Cronaca
Sul Lungomare di Napoli, ennesimo incidente: fiorista bangladese investito e in gravi condizioni.
Tragedia sul Lungomare di Napoli: un fiorista lotta per la vita dopo un impatto violento #Napoli #SicurezzaStradale #IncidentiNotturni
È l’alba che non porta luce, ma un’altra ombra di pericolo sulle strade di Napoli, dove un semplice attraversamento diventa un incubo per chi, come tanti venditori ambulanti, contribuisce al vivace mosaico della nostra città. Qui, sul Lungomare, simbolo di bellezza e caos, un uomo di 51 anni originario del Bangladesh – un fiorista che probabilmente stava tornando da una notte di lavoro sotto le stelle – è stato travolto da un’auto, finendo in condizioni disperate. È un episodio che ci costringe a riflettere su quanto le nostre strade siano un campo minato per chi le percorre a orari impossibili, in una metropoli dove il traffico non dorme mai.
L’incidente è avvenuto intorno alle 4:40 in via Francesco Caracciolo, proprio all’altezza dello chalet Ciro, un punto noto a tutti noi napoletani per le sue luci e il suo via vai continuo. Il venditore, impegnato a guadagnar da vivere con i suoi fiori, è stato colpito con violenza da un’auto guidata da un ragazzo di 20 anni, proveniente da uno dei paesi vesuviani. I sanitari del 118 sono intervenuti in fretta, trasportandolo d’urgenza in codice rosso all’ospedale Cardarelli, dove ora lotta per la vita in prognosi riservata. Le sue condizioni sono disperate: la gravità dell’impatto lascia poco spazio alle speranze, e questo ci ricorda come, troppo spesso, la fretta o l’incuria trasformino una routine in tragedia.
Come cronista che calpesta queste strade ogni giorno, non posso ignorare il contesto: il Lungomare è il cuore pulsante di Napoli, ma anche un teatro di rischi evitabili. Quel giovane alla guida – fermato immediatamente dalla Polizia Locale – è stato sottoposto a tutti gli accertamenti necessari, con patente ritirata e auto sequestrata. Gli agenti della sezione infortunistica stanno scavando per ricostruire la dinamica, verificando se alcol o sostanze abbiano giocato un ruolo. È una procedura standard, certo, ma quante volte abbiamo visto simili storie ripetersi? I venditori come lui, spesso invisibili eroi del nostro commercio informale, meritano strade più sicure, non solo promesse.
In una città dove il Vesuvio guarda da lontano e il mare lambisce il cemento, episodi del genere mettono in luce le crepe del nostro sistema: la mancanza di controlli notturni, la velocità eccessiva in zone frequentate, e il divario tra turisti diurni e lavoratori notturni. La Polizia Locale sta lavorando per chiarire cause e responsabilità, e speriamo che questo non si risolva in un semplice fascicolo, ma in un campanello d’allarme per la comunità. Napoli ha bisogno di più vigilanza, non solo per evitare altre vittime, ma per onorare chi, come questo fiorista, contribuisce al nostro spirito resiliente. La domanda che resta è: quanto ancora dovremo attendere prima che le nostre vie diventino davvero sicure per tutti?
