

Dal 30 luglio, vari spazi nel quartiere sono stati allestiti con laboratori educativi condotti dagli operatori di circo sociale. L’obiettivo è quello di rafforzare i legami sociali e mettere in comune le risorse personali, trasformando così un momento di crisi in un’opportunità di crescita collettiva.

Una Prospettiva di Bellezza e Partecipazione

“È bello vedere”, continua il pedagogista, “come bambini, ragazzi e famiglie, anche in momenti così drammatici, possano esprimere una grande partecipazione e una profonda empatia. Hanno sete di quella bellezza che solo la cura e l’attenzione sanno generare. Siamo felici di poter dare il nostro contributo per aiutare la comunità ad affrontare una situazione così difficile”.

Collaborazioni e Supporto Locale

L’iniziativa di Fondazione Patrizio Paoletti è realizzata grazie alla collaborazione di numerose personalità e realtà del territorio, inclusi Vincenzo Paradisone, presidente della consulta delle associazioni della municipalità 8 di Napoli; Maria di Febbraio, educatrice; e le equipe educative L’Approdo di Gulliver e La Voce dei Luoghi delle cooperative Lilliput e L’Uomo e il Legno. Anche le professoresse Lucia Vollaro e Mariateresa Sparano dell’Istituto Virgilio IV e l’organizzazione umanitaria New Life for Children Ets hanno contribuito in modo significativo.

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Capri: trovato lo yacht di lusso che ha navigato tra i Faraglioni

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Capri: trovato lo yacht di lusso che ha navigato tra i Faraglioni



Capri: Identificato Yacht di Lusso che ha Violato i Faraglioni


La Guardia Costiera ha recentemente identificato uno yacht di lusso di 50 metri, battente bandiera delle Isole Cayman, che ha illegalmente navigato tra i Faraglioni di Capri. L’atto ha suscitato preoccupazioni significative sia per l’ecosistema marino che per la sicurezza dei diportisti.

Violazioni Frequenti e Rischi per l’Ecosistema

Sebbene esista un divieto assoluto per la navigazione in quest’area, numerosi sono gli yacht e altre imbarcazioni che tentano di avventurarsi tra i Faraglioni ogni anno. Tali infrazioni mettono gravemente a rischio non solo l’ecosistema marino, ma anche la sicurezza di chi si trova in mare.

Rafforzamento dei Controlli

A seguito di quest’ultima violazione, il Prefetto di Napoli ha decretato un aumento dei controlli per prevenire ulteriori infrazioni. La Guardia Costiera, insieme alla Capitaneria di Porto, ha intensificato le attività di pattugliamento nella zona, contestando già oltre 200 violazioni solo dalla metà di giugno.

Identificazione e Sanzioni

Le recenti indagini hanno permesso non solo l’identificazione dello yacht di lusso tramite riprese effettuate da altri diportisti presenti nella zona, ma anche la risalita al comandante dell’imbarcazione. Lo yacht, che ha navigato per diversi giorni nel golfo di Napoli, è risultato essere un “commercial yacht”, ossia una nave di lusso disponibile anche per il noleggio.

Proibizione di Navigazione Vicino ai Faraglioni

Si ricorda che la navigazione entro 100 metri dai Faraglioni e dai costoni rocciosi di Capri è severamente proibita. Questo divieto è stato introdotto per proteggere l’ambiente marino e garantire la sicurezza in mare. Le violazioni non solo comportano multe salate, ma potrebbero anche portare a sanzioni penali per comportamenti irresponsabili.

Azione della Guardia Costiera

L’Ufficio Circondariale Marittimo di Capri, con il supporto della Direzione Marittima della Campania, continua a monitorare attentamente la situazione. La Guardia Costiera è determinata a individuare e punire tutti coloro che, ignorando i regolamenti, mettono a rischio la sicurezza e l’ecosistema marino.

Resta fondamentale per tutti i diportisti rispettare le normative per contribuire alla tutela di un’area di straordinaria bellezza naturale e di alto valore ecologico come quella dei Faraglioni di Capri.




