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Cronaca

Maurizio Cerrato ucciso per parcheggio: 4 condannati a 23 anni. Lacrime di moglie e figlia.

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Maurizio Cerrato ucciso per parcheggio: 4 condannati a 23 anni. Lacrime di moglie e figlia.

La Corte di Assise di Appello di Napoli emette la sua decisione riguardo all’omicidio di Maurizio Cerrato. La Procura aveva richiesto la pena dell’ergastolo per gli imputati coinvolti nel caso. Durante l’udienza era presente anche il sindaco di Torre Annunziata, Corrado Cuccurullo.

Dettagli sulla sentenza

Dopo un lungo processo, la Corte di Assise di Appello ha emesso la sentenza relativa all’omicidio di Maurizio Cerrato. Gli imputati sono stati condannati a 23 anni di reclusione, una decisione che ha portato lacrime di commozione dalla moglie e dalla figlia di Maurizio alla lettura della sentenza.

Emozioni in aula

La lettura della sentenza ha scatenato forti emozioni in aula, con la famiglia della vittima visibilmente commossa per il verdetto. La presenza del sindaco di Torre Annunziata ha sottolineato l’importanza del caso per la comunità locale.

Continua a seguire lo sviluppo del caso

Per ulteriori dettagli sull’omicidio di Maurizio Cerrato e sugli sviluppi del caso, continua a leggere su Fanpage.it.

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Reperti in mostra al Museo Libero D’Orsi: scoperte a Castellammare.

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Reperti in mostra al Museo Libero D’Orsi: scoperte a Castellammare.

Il ritorno a casa di un prezioso reperto archeologico a Castellammare di Stabia

Un’importante scoperta archeologica torna ad arricchire la città di Castellammare di Stabia: una delle tre coppe in ossidiana trovate nell’antica Stabia nel 1954 è pronta per essere esposta nel museo intitolato a Libero D’Orsi.

La coppa, finemente decorata con fili d’oro e gemme preziose come malachite, diaspro giallo, lapislazzulo e corallo bianco e rosa, è stata trasferita dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli al Museo Archeologico di Stabia, grazie a un accordo di valorizzazione siglato nel 2023 tra il Parco Archeologico di Pompei e il MANN.

Il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, sottolinea l’importanza di questo evento per il Museo Archeologico di Stabia e il territorio circostante, evidenziando il ruolo cruciale del museo come centro culturale di riferimento.

Progetti futuri e nuove acquisizioni per il Museo Libero D’Orsi

Il Museo Archeologico di Stabia sta già lavorando a futuri progetti, tra cui il trasferimento di altre opere di inestimabile valore. Presto giungerà al museo il busto-ritratto di una principessa giulio-claudia, attribuito a Claudia Octavia, che arricchirà ulteriormente la collezione esposta.

Il museo si conferma quindi come un polo culturale di primaria importanza per il territorio, in costante crescita e arricchimento del patrimonio artistico e archeologico a disposizione del pubblico.

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Boss spietato Patrizio Bosti voleva impiccare il genero ribelle

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Boss spietato Patrizio Bosti voleva impiccare il genero ribelle

La camorra e le minacce di morte

Napoli. Secondo il procuratore capo Nicola Gratteri, la camorra si è evoluta ma continua a utilizzare metodi feroci come le minacce di morte ai familiari di pentiti per intimidirli. È quanto è emerso dalle indagini sul nucleo familiare del boss Patrizio Bosti, fondatore insieme ai cognati Mallardo e Contini della potente Alleanza di Aecondigliano con i Licciardi.

Patrizio Bosti: un boss spietato

Patrizio Bosti, recentemente fermato in carcere da una nuova ordinanza, è emerso come un boss senza scrupoli, pronto a tutto per mantenere il potere. Ha minacciato di morte i nipoti per silenziare il genero Luca Esposito, collaboratore di giustizia che aveva rivelato segreti del clan. Le minacce sono state fatte tramite lettere apparentemente affettuose ma criptiche.

