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Cronaca

70mila euro di multa per abuso occupazione

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70mila euro di multa per abuso occupazione

Il dehor con i tavolini e le sedie alle spalle dell’Università Federico II di Napoli è stato sanzionato dalla Polizia Locale. Oltre alla multa, il titolare dovrà versare i canoni arretrati per l’occupazione del suolo. L’operazione di controllo è stata condotta dagli agenti della Unità Operativa San Lorenzo della Polizia Municipale.

Durante i controlli sono state rilevate gravi irregolarità. I gestori di due attività avevano installato strutture illegali di 40 metri quadrati ciascuna nello spazio antistante i loro locali. Queste strutture aumentavano la capacità ricettiva dell’attività e non avevano i necessari permessi autorizzativi.

Le strutture sono state sequestrate penalmente e i proprietari deferiti all’Autorità Giudiziaria. Inoltre, il titolare dell’attività in via Tari è stato sanzionato per l’occupazione abusiva di ulteriori 50 metri quadrati di area con tavoli e sedie, senza autorizzazione. Si procederà al recupero del canone unico patrimoniale per un totale di 70mila euro.

Il blitz della Polizia Locale di Napoli a Corso Umberto I ha portato al sequestro delle strutture illegali e alle sanzioni per gli abusi commessi dai gestori. La Polizia Municipale continuerà a vigilare sul rispetto delle norme relative all’occupazione del suolo pubblico per garantire il corretto svolgimento delle attività commerciali.

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Due ladri in azione ad Ercolano: arrestati mentre erano agli arresti domiciliari.

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Due ladri in azione ad Ercolano: arrestati mentre erano agli arresti domiciliari.

Due uomini di 34 e 26 anni, entrambi di Ercolano, sono stati arrestati per aver rubato del materiale informatico da una scuola nonostante fossero agli arresti domiciliari. Sembra che i due siano riusciti ad accedere alla struttura scolastica e a portare via diversi dispositivi. Questo episodio solleva interrogativi sulla possibilità che le misure restrittive vengano effettivamente rispettate dai soggetti coinvolti.

Il furto inaspettato

Nel contesto degli arresti domiciliari, è particolarmente inquietante scoprire che due persone siano state in grado di commettere un furto in una scuola. Il fatto che del materiale informatico sia stato rubato solleva preoccupazioni sulla sicurezza all’interno delle istituzioni educative. È importante indagare sulle modalità con cui i due sono riusciti a ottenere l’accesso e a compiere il furto nonostante fossero soggetti a restrizioni.

La reazione delle autorità

Dopo il furto, le autorità sono intervenute prontamente per individuare e arrestare i responsabili. È fondamentale che vengano adottate misure adeguate per garantire che episodi simili non si verifichino in futuro. L’azione rapida delle forze dell’ordine dimostra l’importanza della sorveglianza e della risposta tempestiva per contrastare atti criminali.

Le conseguenze dell’azione criminale

Il furto di materiale informatico da una scuola non è solo un danno materiale, ma può avere anche ripercussioni sull’istruzione e sulla formazione degli studenti. È essenziale proteggere gli spazi educativi da atti criminali che possano compromettere il regolare svolgimento delle attività didattiche. Le autorità competenti dovranno valutare le conseguenze di questo episodio e adottare le misure necessarie per prevenire situazioni simili in futuro.

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Spari di giorno: 24enne ferito a Napoli alle gambe, operazione necessaria

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Spari di giorno: 24enne ferito a Napoli alle gambe, operazione necessaria

Un giovane è stato ferito da colpi di pistola oggi pomeriggio, giovedì 9 maggio, a Napoli. L’aggressione è avvenuta in pieno giorno e il ferito è stato trasportato d’urgenza in ospedale. I carabinieri sono al lavoro per individuare i responsabili di questo grave episodio di violenza.

Indagini in corso

Al momento, non si hanno ancora informazioni precise sulle dinamiche dell’aggressione e sulle motivazioni che hanno portato a questo gesto criminale. Gli inquirenti stanno cercando testimoni e raccogliendo ogni elemento utile per fare luce su quanto accaduto.