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Arrestato l’uomo che narcotizzava vittime con caffè o latte drogati

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Arrestato l’uomo che narcotizzava vittime con caffè o latte drogati

Arrestato l’Uomo che Drogava le Vittime con Bevande per Rapinarle

I Carabinieri hanno finalmente arrestato il 50enne napoletano che era al centro di una serie di rapine mirate. L’uomo usava sostanze narcotiche, mescolate in bevande, per rendere le sue vittime incoscienti e poi derubarle.

Il Modus Operandi

Il rapinatore aveva una tecnica ben studiata: offriva alle sue vittime innocue bevande come caffè o latte di mandorla, che però erano state precedentemente contaminate con sedativi potenti. Una volta che le vittime perdevano conoscenza, procedeva a portar via i loro beni.

L’Intervento dei Carabinieri

L’indagine è stata condotta dai Carabinieri, che sono riusciti a raccogliere prove sufficienti per eseguire una misura cautelare nei confronti dell’uomo. Dopo settimane di indagini e sorveglianza, hanno chiuso il cerchio intorno al colpevole, assicurandolo alla giustizia.

Le Vittime

Le vittime di questo individuo variavano per età e ceto sociale, ma tutte hanno in comune l’esperienza traumatica di essere state narcotizzate e derubate. Grazie all’intervento delle forze dell’ordine, molte di loro potranno finalmente sentirsi più al sicuro.

Le Prove

Le prove raccolte includono testimonianze delle vittime e materiali trovati durante le perquisizioni. Questi elementi hanno permesso di confermare le accuse e portare all’arresto del responsabile.

L’arresto è un chiaro segnale che le forze dell’ordine non tollerano simili atti criminali e lavorano senza sosta per garantire la sicurezza dei cittadini. Per ulteriori dettagli sul caso, potete leggere l’articolo completo su Fanpage.

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Napoli: Agguato a Nunzio Saltalamacchia forse per donna contesa

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Napoli: Agguato a Nunzio Saltalamacchia forse per donna contesa

Giovani Camorristi Arrestati a Napoli: Agguato a Nunzio Saltalamacchia per Ragioni Criminali e Sentimentali

Napoli. Esaminando il loro curriculum criminale si potrebbe pensare che siano personaggi con una lunga carriera nella malavita napoletana. Sorprendentemente, non è così. Si tratta di giovani tra i 21 e i 24 anni, con legami a importanti vecchi boss di camorra dei Quartieri Spagnoli. Nonostante la loro età, questi giovani sono già noti per la loro propensione a usare le armi e a fomentare conflitti.

Gli Arresti e i Sospetti

Ieri, la polizia ha arrestato sei giovani: Giuseppe Cavaliere, Emanuele Caiazzo, Salvatore Delle Rosse, Luigi Ammendola, Cristian Uccello e Mimini Beskin. Questi individui sono accusati di essere i mandanti, gli esecutori materiali e i complici del tentato omicidio avvenuto il 27 giugno scorso nei confronti di Nunzio Saltalamacchia, rimasto lievemente ferito, e del cameriere Alessio Bianco.

Dettagli dell’Agguato

Durante la fuga successiva alla sparatoria, Francesco Marino, un amico di Saltalamacchia, è rimasto ferito riportando escoriazioni dopo una caduta. I sei giovani sono ora accusati di tentato triplice omicidio, porto e detenzione di armi da fuoco, tutti aggravati dalle circostanze mafiose. Nonostante la giovane età, questi individui erano già noti agli investigatori.

Chi Sono gli Arrestati?

Giuseppe Cavaliere, come riportato da "Il Roma", vive ai Quartieri Spagnoli ma è spesso visto in via Sedile di Porto e in compagnia del gruppo Trongone. Salvatore Delle Rosse è cugino del ras detenuto Vincenzo Masiello, noto come "’Cucù" (estraneo alla vicenda). Emanuele Caiazzo, originario di Bagnoli, ha collegamenti con il clan Esposito ed è stato arrestato all’inizio di luglio insieme a Delle Rosse per possesso di un fucile a pompa.

