Cronaca
Nel Lazio, tifosi napoletani bloccati in galleria per auto contromano: il solito caos stradale che si protrae fino a notte. (84 caratteri)
#NapoliVinceMaIlTrafficoPerde: Caos nella Galleria Laziale dopo la serata di euforia al Maradona
Napoli non smette di sorprendere, ma stavolta non per le prodezze sul campo: dopo la vittoria del Napoli contro l’Atalanta, la città è sprofondata nel caos più totale, con la Galleria Laziale trasformata in un ingorgo infernale che ha bloccato migliaia di tifosi per oltre un’ora. Come cronista che vive questi eventi sulla pelle, ogni volta mi chiedo se l’entusiasmo per una partita debba sempre tradursi in una lezione di pazienza sulle strade partenopee, dove l’incuria e l’improvvisazione sembrano regnare sovrane.
Immaginate la scena: una serata di festa, con il Maradona che ancora echeggia di cori e applausi, e migliaia di napoletani che si riversano verso casa attraverso la Galleria Laziale, una delle arterie vitali per raggiungere il centro. Ma improvvisamente, tutto si ferma. Alcuni automobilisti, forse accecati dall’adrenalina o dalla fretta di tornare alla normalità, hanno imboccato contromano la corsia preferenziale, creando un tappo umano e meccanico che ha paralizzato l’intero flusso. Il risultato? Un’ora di attesa, clacson che urlano e tensioni palpabili, fino a quando non è stato obbligatorio per i colpevoli fare retromarcia e liberare la via. È un classico esempio di come, in questa città, un piccolo errore possa ingigantirsi in un problema collettivo, evidenziando una mancanza di coordinamento che ci fa perdere tempo prezioso.
Non è solo un incidente isolato, e qui da Napoli lo sappiamo bene: questi disagi sono quasi una tradizione dopo le gare casalinghe. Pensate a quanto accaduto in precedenza, dopo il pareggio contro il Como, quando la Tangenziale era diventata un campo di battaglia per un incidente tra Fuorigrotta e l’uscita Vomero, lasciando i tifosi intrappolati per ore. Le immagini di questa ultima paralisi, diffuse a velocità virale sui social, non fanno che amplificare la frustrazione: file di auto bloccate, volti esasperati e un senso di impotenza che rispecchia i limiti della nostra mobilità urbana. Come locale, non posso fare a meno di riflettere su quanto questo rifletta la realtà quotidiana qui: strade sovraffollate, infrastrutture datate e un mix di entusiasmo popolare e disorganizzazione che ci rende unici, ma anche vulnerabili.
Alla fine, mentre il Napoli festeggia sul campo, la vera sfida per noi napoletani resta quella di uscire dallo stadio senza dover combattere una battaglia per le vie della città. È un invito a tutti – dalle autorità ai singoli cittadini – a imparare da questi episodi, perché il calcio è passione, ma la vita reale non può essere un replay infinito di ingorghi e ritardi. Naples, ti vogliamo bene, ma è ora di cambiare marcia.