Le alleanze e gli affari dei Contini

I Contini, considerati la cosca più potente di Napoli, hanno stretto alleanze con Mallardo e Licciardi per formare l’Alleanza di Secondigliano negli anni ’80. Questo connubio ha rafforzato il loro dominio e ampliato i traffici illeciti, inclusi il riciclaggio di denaro da droga ed estorsioni.

Un colpo al cuore del clan

Le recenti operazioni delle forze dell’ordine hanno colpito duramente i Bosti, in particolare il gruppo di Patrizio, figura di spicco della cosca. Legati ai Contini da un matrimonio, i Bosti rappresentano una parte significativa del clan.

Nuove accuse e un clan sotto assedio

L’ordinanza di custodia cautelare ha portato all’arresto di diversi membri del clan, inclusi Patrizio Bosti, i suoi figli e Luca Esposito. Le accuse includono minacce gravi e tentativi di ostacolare la collaborazione con la giustizia, rappresentando un duro colpo per i Contini.

La zona grigia dell’economia

Colpire i Contini significa colpire la zona grigia dell’economia, dove le attività illecite si mescolano con quelle legali. Qui il clan ricicla i proventi illeciti, danneggiando il tessuto imprenditoriale sano e alimentando la corruzione. Le forze dell’ordine mirano a smantellare questo sistema per privare il clan di una fonte fondamentale di potere.

Gratteri: La lotta contro la Camorra

Il procuratore Nicola Gratteri ha sottolineato l’importanza della lotta contro la Camorra e la necessità di un impegno costante da parte delle istituzioni e della cittadinanza per debellare il malaffare. Ha evidenziato la presenza di una Camorra evoluta e ricca sul piano imprenditoriale, che richiede un’azione decisa per contrastarla.

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Due operai feriti sul lavoro, mano e piede incastrati: incidenti in Irpinia

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Due operai feriti sul lavoro, mano e piede incastrati: incidenti in Irpinia

Due operai sono rimasti feriti sul lavoro in Irpinia a causa di due incidenti separati. Il primo operaio è rimasto con una mano incastrata in un macchinario, mentre il secondo ha riportato un infortunio al piede a seguito di un incidente con un carrello elevatore.

Incidente con la mano incastrata

Il primo incidente ha coinvolto un operaio che si è visto la mano incastrata in un macchinario sul luogo di lavoro. La gravità dell’infortunio non è stata ancora confermata, ma è stata prontamente prestata assistenza medica all’operaio coinvolto.

Infortunio con il carrello elevatore

Il secondo incidente ha riguardato un altro operaio che ha riportato un infortunio al piede a seguito di un incidente con un carrello elevatore. Anche in questo caso, sono state attivate le procedure di sicurezza e il lavoratore è stato trasportato in ospedale per ricevere le cure necessarie.

Per ulteriori dettagli sull’accaduto e sulle condizioni attuali degli operai coinvolti, è possibile continuare a leggere l’articolo originale su Fanpage.it.

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Boss clan Orlando e Polverino liberi: annullata ordinanza per omicidio Pastella-Vigna

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Boss clan Orlando e Polverino liberi: annullata ordinanza per omicidio Pastella-Vigna

Colpo di scena nel processo per il duplice omicidio a Marano

Napoli. Il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare per gli esponenti dei clan Orlando e Polverino, implicati nel duplice omicidio di Antonio Pastella e Salvatore Vigna a Marano nel 2015.

Pastella e Vigna furono uccisi a breve distanza l’uno dall’altro, vittime di una faida interna alla camorra secondo i collaboratori di giustizia Giuseppe Simioli, Giuseppe Ruggiero e Teodoro Giannuzzi. Il movente del delitto sarebbe stato il passaggio al gruppo dello scissionista emergente Mario Riccio, scatenando la furia dei clan Orlando e Polverino.