Il Piano dell’Agguato

La polizia ritiene che questi tre siano gli organizzatori della spedizione punitiva contro Saltalamacchia. Gli esecutori materiali dell’agguato sarebbero stati Luigi Ammendola, già coinvolto in un’inchiesta sulla malavita dei fratelli Minieri, e Cristian Uccello, il meno conosciuto del gruppo. Mimini Beskin, amico di Cavaliere, avrebbe avuto il ruolo di prelevare gli esecutori e di nasconderli nella sua abitazione a Castel Volturno.

Indagini e Movente

La Squadra Mobile, guidata dal dirigente Giovanni Leuci, ha avviato le indagini partendo dalle immagini della videosorveglianza. In seguito, sono proseguite con intercettazioni telefoniche e ambientali, riscontri su passaggi in moto prima e dopo l’agguato e sull’abbigliamento indossato dai sospetti. Il controllo dei profili social dei giovani ha fornito ulteriori indizi.

Motivi dell’Agguato

Le investigazioni sono iniziate da un evento avvenuto giorni prima: un litigio tra il gruppo di Nunzio Saltalamacchia e quello di Cavaliere, portando gli investigatori a seguire una pista ritenuta valida. Il movente dell’agguato può essere duplice: segnare il territorio dal punto di vista criminale e una disputa sentimentale per una ragazza che vive ai Banchi Nuovi. Oggi è prevista l’udienza di convalida, alla presenza degli avvocati difensori Alberto Mazziotti e Francesco Esposito.

(nella foto il luogo dell’agguato e da sinistra in alto Nunzio Saltalamacchia, Alessio Bianco, Cristian Uccello e Luigi Ammendola. In basso da sinistra Salvatore Delle Rosse, Emanuele Caiazzo, Giuseppe Cavaliere e Mimini Beskin)

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Napoli: nuova ordinanza per l’avvelenatore del latte di mandorla

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Napoli: nuova ordinanza per l’avvelenatore del latte di mandorla

Napoli. È stata emessa una seconda ordinanza cautelare nei confronti di Francesco Marrazzo, accusato di narcotizzare le sue vittime con latte di mandorla adulterato al Tranquillit, per poi rapinarle.

Carabinieri eseguono la misura cautelare

Questa mattina, i carabinieri del Nucleo Operativo Stella hanno notificato una misura cautelare in carcere al 50enne pregiudicato, disoccupato e tossicodipendente. Marrazzo è accusato di tentata rapina, rapina aggravata e lesioni aggravate dall’uso di sostanze velenose e insidiose, somministrate tramite benzodiazepine. Le vittime, sette in totale (sei donne e un uomo) di età compresa tra i 20 e i 55 anni, sono state aggredite tra il 6 e il 10 luglio scorso.

Precedenti accuse e indagini

L’uomo, già detenuto, era stato fermato l’11 luglio dai Carabinieri della Compagnia di Napoli Centro su disposizione della Procura della Repubblica di Napoli. Fu allora accusato di lesioni e rapina pluriaggravate ai danni di una donna di 78 anni di Ischia, avvenuta il 21 giugno. La vittima era stata narcotizzata con caffè contenente benzodiazepine a scopo di rapina.

Le indagini svolte dalla Compagnia di Napoli Stella hanno portato a numerosi elementi di prova, anche grazie alla visione dei sistemi di videosorveglianza, che hanno collegato Marrazzo ad altri tre episodi criminali.

Identificazione e collaborazione investigativa

L’identificazione di Marrazzo è stata possibile grazie alla collaborazione investigativa con i colleghi della Compagnia Napoli Centro e al coordinamento dell’autorità giudiziaria di Napoli. È emerso che il 50enne, il 6 luglio, indossando una mascherina rossa e fingendosi cameriere, è entrato in un negozio di casalinghi e detersivi. Ha convinto quattro dipendenti a bere del latte di mandorla e amarena già versato nei bicchieri. Subito dopo le donne hanno accusato forti giramenti di testa e perdita di coscienza, venendo soccorse dai presenti.

