Cronaca
Violenza ad Acerra: spari contro la sede del Sert, un altro segnale di tensioni locali
Sparatoria al Sert di Acerra: Paura nel cuore della comunità sanitaria #Acerra #SicurezzaNapoli #LottaAlleDipendenze
Ad Acerra, dove le strade conoscono troppo bene il peso delle fragilità sociali, un episodio di violenza ha squarciato la notte, ricordandoci quanto sia sottile il confine tra cura e caos. Ieri sera, intorno alle 23.45, un ignoto aggressore ha fatto fuoco contro la parete esterna della guardia medica in via dei Mille 13, una struttura che ospita anche il Sert, il servizio pubblico dedicato al contrasto delle dipendenze. I carabinieri sono intervenuti rapidamente, trovandosi di fronte a un atto che va ben oltre un semplice gesto isolato, e che interpella l’intera comunità su come stiamo gestendo le nostre periferie.
Da quanto ricostruito, questo individuo – ancora senza volto né nome – ha scaricato diversi colpi d’arma prima di sparire nel buio, lasciando dietro di sé un messaggio inquietante inciso nel cemento. Sul luogo, i militari hanno raccolto e sequestrato quattro bossoli calibro 9×19, che ora saranno esaminati per svelare origini e intenzioni. Come cronista che vive queste dinamiche quotidiane, non posso fare a meno di riflettere su quanto questo episodio non sia solo un fatto di cronaca, ma un campanello d’allarme per un territorio come Acerra, dove il Sert rappresenta un baluardo contro le ombre delle tossicodipendenze, spesso intrecciate a storie di emarginazione e criminalità locale.
Le indagini, al momento, tengono aperte tutte le porte: potrebbe trattarsi di un atto dimostrativo contro l’attività stessa del servizio, magari da parte di chi vede nelle cure per le dipendenze una minaccia ai traffici illeciti, o forse di un avvertimento diretto a qualcuno che frequenta la struttura. Eppure, qui nel Napoletano, sappiamo bene che questi episodi non nascono dal nulla; sono il frutto di un tessuto sociale logorato da anni di sottovalutazione, dove le aree “delicate” come questa diventano bersagli facili per chi vuole sfidare l’autorità. È un gesto che non ferisce solo un edificio, ma erode la fiducia nel welfare pubblico, simbolo di uno Stato che, nei nostri quartieri, appare sempre più distante.
Come qualcuno che cammina queste strade ogni giorno, mi chiedo: quanti segnali dobbiamo ignorare prima che la sicurezza diventi una priorità reale? Gli operatori sanitari e i residenti di Acerra stanno già pagando il prezzo, con una paura che si addensa nelle conversazioni al bar o nei turni di notte. Le forze dell’ordine stanno setacciando testimonianze, filmati delle telecamere e possibili legami con altri episodi recenti, in un lavoro meticoloso che, speriamo, porterà presto a una risposta. Ma questo non basta; è tempo di un dibattito più ampio sulla protezione di chi opera in prima linea contro le vulnerabilità sociali, perché una sparatoria come questa non è solo un crimine, è un attacco al cuore della nostra comunità, un monito che non possiamo permetterci di sottovalutare.