Nonostante le gravi accuse e la detenzione per altri reati, i giudici napoletani hanno revocato la custodia cautelare per Antonio Orlando, Angelo Orlando, Vincenzo Polverino e Armando Lubrano, ordinandone la scarcerazione. Gli avvocati difensori sono Briganti, Alfonso Vozza e Antonio Rocco.

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Sequestrati 135mila ordigni esplosivi nel Casertano: tritolo e T4 pronti per attentati.

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Sequestrati 135mila ordigni esplosivi nel Casertano: tritolo e T4 pronti per attentati.

I carabinieri hanno scoperto un incredibile magazzino di esplosivi nel Casertano, sequestrando circa 8 tonnellate di ordigni e polvere da sparo. Le autorità hanno arrestato 4 persone legate a questa pericolosa attività criminale.

Scoperta di un enorme deposito di esplosivi

I carabinieri della provincia di Caserta hanno compiuto un importante blitz che ha portato al sequestro di 8 tonnellate di materiali esplosivi, inclusi ordigni e polvere da sparo. Gli agenti hanno individuato il magazzino dove erano nascosti questi pericolosi materiali e hanno arrestato 4 individui responsabili di questa attività criminale.

Materiali pericolosi nascosti nel Casertano

Tra gli esplosivi sequestrati vi erano ordigni progettati per attentati, come tritolo e T4, con un potenziale devastante se utilizzati in modo improprio. Le autorità hanno sottolineato l’importanza di porre fine a questa pericolosa attività criminale e garantire la sicurezza della popolazione locale.

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Napoli: nuovi attraversamenti pedonali rialzati nella VII municipalità

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Napoli: nuovi attraversamenti pedonali rialzati nella VII municipalità

Realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati nella settima municipalità

Un importante maxiemendamento presentato dal Consigliere Pasquale Sannino e approvato dal Consiglio Comunale durante la discussione del bilancio 2023/2025 ha reso possibile la realizzazione di 10 attraversamenti pedonali rialzati a Napoli.

In stretta sinergia con la Presidenza della Municipalità 7 (Miano Secondigliano San Pietro a Patierno), guidata da Antonio Troiano, gli Uffici Tecnici municipali, la Polizia Locale e ANM azienda esecutrice dei lavori di posa in opera, in tempi record sono stati realizzati i progetti e relativi computo metrici per la concretizzazione di questo ambizioso progetto di prevenzione e sicurezza stradale.

Prevenzione degli incidenti stradali e maggiore sicurezza per i pedoni

Gli attraversamenti, realizzati con materiale conglomerato bituminoso colorato e corredata da segnaletica stradale verticale e orizzontale, saranno posizionati principalmente in luoghi ad alta frequentazione come scuole, parchi pubblici e strade ad alta densità di traffico. Questo intervento mira a migliorare la sicurezza stradale e proteggere i pedoni dai rischi di incidenti.

L’obiettivo principale di questa iniziativa è favorire una maggior visibilità dei pedoni e ridurre la velocità dei veicoli, creando un ambiente più sicuro per tutti gli utenti della strada. La comunità ha accolto positivamente questa misura, auspicando che possa contribuire a una diminuzione degli incidenti stradali e a promuovere una maggiore consapevolezza sulla sicurezza stradale.

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Acquazzone a Benevento, danni a luminarie e bancarelle per festa Madonna delle Grazie

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Acquazzone a Benevento, danni a luminarie e bancarelle per festa Madonna delle Grazie

Durante la mattinata di oggi, una violenta e improvvisa tempesta di pioggia si è abbattuta su Benevento, causando danni significativi in diverse aree della città. Le bancarelle e le luminarie che erano state allestite in occasione della festa della Madonna delle Grazie sono state letteralmente spazzate via dall’acqua, lasciando dietro di sé un quadro di distruzione e disordine.

La devastazione causata dalla bomba d’acqua

Le immagini e i video che circolano sui social media mostrano la portata della devastazione provocata dalla violenta bomba d’acqua che si è abbattuta su Benevento. Le strade sono state allagate, le bancarelle sono state rovesciate e le luminarie sono state danneggiate, lasciando i residenti della città sbigottiti di fronte alla forza della natura.