Utilizzo dei referti medici

Dai referti è emerso che le dipendenti erano state narcotizzate con benzodiazepine in un tentativo di rapina. Tuttavia, grazie alla presenza di altri avventori e dipendenti, il colpo non è andato a buon fine.

Altri episodi e modus operandi

Il 10 luglio, tre persone (un uomo di 50 anni, sua figlia di 35 anni e la titolare di una tabaccheria di 55 anni) sono state ricoverate presso l’Ospedale Vecchio Pellegrini con gli stessi sintomi. Dalle testimonianze delle vittime, è stato riscontrato un ammanco di denaro contante nelle tasche del titolare della pescheria.

In questo caso, Marrazzo ha cambiato il suo modus operandi, facendo recapitare la bevanda al latte di mandorla agli esercizi commerciali tramite baristi inconsapevoli. Ha poi approfittato dello stato di incoscienza delle vittime per sottrarre denaro.

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Pompei: Necropoli Pre-Romana e Antichi Campi sotto la Circumvesuviana

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Pompei: Necropoli Pre-Romana e Antichi Campi sotto la Circumvesuviana

Pompei: Scoperta una Necropoli Pre-romana e Antichi Campi Sotto gli Scavi della Circumvesuviana

I recenti lavori di modernizzazione della linea ferroviaria Circumvesuviana a Pompei hanno portato alla luce alcuni straordinari reperti archeologici, regalandoci un nuovo sguardo sulla storia plurimillenaria di questa antica città.

La Necropoli di Pompei: Una Piccola Comunità Preromana

Dietro la stazione di Pompei Santuario, dove è in progetto la costruzione di un nuovo parcheggio, gli archeologi hanno scoperto una necropoli preromana contenente oltre trenta sepolture. Questi resti sono databili dal III al I secolo a.C. e sono stati trovati accanto ad antichi campi coltivati, preservati sotto le ceneri dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Influenze dal Nord Africa e dalle Regioni Oscosannite

Un aspetto affascinante emerso dagli scavi è rappresentato dalle tombe: semplici fosse coperte da sette anfore, che suggeriscono l’insediamento di una comunità proveniente probabilmente dal Nord Africa o dalle regioni osco-sannite. Questa scoperta rafforza la comprensione della diversità culturale che caratterizzava Pompei in quel periodo.

Richiami Storici dalle Scoperte

Secondo il soprintendente archeologico Mariano Nuzzo, i reperti raccontano di tre fasi storiche distinte. La più recente è un alveo riempito con materiali vari risalenti al periodo che va dal I al IV secolo d.C. Al di sotto di esso, sono stati trovati campi coltivati, databili prima dell’eruzione del Vesuvio. Infine, la necropoli ci riporta ancora più indietro nel tempo, rivelando dettagli preziosi della vita preromana.

L’Importanza della Conservazione del Patrimonio Archeologico

Questa scoperta enfatizza l’importanza di bilanciare sviluppo urbano e conservazione del patrimonio culturale. Pompei continua a sorprenderci, svelando nuovi frammenti del suo ricco e complesso passato. Il ritrovamento, documentato in un recente articolo, è un’ulteriore testimonianza del ruolo cruciale della ricerca archeologica nel preservare e comprendere la storia.

Conclusioni

La scoperta della necropoli preromana e degli antichi campi coltivati a Pompei non solo arricchisce la nostra conoscenza della storia antica della città, ma sottolinea anche l’importanza della collaborazione tra sviluppo moderno e tutela del patrimonio archeologico. Ogni nuovo scavo ci offre un’opportunità unica per esplorare e comprendere meglio le radici culturali del nostro passato.