La situazione del ferito

Il giovane, di 24 anni, è stato colpito alle gambe e dovrà essere sottoposto a un intervento chirurgico. Le sue condizioni sono gravi ma stabili, e i medici stanno facendo il possibile per garantirgli le cure necessarie e il recupero.

Appello alle autorità e alla comunità

In un momento in cui la violenza sembra essere sempre più diffusa, è importante che le autorità competenti facciano tutto il possibile per garantire la sicurezza dei cittadini e per contrastare fenomeni criminali come questo. È fondamentale anche il coinvolgimento e il supporto della comunità, affinché episodi del genere non restino impuniti.

Continuano le indagini per fare luce su quanto accaduto e portare i responsabili di questa aggressione davanti alla giustizia. Seguiremo gli sviluppi della vicenda e forniremo aggiornamenti non appena saranno disponibili.

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Investita e uccisa Rita Granato a Napoli, autorizzato trapianto organi dai genitori

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Investita e uccisa Rita Granato a Napoli, autorizzato trapianto organi dai genitori

Espiantati gli organi della giovane di Fuorigrotta, Rita Granata, deceduta dopo tre giorni di agonia in ospedale a seguito di un incidente stradale. La ragazza è stata travolta domenica mentre stava tornando a casa.

La tragedia di Rita Granata

Rita Granata, una ragazza di soli 27 anni residente a Fuorigrotta, è stata vittima di un terribile incidente stradale che le ha causato gravi lesioni. Dopo tre giorni di lotta in ospedale, purtroppo non ce l’ha fatta e si è spenta. La sua famiglia ha preso la coraggiosa decisione di autorizzare il prelievo degli organi per permettere ad altre persone di avere una possibilità di vita.

Un gesto di grande generosità

La decisione dei genitori di Rita Granata di donare gli organi della giovane, nonostante il dolore della perdita, è un gesto di grande generosità e altruismo. Grazie a questo atto, altre persone potranno ricevere trapianti vitali che potrebbero salvar loro la vita. Rita, anche dopo la sua scomparsa, continua a essere un angelo donatore che porta speranza e salute a chi ne ha più bisogno.

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Se desideri approfondire la storia di Rita Granata e l’importante gesto della sua famiglia di autorizzare il trapianto degli organi, clicca sul seguente link: Continua a leggere

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Fuggitivo avvistato dalla polizia si nasconde sotto un tappeto: arrestato

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Fuggitivo avvistato dalla polizia si nasconde sotto un tappeto: arrestato

Un uomo di 45 anni è stato arrestato a Castellammare di Stabia (Napoli) dopo essere evaso dagli arresti domiciliari. Le forze dell’ordine sono riuscite a fermarlo grazie all’intervento di una pattuglia che lo ha individuato.

Dalla fuga all’arresto

Dopo aver visto la polizia, l’uomo ha cercato di scappare nascondendosi in un cortile e cercando di mimetizzarsi sotto un tappeto. Tuttavia, la pattuglia è riuscita a trovarlo e ad arrestarlo senza che potesse opporre resistenza.

Le conseguenze dell’evasione

L’evasione dagli arresti domiciliari è un reato grave che comporta conseguenze legali ancora più pesanti. Oltre alla pena per il reato originario, l’uomo rischia ora una pena più lunga per la sua fuga fallita.

Conclusioni

Il caso dell’uomo arrestato a Castellammare di Stabia è un ennesimo esempio di come le forze dell’ordine siano sempre all’opera per assicurare alla giustizia coloro che cercano di sfuggire alla pena a cui sono stati condannati. Sembra che la fuga non porti mai da nessuna parte e che, prima o poi, si finisca per essere catturati.

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Spari a Napoli: tre feriti a Capodimonte con colpi di pistola.

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Spari a Napoli: tre feriti a Capodimonte con colpi di pistola.

Nel tardo pomeriggio di oggi, sul corso Amedeo di Savoia, sono avvenuti dei fatti tragici che hanno portato al ferimento di tre persone. Al momento, la Polizia è al lavoro per indagare sulla vicenda e chiarire le circostanze che hanno portato a questo episodio.