L’intervento delle autorità locali

Le autorità locali sono immediatamente intervenute per affrontare l’emergenza, coordinando le operazioni di soccorso e di ripristino della normalità. I vigili del fuoco, la protezione civile e altre squadre di pronto intervento sono stati mobilitati per rimuovere detriti, riparare danni e garantire la sicurezza dei cittadini colpiti dall’evento meteorologico eccezionale.

La solidarietà della comunità

Nonostante la devastazione causata dalla tempesta, la comunità di Benevento si è mostrata unita e solidale. Numerosi cittadini si sono offerti volontari per aiutare a ripulire le strade, a recuperare i danni e a sostenere coloro che hanno subito perdite materiali a causa dell’evento. Un segno di resilienza e di spirito comunitario che ha dato speranza e conforto in un momento di grande difficoltà.

Conclusioni

La violenza della tempesta che si è abbattuta su Benevento ha lasciato dietro di sé un quadro di distruzione e disordine, ma ha anche evidenziato la forza e la solidarietà della comunità locale. L’emergenza è stata gestita con prontezza e efficacia dalle autorità, mentre i cittadini si sono mobilitati per aiutare coloro che sono stati colpiti dalla tempesta. Un segno di speranza e di resilienza che dimostra come, anche di fronte alle avversità più gravi, l’unione e la solidarietà possano fare la differenza.

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Giugliano: arrestato responsabile degli incendi nel campo rom di via Carrafiello

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Giugliano: arrestato responsabile degli incendi nel campo rom di via Carrafiello

Giugliano: arrestato il piromane del campo rom di via Carrafiello

Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) di Napoli e della Compagnia di Giugliano in Campania hanno tratto in arresto un 30enne di origine rom, residente nel campo nomadi di via Carrafiello a Giugliano in Campania.

L’incendio di rifiuti speciali

L’uomo è ritenuto responsabile del vasto incendio di rifiuti speciali, tra cui alcuni pericolosi come RAEE e parti di autovetture, appiccato nella mattinata e domato solo nel pomeriggio dai Vigili del Fuoco dopo diverse ore di lavoro.

Le dense colonne di fumo nero

Le dense colonne di fumo nero erano visibili da chilometri, sprigionandosi dall’area retrostante il campo nomadi di via Carrafiello.

Effetti sulla salute pubblica

Le fiamme, alimentate dai rifiuti tossici, hanno inquinato l’aria per ore, disperdendo nell’atmosfera e nei polmoni dei residenti le sostanze nocive prodotte dalla combustione.

Indagini e arresto

Sull’origine del rogo, i Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno avviato le indagini sin da subito, anche prima che il fuoco fosse completamente domato. Il 30enne è stato arrestato all’interno del campo rom.

Conseguenze e azione delle forze dell’ordine

I militari della Sezione Operativa della Compagnia di Giugliano e del NIPAAF del Gruppo Carabinieri Forestale di Napoli, dopo un’attenta attività investigativa e sopralluoghi, hanno individuato il responsabile, che è stato bloccato poche ore dopo all’interno del campo nomadi.

L’uomo arrestato è stato condotto in carcere, in attesa di comparire davanti al giudice per rispondere del reato di combustione illecita di rifiuti.

Conclusioni

L’intervento tempestivo dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco è stato fondamentale per domare l’incendio ed evitare conseguenze ancora più gravi per l’ambiente e la salute pubblica. L’arresto del responsabile rappresenta un duro colpo all’illegalità e un monito per chi commette simili reati.

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Napoli, arriva TargaGo: app anti-coda ai caselli tangenziali

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Napoli, arriva TargaGo: app anti-coda ai caselli tangenziali

Il lancio di TargaGo sulla Tangenziale di Napoli

La mobilità urbana è pronta a fare un vero e proprio salto di qualità con l’introduzione di TargaGo, la nuova app sviluppata da Autostrade per l’Italia. Testata con successo sulla Tangenziale di Napoli in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, questa innovativa applicazione promette di rivoluzionare il modo in cui vengono gestiti i pedaggi autostradali, rendendoli più veloci, efficienti e ecologici.