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Minacce a Borrelli: i coniugi Montagna-Amato a processo

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Minacce a Borrelli: i coniugi Montagna-Amato a processo

Minacce e Attentato a Borrelli: Sotto Processo i Coniugi Montagna per Metodo Mafioso

Minacce in diretta televisiva e un attentato hanno segnato la vita del deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha denunciato le occupazioni abusive a Pizzofalcone. I coniugi Stanislao Montagna e Caterina Amato sono ora sotto processo con accuse di minacce e aggressioni aggravate dal metodo mafioso.

Minacce in Diretta Televisiva

Era ottobre 2022 quando Francesco Emilio Borrelli, durante una puntata della trasmissione “Non è l’Arena”, ricevette minacce di morte in diretta televisiva. Una delle occupanti abusive dello stabile di Pizzofalcone, di proprietà del Comune di Napoli, minacciò di sparargli in faccia. Questo episodio si inserisce in una serie di denunce che il deputato stava portando avanti contro le occupazioni abusive degli alloggi popolari, spesso gestite dai clan camorristici.

Attentato al Deputato

Poche settimane dopo le minacce verbali, l’atteggiamento criminale si trasformò in azione. Borrelli fu vittima di un attentato sotto casa sua, quando un uomo in moto lo investì intenzionalmente. Mentre giaceva al suolo, fu minacciosamente osservato dal suo aggressore. Solo l’intervento tempestivo di un tassista di passaggio evitò il peggio.

Gli Accusati: Stanislao Montagna e Caterina Amato

Le indagini hanno presto rivelato che l’autore dell’attentato fosse Stanislao Montagna, precedentemente noto alle forze dell’ordine e marito della donna che aveva minacciato Borrelli. I coniugi Montagna sono ora sotto processo: Stanislao è accusato di lesioni con metodo camorristico, mentre Caterina Amato è imputata per minacce aggravate dal fine mafioso.

L’Inchiesta e il Processo

Il caso è stato portato avanti dal pm anticamorra Celeste Carrano. La prima udienza è fissata per il 17 ottobre, davanti al gup del Tribunale di Napoli, Luca Della Ragione. Francesco Emilio Borrelli, rappresentato dagli avvocati Stefano Paparella e Pietro Marzano, si costituirà parte civile nel processo.

Dichiarazioni della Comunità

Rosario Visone e Agostino Galerio, rispettivamente co-portavoce regionale e provinciale di Europa Verde, hanno espresso la loro solidarietà a Borrelli e la speranza in condanne severe per i colpevoli. "Ci aspettiamo condanne molto dure anche perché c’è l’aggravante del metodo mafioso, cosa, tra l’altro, che lo stesso Borrelli aveva sempre denunciato", hanno dichiarato. Hanno anche sottolineato l’importanza del lavoro svolto dalla procura e dalle forze dell’ordine, auspicando pene severe per i responsabili.

Questo caso evidenzia ancora una volta quanto sia pericoloso denunciare le attività illecite dei clan camorristici e quanto sia fondamentale il lavoro delle istituzioni per contrastare tali fenomeni.

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Giugliano, rifornisce con carta di credito clonata

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Giugliano, rifornisce con carta di credito clonata

Un 37enne è stato arrestato a Giugliano in Campania mentre tentava di rifornire il serbatoio di un furgone con carburante pagato con carte di credito clonate.

Arresto a Giugliano: tentativo di rifornimento con carte di credito clonate

L’episodio si è verificato nella frazione di Varcaturo e ha attirato immediatamente l’attenzione dei carabinieri. Il veicolo, infatti, presentava una targa parzialmente occultata, il che ha fatto pensare inizialmente a una possibile rapina.

Scoperta la truffa ai distributori di carburante

Tuttavia, le indagini hanno rivelato una truffa in atto ai danni di vari distributori. L’uomo, Francesco Bergamo, già noto alle forze dell’ordine, utilizzava sette carte di credito clonate, accumulando così un debito di oltre 2.500 euro.