La scena del crimine

Le strade di Napoli si sono trasformate in un teatro di violenza, con spari che hanno ferito tre individui. Le forze dell’ordine sono intervenute prontamente per cercare di capire cosa sia accaduto e individuare i responsabili di questo gesto inaccettabile.

Indagini in corso

Al momento, le indagini sono ancora in corso e la Polizia sta lavorando senza sosta per raccogliere prove e testimonianze utili a fare luce su quanto accaduto. È fondamentale che la giustizia venga fatta e che i responsabili vengano identificati e puniti come previsto dalla legge.

Se vuoi approfondire e rimanere aggiornato sull’evolversi della situazione, puoi continuare a leggere l’articolo completo cliccando qui.

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Rischio trasporti per Ischia e Procida con bradisismo a Pozzuoli

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Rischio trasporti per Ischia e Procida con bradisismo a Pozzuoli

Il Comandante della Capitaneria di Porto di Pozzuoli si è espresso preoccupato riguardo ai rischi legati al bradisismo durante la navigazione. Ha richiesto un incontro con il Prefetto di Napoli per discutere della situazione e delle possibili misure da adottare.

Bradisismo e rischi di navigazione

Il bradisismo è un fenomeno geologico che comporta l’abbassamento o il sollevamento del terreno, causando instabilità e rischi in diversi contesti, tra cui la navigazione marittima. In particolare, la zona di Pozzuoli è nota per la sua attività bradisismica, con ripetuti movimenti del suolo che possono influire sulla sicurezza delle imbarcazioni che attraversano le acque circostanti.

Incontro con il Prefetto di Napoli

Di fronte a queste potenziali minacce, il Comandante della Capitaneria di Porto ha ritenuto necessario discutere la situazione con le autorità competenti. L’incontro con il Prefetto di Napoli è stato convocato per valutare i rischi e adottare eventuali misure di prevenzione per garantire la sicurezza della navigazione nella zona.

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Bimbo di 7 mesi trovato senza vita in culla a Ischia: autopsia ordinata

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Bimbo di 7 mesi trovato senza vita in culla a Ischia: autopsia ordinata

Un bambino di soli 7 mesi è stato trovato senza vita nella sua culla sull’isola di Ischia, la sera dell’8 maggio. La notizia ha scosso l’intera comunità locale, mentre la Procura ha immediatamente aperto un fascicolo per fare luce sulla tragica vicenda, delegando le indagini ai carabinieri.

Le prime ipotesi

Al momento, le circostanze della morte del piccolo non sono chiare e si attendono i risultati dell’autopsia per avere maggiori dettagli sulla causa del decesso. Le autorità stanno esaminando attentamente tutti gli elementi raccolti nella scena del crimine per fare piena luce sulla tragedia.

L’importanza della cautela

In situazioni così delicate è fondamentale agire con la massima cautela e riservatezza, evitando di trarre conclusioni affrettate o diffondere notizie non verificate. La famiglia del bambino ha diritto a riservatezza e rispetto in questo momento così difficile, mentre le autorità competenti lavorano per fare chiarezza sull’accaduto.

Conclusioni

L’intera comunità è sgomenta per la tragica morte di questo piccolo angelo e resta in attesa di ulteriori sviluppi sull’indagine in corso. La verità è sempre l’obiettivo finale in situazioni del genere e solo attraverso un’accurata inchiesta sarà possibile fare luce sulla vicenda.

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La “paranza dei bimbi” domina Pianura: droga, pistola e potere senza rivali

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La “paranza dei bimbi” domina Pianura: droga, pistola e potere senza rivali

Nella periferia Ovest di Napoli, un gruppo di giovanissimi determinati e violenti si è impossessato dell’illecito, sfruttando la mancanza dei vecchi boss. La situazione sembra essere fuori controllo, con la nuova paranza dei “bimbi” che ha preso il sopravvento a Pianura.

La nuova paranza dei “bimbi” a Napoli

Secondo le ultime notizie provenienti dal quartiere periferico di Napoli, un gruppo di giovanissimi ha preso il controllo dell’illecito, dimostrandosi determinato e violento. Sembra che abbiano approfittato della detenzione dei vecchi boss per imporsi come nuova autorità a Pianura.