Un sistema basato sulla lettura automatica della targa

TargaGo elimina la necessità di fermarsi ai caselli, permettendo il pagamento dinamico del pedaggio grazie alla lettura automatica della targa del veicolo. Gli automobilisti possono usufruire di questo servizio scaricando l’app o registrandosi sul sito Targago.it. Quando transitano nelle corsie dedicate al telepedaggio, il sistema riconosce la targa e addebita automaticamente il pedaggio, senza che l’utente debba fermarsi.

Estensione del progetto e collaborazioni

Dopo il successo della fase di test supervisionata dall’Università Federico II di Napoli, il progetto TargaGo si è esteso a service provider esterni interessati alla tecnologia, in collaborazione con Mit, Aiscat e le Autorità garanti. Attualmente l’app è disponibile per i veicoli di classe 2 con targa italiana, ad eccezione dei motoveicoli e dei mezzi pesanti.

Pagamenti semplici e intuitivi

Ogni utente può registrare fino a due targhe e effettuare pagamenti tramite un borsellino digitale ricaricabile con diverse modalità di pagamento. Il sistema avvisa automaticamente gli utenti quando il credito è quasi esaurito, rendendo il processo ancora più intuitivo e semplice.

Obiettivi di TargaGo e feedback positivi

TargaGo punta a migliorare la fluidità del traffico e a ridurre l’impatto ambientale, ottenendo feedback positivi sia dal sindaco Gaetano Manfredi che dall’amministratore delegato di Tangenziale di Napoli, Luigi Massa. L’obiettivo futuro potrebbe essere l’associazione diretta di una carta di credito all’app, rendendo i pagamenti ancora più rapidi.

Un’innovazione nella mobilità italiana

In conclusione, TargaGo rappresenta un passo significativo nell’evoluzione della mobilità italiana, unendo efficienza, sostenibilità e tecnologia per offrire un’esperienza migliorata agli automobilisti. Il download dell’app è gratuito e i pagamenti avvengono in modo automatico, con la possibilità di monitorarli in tempo reale dal proprio smartphone.

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Prodotti cinesi minacciano eccellenze artigianali di Napoli

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Prodotti cinesi minacciano eccellenze artigianali di Napoli

Il pericolo dei prodotti cinesi a Napoli

La consigliera della Regione Campania, Maria Muscarà, ha espresso profonda preoccupazione per la crescente presenza di prodotti cinesi nei mercati e negozi di Napoli. A detta della politica, il 41% delle risorse economiche generate nel Sud Italia torna al Nord a causa delle numerose aziende con sedi legali al di fuori della regione che forniscono merci. Questa situazione critica si combina con il problema dei prodotti cinesi che continuano a primeggiare in città. Spesso, articoli spacciati come artigianali sono in realtà di provenienza cinese.

La difesa delle eccellenze artigianali napoletane

Secondo Muscarà, questo inganno danneggia non solo i consumatori, ma anche gli artigiani locali, la cui eccellenza rischia di scomparire a causa della concorrenza sleale. Con la gente che preferisce acquistare prodotti a basso costo, le botteghe storiche e gli artigiani locali sono messi in crisi. Muscarà afferma che è fondamentale sensibilizzare sia i cittadini che i turisti sull’importanza di sostenere l’economia locale e i prodotti autentici per proteggere le tradizioni e il patrimonio culturale di Napoli.

La consigliera ha invitato le autorità competenti a vigilare più attentamente sul mercato per assicurare che i prodotti venduti come artigianali siano effettivamente tali e a promuovere politiche di sostegno per le imprese locali. Solo così, dice Muscarà, si potrà garantire un futuro alle eccellenze artigianali e preservare l’autenticità della città di Napoli.

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