Dettagli dell’arresto

Francesco Bergamo è stato arrestato con l’accusa di indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento. Le indagini sono ancora in corso al fine di identificare eventuali complici coinvolti nella truffa.

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Caivano: piazza di spaccio casalinga chiusa, arrestato 19enne

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Caivano: piazza di spaccio casalinga chiusa, arrestato 19enne

Caivano: Smantellata Piazza di Spaccio Casalinga, Arrestato 19enne

I Carabinieri della Compagnia di Caivano, in collaborazione con i militari del Reggimento Campania, hanno smantellato una piazza di spaccio casalinga e arrestato un giovane di 19 anni, già noto alle forze dell’ordine. L’operazione, che si è svolta tra le strade di Caivano e Grumo Nevano, ha portato all’arresto di Antonio Falco.

Blitz e Arresto del 19enne

Il giovane aveva trasformato il suo appartamento in un punto di spaccio. Durante il blitz, Falco ha tentato di nascondere una scatola sul terrazzo ma è stato prontamente fermato dai Carabinieri. All’interno del contenitore sono stati trovati droga e armi, tra cui una pistola Beretta calibro 7,65 con matricola abrasa, una pistola a tamburo, sei dosi di hashish per un totale di 14 grammi e 115 euro in contanti.

Conseguenze dell’Arresto

Falco è stato trasferito in carcere, mentre le armi sequestrate saranno sottoposte ad accertamenti balistici per verificare eventuali collegamenti con altri delitti o fatti di sangue. L’operazione rappresenta un colpo significativo al traffico di droga nella zona.

Ulteriori Scoperte a Grumo Nevano

Parallelamente, a Grumo Nevano, i Carabinieri hanno scoperto droga nascosta nelle aree comuni delle palazzine popolari di Corso Garibaldi. All’interno di una cassetta del sistema antincendio, sono stati rinvenuti 525 grammi di marijuana e 80 grammi di hashish, prontamente sequestrati. La scoperta dimostra l’estensione e la complessità del traffico di stupefacenti nella regione.

Conclusioni

L’operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Caivano, in collaborazione con il Reggimento Campania, ha smantellato una significativa piazza di spaccio e ha portato all’arresto di un giovane 19enne. Questo arresto e le ulteriori scoperte a Grumo Nevano sottolineano l’impegno delle forze dell’ordine nel combattere il traffico di droga e garantire la sicurezza nelle comunità locali.

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Ischia: rissa, arresti, denunce e arrivo dei Dacur

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Ischia: rissa, arresti, denunce e arrivo dei Dacur

Ischia: Rissa, Arresti e Denunce con Provvedimenti Dacur

Ischia. Il 23 maggio scorso, i carabinieri della compagnia di Ischia sono intervenuti con prontezza per sedare una rissa scoppiata nei pressi di un bar locale.

Arresto e Denunce

Dopo attenti accertamenti, i militari dell’Arma sono riusciti a identificare i responsabili dell’episodio violento. Un giovane è stato arrestato, mentre altri quattro individui sono stati denunciati per rissa. Questo intervento tempestivo ha permesso di riportare rapidamente la calma nella zona.

Emissione dei Dacur

A seguito delle indagini, le autorità di pubblica sicurezza di Napoli hanno emesso il provvedimento di divieto di accesso alle aree urbane, noto come Dacur, per quattro persone coinvolte nella rissa. In particolare, a un ventenne di Barano d’Ischia è stato notificato un Dacur della durata di tre anni.

Dettagli sui Provvedimenti

Analogamente, anche un coetaneo e compaesano del ventenne ha ricevuto lo stesso tipo di provvedimento con la medesima durata. Per altri due giovani, entrambi sedicenni – uno residente a Serrara Fontana e l’altro a Barano – il divieto di accesso agli spazi urbani sarà valido per un periodo di due anni.

Questi provvedimenti mirano a prevenire ulteriori comportamenti violenti e a mantenere la sicurezza nelle aree pubbliche.

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