Una situazione fuori controllo

La presenza della nuova paranza dei “bimbi” a Napoli ha portato a una situazione di totale emergenza, con la droga che circola liberamente, la pistola che sembra essere diventata di facile accesso e nessun rivale che possa contrastare il loro potere. La comunità locale è preoccupata e chiede interventi urgenti da parte delle autorità competenti.

Clicca qui per continuare a leggere

Se vuoi saperne di più su questa allarmante situazione a Napoli e sulle azioni che potrebbero essere intraprese per contrastare la nuova paranza dei “bimbi”, continua a leggere l’articolo completo su Fanpage.it. Una vicenda che mette in evidenza la necessità di affrontare il problema della criminalità giovanile con determinazione e fermezza.

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Omicidio Francesco Pio Maimone: un solo testimone in udienza

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Omicidio Francesco Pio Maimone: un solo testimone in udienza

Nell’ultima udienza del processo per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, giovane di 18 anni ucciso sul Lungomare di Napoli il 20 marzo 2023, soltanto uno dei cinque testimoni convocati si è presentato in tribunale.

Testimoni assenti

I familiari della vittima e la comunità locale erano in attesa di sentire le testimonianze dei cinque individui convocati per fare luce sull’accaduto. Tuttavia, solo una persona si è presentata alla udienza, lasciando molte domande senza risposta e creando delusione tra coloro che cercavano giustizia per la morte di Maimone.

Impatto sull’indagine

La mancanza di testimonianze rende più difficile per gli investigatori ricostruire l’accaduto e portare avanti il processo con la dovuta chiarezza. Senza le informazioni che i testimoni avrebbero potuto fornire, diventa complicato individuare il responsabile dell’omicidio e portarlo di fronte alla giustizia.

Appello alla collaborazione

Le autorità competenti e la famiglia della vittima lanciano un appello alla collaborazione della comunità e dei testimoni coinvolti affinché si presentino e raccontino quanto sanno riguardo all’omicidio di Francesco Pio Maimone. È fondamentale che tutti coloro che possono contribuire a far luce su questo tragico evento si facciano avanti per consentire alla giustizia di fare il suo corso.

Conclusioni

L’omicidio di Francesco Pio Maimone continua a rappresentare un caso irrisolto a causa della mancanza di collaborazione da parte dei testimoni convocati all’udienza. È importante che chiunque abbia informazioni utili si presenti e fornisca il proprio contributo per consentire agli investigatori di fare progressi nell’indagine. Solo attraverso la collaborazione di tutti sarà possibile giungere alla verità e assicurare che chi è responsabile di questo grave crimine sia punito come si deve.

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Parenti di clan indagati per reddito cittadinanza fraudolento

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Parenti di clan indagati per reddito cittadinanza fraudolento

La Procura di Torre Annunziata insieme ai carabinieri ha effettuato il sequestro preventivo di 16mila euro nei confronti di 7 soggetti, i quali sono indagati per truffa aggravata per aver percepito indebitamente il Reddito di cittadinanza.

Indagati per truffa aggravata

I 7 soggetti coinvolti nell’illecita percezione del Reddito di cittadinanza sono tutti parenti di esponenti dei clan locali. La somma sequestrata è pari a 16mila euro, denaro che era stato ottenuto in maniera fraudolenta per un periodo di un anno.

L’importanza del rispetto delle normative

Questo intervento da parte delle autorità competenti dimostra l’importanza del rispetto delle normative per quanto riguarda la percezione dei sussidi statali. La truffa aggravata percepita in modo indebito può avere conseguenze legali molto gravi, come testimonia il sequestro effettuato in questo caso.

Continua a seguire l’evolversi della vicenda

La situazione degli indagati per truffa aggravata per la percezione indebita del Reddito di cittadinanza sarà seguita attentamente dalle autorità competenti. Per restare sempre aggiornati sull’evolversi della vicenda e sulle conseguenti decisioni prese, continua a leggere l’articolo completo tramite il link qui sopra.

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